Giappone: inflazione in calo, ma non abbastanza
L'inflazione in Giappone cala, ma non abbastanza da indurre un rilassamento della posizione restrittiva della banca centrale. Il notevole peso del prezzo dei prodotti alimentari L'articolo Giappone: inflazione in calo, ma non abbastanza proviene da Scenari Economici.


L’economia sta raffreddandosi a livello globale, e questo porta a una riduzione in Giappone, ma non è sufficiente. Il tasso di inflazione annuale del Giappone è sceso al 3,6% nel marzo 2025 dal 3,7% del mese precedente, segnando il livello più basso dallo scorso novembre.
I prezzi dei prodotti alimentari hanno registrato l’aumento più contenuto degli ultimi tre mesi (7,4% contro il 7,6% di febbraio), nonostante il costo del riso sia aumentato del 92,1% su base annua a causa dei raccolti scarsi, dell’aumento della domanda dovuto al numero record di turisti e del ricorso alle scorte di emergenza da parte del governo. In questo la cancellazione dei dazi sui prodotti alimentari con gli USA aiuterebbe, e molto.
Inoltre, i prezzi dell’elettricità (8,7% contro il 9,0%) e del gas (2,4% contro il 3,4%) hanno registrato un ulteriore calo grazie ai sussidi energetici. L’inflazione è leggermente diminuita anche nel settore ricreativo (2,0% contro 2,1%), mentre i costi dell’istruzione sono ulteriormente diminuiti (-1,2% contro -1,1%).
Per contro, l’inflazione è rimasta stabile per l’alloggio (0,8%) e le voci varie (1,1%), ma ha registrato un’accelerazione per l’abbigliamento (3,0% contro 2,8%), la sanità (2,0% contro 1,7%), i trasporti (2,7% contro 2,4%), i mobili e gli articoli per la casa (4,5% contro 4,0%) e le comunicazioni (1,0% contro 0,1%).
Tuttavia, il tasso di inflazione di fondo è salito dal 3,0% al 3,2%, in linea con le stime di mercato. Su base mensile, l’IPC è aumentato dello 0,3%, dopo un calo dello 0,1% a febbraio.
Ecco il relativo grafico:
Il calo dell’inflazione è evidente, ma non sufficiente, robabilmente, per indurre la Banca Centrale giapponese a vedere le sua ultima posizione restrittiva sulla materia monetaria. Inoltre il fatto che l’inflazione core, quella in senso stretto, sia in leggera crescita, viene a indicare che comunque la dinamica salariale è positiva.
Il fatto che la maggior inflazione sia su un prodotto alimentare, il riso, per il quale vi sono dei dazi all’entrata fa pensare come la cancellazione dei dazi verso i prodotti americani sarebbe utile e permetterebbe di controllare anche i prezzi interni giapponesi. La volontà di tutelare il settore agricolo nazionale è lodevole, ma, magari bisognerebbe studiare una modalità che non venga ad incentivare spinte inflazionistiche che poi danneggiano tutti i consumatori.
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