Grande Anello dei Sibillini: tappe, regole e consigli

Guida al Grande Anello dei Sibillini: 9 tappe tra monti e borghi, info tecniche, regolamento del Parco e suggerimenti per vivere un trekking imperdibile.

Mag 17, 2025 - 16:34
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Grande Anello dei Sibillini: tappe, regole e consigli

Quando si pensa a un cammino di più giorni nel cuore delle montagna, tra natura e rifugi rustici, si va subito con la mente alle Alte Vie alpine… ma il Centro Italia non ha nulla da invidiare al Nord, dal punto di vista delle bellezze naturali.

E il Grande Anello dei Sibillini – spesso abbreviato con l’acronimo GAS – ne è una testimonianza lampante.

Dove si trova il Cammino

Il Grande Anello dei Sibillini è un percorso escursionistico di circa 124 km che circonda l’intera catena montuosa dei Monti Sibillini, situati tra le regioni Marche e Umbria.

Questo itinerario permette di immergersi in paesaggi mozzafiato, attraversando foreste, praterie d’alta quota coltivate a lenticchie e borghi storici, ed è adatto agli appassionati di trekking che, con una buona preparazione fisica e una predisposizione per la solitudine contemplativa, dato che alcuni tratti sono davvero solitari, desiderano esplorare una delle aree più autentiche e ancora incontaminate dell’Appennino centrale.

La storia del Grande Anello dei Sibillini

Il Grande Anello dei Sibillini nasce come progetto di valorizzazione del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, istituito nel 1993 per tutelare uno dei territori più suggestivi dell’Appennino centrale. Questo itinerario escursionistico ad anello si sviluppa per oltre 120 km attorno all’intero massiccio montuoso, attraversando quattro province (Macerata, Fermo, Ascoli Piceno e Perugia) e numerosi borghi storici.

Il tracciato è stato pensato per recuperare antichi sentieri e mulattiere usati da pastori, contadini e viandanti, offrendo oggi una profonda immersione nelle tradizioni, nella cultura e nella natura del territorio marchigiano e umbro.

Le tappe del cammino

Il Grande Anello dei Sibillini è suddiviso in 9 tappe che permettono di esplorare in profondità i paesaggi, la biodiversità e i borghi del Parco Nazionale. Ogni sezione dell’anello presenta caratteristiche uniche, con dislivelli variabili e ambienti naturali che spaziano da altopiani fioriti a boschi fitti, da dorsali panoramiche a profonde vallate incise da corsi d’acqua. Di seguito l’elenco dettagliato:

  • Tappa 1, Visso – Cupi (12.1 km, 800 D+, 432 D-, 4h): si sale da Visso verso l’altopiano di Macereto, attraversando il centro storico e ammirando le torri medievali e i pascoli. Il panorama si apre sul Santuario rinascimentale prima dell’arrivo a Cupi.
  • Tappa 2, Cupi – Fiastra (9.8 km, 495 D+, 723 D-, 4h): si risale il versante del Monte Cordagnolo tra fioriture primaverili e pascoli, per poi scendere nella valle boscosa verso il lago di Fiastra.
  • Tappa 3, Fiastra – Monastero (9.1 km, 518 D+, 528 D-, 3h 45′): la tappa attraversa la Valle del Fiastrone con viste panoramiche su gole e Adriatico, passando per chiesette e pascoli prima di scendere verso Monastero.
  • Tappa 4, Monastero – Garulla (18.3 km, 863 D+, 743 D-, 5h 45′): si percorrono gli altopiani dei Ragnoli tra fioriture e faggete, si supera il valico di Pintura e si scende nella Valle dei Tre Santi fino a Garulla.
  • Tappa 5, Garulla – Rubbiano (9.7 km, 440 D+, 510 D-, 3h 45′): l’itinerario si sviluppa tra prati e boschi ai piedi del Monte Vettore, passando per Altino e la chiesa di Santa Maria in Pantano.
  • Tappa 6, Rubbiano – Colle (13.6 km, 863 D+, 743 D-, 5h): si attraversano la valle dell’Aso e le pendici del Monte Sibilla, incontrando antiche chiese e panorami su creste e montagne leggendarie.
  • Tappa 7, Colle – Colle le Cese (18.6 km, 650 D+, 190 D-, 6h): da Colle si risalgono praterie e si cammina lungo crinali sopra Castelluccio, raggiungendo il valico di Forca di Giuda e poi Campi.
  • Tappa 8, Colle le Cese – Campi (19.5 km, 449 D+, 1089 D-, 6h): si domina il Pian Grande e il piano di Santa Scolastica, tra paesaggi agricoli, luoghi sacri e ruderi medievali fino a Campi Vecchio.
  • Tappa 9, Campi – Visso (9.5 km, 345 D+, 585 D-, 4h): si rientra a Visso attraverso il Monte Macchia Alta e la valle omonima, con viste finali sui borghi e boschi che chiudono l’anello.
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I luoghi da non perdere lungo il cammino

