HANetf lancerà un Etf sulla difesa incentrato sull’Europa

HANetf, prima piattaforma white-label indipendente di ETF ed ETC, ha annunciato che lancerà un ETF sulla difesa incentrato sull’Europa. L’ETF seguirà una metodologia simile a quella del Future of Defence UCITS ETF (ticker: NATO), che ha riscosso un notevole successo tra gli investitori, superando di recente 1,8 miliardi di dollari di masse in gestione. L’ETF... Leggi tutto

Mar 20, 2025 - 11:31
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HANetf lancerà un Etf sulla difesa incentrato sull’Europa

HANetf, prima piattaforma white-label indipendente di ETF ed ETC, ha annunciato che lancerà un ETF sulla difesa incentrato sull’Europa.

L’ETF seguirà una metodologia simile a quella del Future of Defence UCITS ETF (ticker: NATO), che ha riscosso un notevole successo tra gli investitori, superando di recente 1,8 miliardi di dollari di masse in gestione. L’ETF sulla difesa europea offrirà un approccio più mirato, garantendo una maggiore esposizione alle società quotate in Europa, escludendo le aziende statunitensi ed escludendo al contempo le società con un’elevata esposizione ai ricavi di armi controverse.

Le caratteristiche principali di questo nuovo prodotto saranno:

  • ETF conforme alla direttiva OICVM: offre un’esposizione alle società quotate in Europa all’interno di una struttura trasparente e regolamentata.
  • Maggiore esposizione all’Europa: un elemento chiave di differenziazione rispetto ai più ampi ETF sulla difesa, con un’attenzione particolare alle società che beneficiano del riallineamento della sicurezza in Europa.
  • Metodologia allineata alla NATO: segue la comprovata strategia dell’ETF NATO, applicando al contempo schermi europei rafforzati.
  • Esclusione di armi controverse: assicura l’esclusione delle società esposte alle armi controverse.

La spesa europea per la difesa è aumentata in risposta all’evoluzione delle sfide per la sicurezza. L’obiettivo di spesa per la difesa della NATO del 2% del PIL, un tempo raggiunto solo da sei Stati membri nel 2021, è ora stato raggiunto da 23 Paesi. Ciononostante, l’Europa deve far fronte a un deficit di investimenti per la difesa pari a 850 miliardi di euro dal 2014, il che evidenzia la portata delle opportunità future del settore.

Hector McNeil, Co-Founder e Co-CEO di HANetf, ha così commentato: “Abbiamo riscontrato un’enorme domanda di ETF sulla difesa, in quanto gli investitori cercano un’esposizione a uno dei settori in più rapida crescita e di maggiore importanza strategica. L’ETF sulla difesa incentrato sull’Europa mira a proseguire il successo del nostro Future of Defence UCITS ETF (ticker: NATO), ma con un focus ancora più preciso sul rinascimento della difesa europea. Questo ETF offre agli investitori un modo unico per acquisire esposizione alle società che stanno plasmando il futuro della sicurezza europea. Inoltre, riteniamo che, in quanto società di ETF europea, sia nostro dovere sostenere gli investimenti nel settore della difesa europea, poiché mercati dei capitali efficienti consentiranno ai campioni europei di espandere le proprie capacità in modo molto più efficiente. Il nuovo ETF può svolgere un ruolo importante nell’incoraggiare un modo semplice per tutti i tipi di investitori, da quelli retail a quelli istituzionali, di investire in questo settore.”

Tom Bailey, Head of ETF Research di HANetf, ha poi aggiunto: “La spesa europea per la difesa è aumentata in risposta alle crescenti sfide per la sicurezza. Siamo passati da soli sei membri della NATO che hanno raggiunto l’obiettivo del 2% del PIL nel 2021 ai 23 di oggi: un cambiamento storico. Ma, nonostante questo aumento, l’Europa si trova ancora di fronte a un gap di 850 miliardi di euro di investimenti cumulativi per la difesa dal 2014, il che rafforza la necessità di investimenti sostenuti nelle capacità militari. Allo stesso tempo, le realtà geopolitiche stanno costringendo l’Europa a ridurre la dipendenza dal sostegno militare degli Stati Uniti e ad assumersi una maggiore responsabilità per la propria sicurezza. Con quasi 1,5 milioni di militari in servizio attivo, l’Europa ha la forza lavoro, ma non le capacità integrate per agire come una forza coesa. Affrontare queste inefficienze strutturali richiederà investimenti significativi in attrezzature moderne, logistica e sistemi di comando”.