Google, la protesta degli editori: "Sopprime l’informazione europea"

Il colosso del web ha condotto "azioni unilaterali e antidemocratiche" in un esperimento sulla ‘validità’ dei contenuti

Mar 26, 2025 - 08:34
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Google, la protesta degli editori: "Sopprime l’informazione europea"

"Google non ha il diritto di sopprimere né di stabilire il valore dell’informazione ‘made in Europe’". Con queste parole, le associazioni europee degli editori di giornali – tra cui la Fieg-Federazione italiana editori giornali – hanno respinto con fermezza, in una nota diramata ieri, i presunti esiti dei test condotti dal motore di ricerca statunitense in merito alla "validità" dei contenuti stampa in 8 Paesi Ue (inclusa l’Italia). L’iniziativa era stata annunciata da Google nel novembre del 2024, come "test per verificare l’impatto sul traffico complessivo del blocco dei contenuti editoriali nei confronti dell’1% degli utenti di ciascuno dei Paesi coinvolti", si legge ancora nella nota.

Durante il periodo considerato, i contenuti della stampa sono stati rimossi dalla funzione "Cerca" di Google per circa 2 milioni di cittadini europei. "Anziché fornire informazioni significative su come la stampa europea abbia contribuito, in questi anni, al successo di Google, la multinazionale americana è addirittura entrata nel merito dei contenuti dei giornali europei, in base a criteri e parametri non trasparenti, stabiliti unilateralmente dall’azienda stessa – prosegue il comunicato – Tutto ciò si verifica mentre, nell’ambito del motore di ricerca, è in fase di sviluppo un modello di business che si avvale dei contenuti della stampa per progettare la prossima generazione di servizi digitali guidati dall’intelligenza artificiale, senza alcuna autorizzazione né remunerazione".

Secondo le associazioni, guidate dall’Enpa-European newspaper publishers association, "le azioni unilaterali e antidemocratiche condotte da Google nel corso del proprio ‘esperimento’ hanno minato la sostenibilità finanziaria della stampa libera europea e l’hanno esposta a danni inaccettabili nell’economia digitale. L’episodio dimostra inoltre con chiarezza come un’azienda dominante come Google sia capace di ostacolare a proprio piacimento il diritto dei cittadini dell’Ue di accedere alle informazioni giornalistiche, influenzando così la qualità del dibattito democratico in tutta Europa, tanto più in un periodo segnato da una diffusa manipolazione delle informazioni e dell’opinione pubblica".

Sono queste le ragioni per cui le associazioni europee degli editori di giornali chiedono che "un simile esercizio di brutale sfruttamento della propria posizione di potere" non accada più ed esortano i decisori dell’Ue ad adottare "misure urgenti" per ritenere Google pienamente responsabile delle proprie azioni, in conformità coi principi democratici e utilizzando tutti gli strumenti messi a disposizione dal diritto comunitario.