Formazione e pensiero critico. Gli antidoti all’uso sbagliato dell’IA

Si sono conclusi con concrete indicazioni ai decisori istituzionali e sociali i primi “Seminari di Langa” sul lavoro al tempo...

Mag 13, 2025 - 05:46
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Formazione e pensiero critico. Gli antidoti all’uso sbagliato dell’IA

Si sono conclusi con concrete indicazioni ai decisori istituzionali e sociali i primi “Seminari di Langa” sul lavoro al tempo della Intelligenza Artificiale promossi dall’Istituto Bruno Leoni nella cornice austera del castello di Grinzane Cavour. L’ormai piu che ventennale think tank di matrice liberale si è ora dotato di un laboratorio denominato Reinventing Work e dedicato al progetto di una radicale trasformazione delle istituzioni del lavoro in quanto espressione delle vecchie produzioni seriali.

Ai seminari hanno partecipato accademici, esperti e rappresentanti delle istituzioni come il Presidente della Regione Piemonte Cirio e, da remoto, i ministri Valditara e Zangrillo. Il tutto è stato coordinato dall’ex ministro del lavoro Maurizio Sacconi (nella foto). Le quattro sessioni hanno espresso preoccupazione per il confronto tra l’uomo e le macchine intelligenti individuando pericoli di sostituzione e di subalternità. L’antidoto e’ innanzitutto la formazione integrale delle persone affinché abbiano conoscenze e pensiero critico, ovvero sappiano dominare le tecnologie e anche divergere dalla loro apparente perfezione quando necessario.

Ma ciò richiede nuovi metodi e contenuti pedagogici per educare la mente, le braccia e il cuore, così da garantire professionalità, esperienze pratiche, discernimento morale. Il lavoro non dovrà essere più mera esecuzione di ordini gerarchicamente impartiti ma coinvolgimento e condivisione in contesti organizzativi mutati. E’ una rivoluzione culturale dei rapporti di lavoro che la ormai prossima legge sulla partecipazione dei lavoratori può favorire al di là delle specifiche modalità che dispone, peraltro su base volontaria.

Se la prestazione lavorativa si orienta ai risultati, ciò implica una forte relazionalita’ tra colleghi che condividono gli obiettivi. Per questa ragione, l’orario e il luogo di lavoro sono più flessibili ma non vengono meno. Diventa molto più importante la qualità della remunerazione, fatta di salario e di prestazioni sociali o benefit che hanno valore economico. E’ emersa peraltro la regola del “più lavoro, più guadagno”, che implica la detassazione “secca” di tutte le indennità da straordinario e lavoro festivo o notturno come di tutte le erogazioni premiali.

Dai seminari di Grinzane e’ soprattutto emersa la convinzione che l’intelligenza artificiale sarà diffusamente bene impiegata e motivo di nuova crescita solo se si riproducono le condizioni del miracolo italiano tra il 1947 e il 1964. L’età dell’oro fu determinata dalla combinazione tra una forte libertà economica e il riconoscimento nella società dei valori tradizionali come la vita e la famiglia. L’Italia allora ebbe boom demografico ed economico in un contesto di pareggio del bilancio pubblico. Anche oggi solo il brulicare di nuove attività, il favore per ogni intrapresa, la liberazione della responsabilità nel lavoro da ogni paura e vincolo possono innescare il circolo virtuoso. Tocca alla politica ricostruire questo clima di fiducia nel futuro.