Fine vita, il governo impugna la legge della Toscana

Stop dell’esecutivo alla prima norma in Italia su “procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito”. Deluso il governatore Giani, il presidente del Consiglio regionale Mazzeo: “Decisione assurda, un’offesa per i malati”

Mag 9, 2025 - 17:28
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Fine vita, il governo impugna la legge della Toscana

Firenze, 9 maggio 2025 – Il governo ha deciso in Consiglio dei ministri di impugnare la legge toscana sul fine vita. La norma su “procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte Costituzionale 242/2019” – la prima in Italia – era stata approvata lo scorso febbraio dal Consiglio regionale della Toscana. Il 17 marzo la legge era stata poi pubblicata nel Bollettino ufficiale. 

La delusione di Giani

Si dice deluso il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. “Questa legge – commenta il governatore – rappresenta un atto di responsabilità istituzionale e di rispetto verso le persone che affrontano sofferenze insopportabili. La nostra normativa è stata elaborata in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 242 del 2019, che ha indicato la necessità di colmare un vuoto legislativo in materia di suicidio medicalmente assistito. In assenza di una legge nazionale, la Toscana ha scelto di dare risposte concrete ai cittadini, nel pieno rispetto dei principi costituzionali. È paradossale che, invece di lavorare su una legge nazionale attesa da anni, il Governo scelga di ostacolare chi si è impegnato per attuare quanto stabilito dalla Corte. Difenderemo con determinazione la nostra legge, certi di aver agito nel rispetto della legalità, della Costituzione e, soprattutto, delle persone”. Cosa dice la legge sul fine vita in Toscana: la procedura

Mazzeo: “Un’offesa ai malati”

La decisione del governo di impugnare la legge “è assurda – commenta il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo –. Un’offesa per i malati che chiedono aiuto e soffrono e,  allo stesso tempo, una mannaia nei confronti di una Regione che legifera bene, nel rispetto di quanto previsto dalla Costituzione, apripista in tutta Italia, ma che viene bloccata a livello nazionale. È accaduto con la norma sugli affitti brevi e sul turismo, con quella sui balneari e adesso accade con la legge sul fine vita. L'aspetto grottesco (che però pagano i cittadini) è che il governo non solo ferma una Regione che riforma, ma non fa nulla per colmare vuoti normativi che attendono da anni. Mi chiedo davvero perché non ci lascino lavorare in pace su temi vicini alla gente e su cui, da anni, sono attese risposte da parte della politica''.

Ricorso al collegio di garanzia statuaria

Dopo pochi giorni dall’approvazione, già il centrodestra del Consiglio regionale della Toscana aveva presentato ricorso al collegio di garanzia statuaria per la verifica di conformità, rispetto allo statuto della Regione, della norma sul suicidio medicalmente assistito. Adesso a intervenire è il Consiglio dei ministri. 

Notizia in aggiornamento