Finanza Pubblica: il Governo riduce le stime di crescita

Il Consiglio dei Ministri approva il Documento di Finanza Pubblica 2025, con revisione al ribasso per le stime di crescita ma deficit in miglioramento.

Apr 10, 2025 - 19:49
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Finanza Pubblica: il Governo riduce le stime di crescita

Il Governo ha approvato un nuovo Documento di Finanza Pubblica (DFP), con la rendicontazione degli obiettivi prefissati e l’aggiornamento delle previsioni economiche, incamerando le incertezze dell’attuale scenario economico globale.

Le nuove previsioni economiche mostrano infatti una crescita ancor più moderata di quanto stimato in precedenza e una continua attenzione alla riduzione del deficit e del debito pubblico.

Fattori di incertezza e approccio prudenziale

Il governo ha adottato un approccio prudenziale nelle nuove stime, considerando l’elevato grado di incertezza del contesto internazionale. Le previsioni sono state elaborate tenendo conto di vari fattori, tra cui le recenti politiche commerciali internazionali e le possibili implicazioni per l’economia italiana.

Votato il 9 aprile in Consiglio dei Ministri, il nuovo DFP sarà ora sottoposto all’esame del Parlamento prima dell’invio alla Commissione Europea entro il 30 aprile.

Aggiornamento delle previsioni sul PIL

Le nuove stime del governo indicano una crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) dello 0,6% per il 2025, in aumento allo 0,8% nel 2026 e nel 2027. Questo aggiornamento rappresenta una revisione al ribasso rispetto alle precedenti previsioni, che indicavano una crescita dell’1,2% per il 2025.

Andamento del deficit e del debito pubblico

I dati consuntivi per il 2024 mostrano un miglioramento del deficit, attestatosi al 3,4% del PIL, inferiore alle previsioni precedenti. Le previsioni per il periodo 2025-2028 indicano un deficit del 3,3% nel 2025, riducendosi progressivamente al 2,8% nel 2026, al 2,6% nel 2027 e al 2,3% nel 2028.

Per quanto riguarda il debito pubblico, le previsioni per il periodo 2025-2027 sono leggermente inferiori alle stime precedenti, con differenze che tendono ad azzerarsi nel corso del periodo.