Giorgetti, terzo schiaffo a Unicredit: il ministro dell’Economia ruba il mestiere alla Lagarde ma l’imparzialità dove è finita?
Il ministro dell'Economia non perde occasione per criticare le mosse di Unicredit: ma non spetterebbe alle autorità di vigilanza e al mercato valutare l'Ops di Orcel? L'articolo Giorgetti, terzo schiaffo a Unicredit: il ministro dell’Economia ruba il mestiere alla Lagarde ma l’imparzialità dove è finita? proviene da FIRSTonline.


Ogni volta che capita l’occasione il ministro dell’Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti, non rinuncia a rifilare schiaffi all’Unicredit e all’Ops di Andrea Orcel sul Banco Bpm. La prima volta fu quando Unicredit lanciò il suo progetto di scalata alla banca guidata da Giuseppe Castagna che – non dimetichiamolo- è particolarmente radicata nei ricchi territori lombardi ma anche piemontesi e veneti dove la Lega ha i suoi feudi elettorali. Giorgetti non nascose il suo disappunto per l’operazione di Unicredit che mandava in fumo il progetto di terzo polo bancario. La seconda volta è stata con l’applicazione del Golden Power e i 5 divieti a Unicredit per l’Ops, malgrado sia la Bce che la Banca d’Italia avessero già autorizzato l’operazione di Orcel. La terza volta è stata ieri quando Giorgetti ha risposto con un gelido no a chi gli chiedeva se il Governo fosse soddisfatto delle modifiche che Unicredit starebbe studiando al progetto originario. “Fanno quello che vogliono” ha detto Giorgetti in riferimento alle mosse di Orcel. L’insistenza con cui Giorgetti avversa i piani di Unicredit fa venire il sospetto che il ministro dell’Economia abbia cambiato l’abito e voglia rubare il mestiere alla Presidente della Bce, Christine Lagarde, e a tutte le autorità di vigilanza: spetterebbe a loro e non a Giorgetti valutare le operazioni delle grandi banche. A loro e al mercato ma non al potere politico. Non sorprendiamoci allora se i grandi investitori guardano con diffidenza all’Italia. No, Giorgetti, così non va.