Il Grande Anello dei Sibillini è punteggiato da luoghi di grande fascino naturalistico, spirituale e culturale. Tra i principali centri toccati dal cammino c’è Castelluccio di Norcia, celebre per la fioritura delle lenticchie e il panorama mozzafiato della Piana, e Visso, sede del Parco Nazionale, con il suo borgo medievale e il Santuario di Macereto, gioiello rinascimentale incastonato tra i monti.

A Montefortino, si trova il suggestivo Santuario della Madonna dell’Ambro, noto come la “Lourdes dei Sibillini”, immerso in una gola boscosa. Il percorso attraversa poi Arquata del Tronto, con i resti della rocca medievale, e si avvicina alla leggendaria Grotta della Sibilla, legata ai racconti della Sibilla Appenninica, figura mitica che ha ispirato secoli di leggende.

Non mancano infine le emergenze naturalistiche, come le Gole dell’Infernaccio, la Valle di Campolungo e i prati del Monte Priora, che offrono scorci spettacolari e habitat ricchi di biodiversità.

Il Regolamento ufficiale

Percorrere il Grande Anello dei Sibillini significa immergersi in un ambiente naturale di straordinaria bellezza: per questo è fondamentale adottare un comportamento responsabile, che rispetti l’ambiente, la fauna e gli altri escursionisti. Le regole del Parco non sono limitazioni, ma strumenti per vivere l’esperienza in modo più autentico e consapevole. Ecco cosa prevede il Regolamento:

  • Resta sui sentieri tracciati: cammina sempre lungo i percorsi ufficiali per la tua sicurezza e per proteggere gli habitat naturali più delicati.
  • Mantieni il silenzio: evita rumori forti e schiamazzi per rispettare la tranquillità del luogo e non disturbare la fauna selvatica.
  • Cammina in piccoli gruppi: riduce l’impatto ambientale e consente un’esperienza più intima e rispettosa del contesto naturale.
  • Non lasciare rifiuti: porta via con te ogni scarto, anche organico o biodegradabile, per non alterare l’equilibrio dell’ecosistema.
  • Tieni i cani al guinzaglio: è obbligatorio per non disturbare gli animali protetti e garantire una convivenza armoniosa con altri escursionisti.
  • Non accendere fuochi: è vietato per motivi di sicurezza e tutela ambientale; il rischio incendi è elevato.
  • Evita il campeggio libero: è permesso dormire in tenda solo nelle aree autorizzate al bivacco o al campeggio naturalistico.
  • Osserva gli animali da lontano: in caso di avvistamenti, fermati in silenzio e osserva con discrezione, senza cercare il contatto.
  • Non raccogliere fiori o piante: lascia la natura com’è, per non compromettere la biodiversità e preservare il paesaggio per tutti.
la fioritura delle lenticchie a Castelluccio di Norcia
Fonte: 123RF
Castelluccio di Norcia

Cosa mangiare lungo il percorso

Lungo il cammino troverai agriturismi, rifugi e piccoli ristoranti dove gustare la cucina tipica dei Sibillini, con prodotti del territorio davvero saporiti come formaggi di pecora e capra, salumi locali (come il ciauscolo), lenticchie di Castelluccio, funghi, tartufi e miele;

A Norcia, non perdere un piatto di pasta alla norcina, con ricotta di pecora e salsiccia, e una visita alle botteghe artigiane. Per le tappe più lunghe o isolate, è bene portare con sé frutta secca, barrette e snack energetici.

Perché scegliere il Grande Anello dei Sibillini

Meno famoso di altri cammini montani, il Grande Anello dei Sibillini è una gemma nascosta nel cuore dell’Appennino centrale. Qui la natura è ancora autentica, i sentieri poco affollati, l’atmosfera intima con un tocco molto spirituale.

Il percorso offre un’esperienza completa: sfide fisiche, connessione con l’ambiente, incontri con pastori e abitanti dei piccoli borghi, punti di interesse religioso, sapori genuini e panorami da cartolina.

È un cammino per chi ama la montagna vera, fatta di silenzi, passi lenti e meraviglia continua, un’esperienza da vivere con rispetto, spirito d’avventura e il desiderio di tornare diversi.