Ferrari soffre troppo nel T2, setup imperfetto: Fp2 GP Giappone
La prima giornata di prove libere di F1 in Giappone va in archivio con il miglior tempo di Oscar Piastri in 1:28.114. La prima sessione è filata via con tranquillità e senza interruzioni di sorta, con Lando davanti a Russell e alle due Ferrari di Leclerc e Hamilton, staccate rispettivamente di quattro e cinque decimi […]

La prima giornata di prove libere di F1 in Giappone va in archivio con il miglior tempo di Oscar Piastri in 1:28.114. La prima sessione è filata via con tranquillità e senza interruzioni di sorta, con Lando davanti a Russell e alle due Ferrari di Leclerc e Hamilton, staccate rispettivamente di quattro e cinque decimi dal crono del pilota della McLaren. A seguire, le due Red Bull di Verstappen e Tsunoda, con il giapponese all’esordio assoluto nel team di Milton Keynes sulla sua pista di casa.
Fp1: unico momento per i long run
La Ferrari arriva a Suzuka senza aggiornamenti, ma il team di Maranello ha lavorato intensamente al simulatore e ora vuole mettere alla prova le configurazioni studiate. Nel primo run, con gomme medie, entrambe le monoposto hanno mostrato un buon bilanciamento di base, con un rendimento solido nel primo settore, seppur con un leggero ritardo nei cambi di direzione rispetto alla McLaren.
Nel secondo settore, il divario aumenta soprattutto alla curva 11, dove la SF-25 fatica a chiudere bene la traiettoria a causa di un lieve sottosterzo. Anche nelle curve 13 e 14 le Rosse non sono perfettamente a punto, ma recuperano nel settore finale grazie a un carico aerodinamico inferiore rispetto alla McLaren. Tornate in pista con gomme soft, le due vetture mantengono lo stesso comportamento, con Hamilton e Leclerc che tentano di correggere il sottosterzo tramite regolazioni all’ala anteriore, sebbene l’attivazione ottimale delle coperture rimanga incerta.
Nella fase finale della sessione, Ferrari si concentra sulle simulazioni di gara con serbatoi pieni. I tempi risultano costanti, senza un degrado evidente, ma il sottosterzo continua a penalizzare soprattutto Hamilton, che fatica più di Leclerc. Il team lavora su brake balance e differenziale per migliorare la rotazione, mentre il britannico soffre di scivolamenti al posteriore. Nel finale, Leclerc rallenta mentre Hamilton migliora il ritmo, segno di strategie diverse nella gestione gomme. La SF-25 si dimostra competitiva, ma serve ancora lavoro per ridurre il sottosterzo e massimizzare il potenziale.
Fp2: più bandiere rosse che tempo in pista
La seconda sessione di prove libere comincia con un brutto incidente causato da Jack Doohan: il pilota dell’Alpine, all’inizio del quinto giro del suo primo run, è andato a sbattere violentemente contro le barriere di curva 1, con una velocità elevatissima mentre era a tavoletta. Probabilmente, ma è tutto da verificare, il DRS non si è chiuso, e per chi conosce bene Suzuka, sa benissimo che questo vuol dire diventare passeggeri della monoposto. Dopo una visita al centro medico e visibilmente scosso, l’australiano è tornato ai box.
In una sessione caratterizzata da altre tre interruzioni, una per un insabbiamento da rookie di Alonso, le altre due perché l’erba ha preso fuoco per via delle scintille, Oscar Piastri ha ottenuto il miglior tempo davanti a Lando Norris, staccato di soli 49 millesimi. Terzo posto un sorprendente Hadjar, con la Racing Bulls che si conferma molto performante in assetto da qualifica, come dimostrato anche dal sesto tempo di un redivivo Lawson.
Quarto posto per Lewis Hamilton con la prima delle due Ferrari: da notare come Hadjar, terzo, e Leclerc, settimo, siano staccati di soli 68 millesimi. Tempi ristrettissimi, dove il dettaglio fa la differenza. È un po’ il comun denominatore di questa primissima parte del mondiale, con la McLaren unica al momento a non doversi preoccupare di questo fattore, visto che entrambe hanno dato quattro decimi al resto della concorrenza.
Fp2: Hamilton più a suo agio di Leclerc
Entrambe le Ferrari scendono in pista a inizio FP2 con gomme Hard per valutare le modifiche al setup e ridurre il sottosterzo. Dopo il giro di lancio in modalità warm, si passa alla mappatura push. Hamilton alza il piede nel primo settore, mentre Leclerc completa il giro, evidenziando difficoltà alla curva 11 con una virgola lasciata sull’asfalto. Nel passaggio successivo, il sette volte iridato migliora grazie a temperature ottimali delle gomme, mentre il monegasco fatica nelle curve 1-4 e deve gestire il rischio di surriscaldamento degli pneumatici.
Leclerc stava migliorando nel tentativo successivo, ma la bandiera rossa causata da Doohan interrompe il suo giro. Curva 11 si conferma critica: la frenata avviene con un certo angolo di sterzo e un banking che spinge verso l’esterno, rendendo difficile centrare l’apice, anche per la McLaren. Dopo 15 minuti di stop, si riparte sempre con gomme Hard. Hamilton ha un’altra sbavatura, ancora alla curva 11, evidentemente critica per la SF-25, soffrendo di sottosterzo in ingresso ed eccesso di rotazione in uscita. Leclerc è più pulito, ma più lento e bloccato dal traffico alla Spoon.
L’interruzione di Alonso castra ancora le FP2. Alla ripartenza, con le gomme Soft, i problemi della Ferrari persistono, soprattutto al tornante lento del settore centrale, dove Hamilton corregge l’ingresso mentre Leclerc è più preciso ma meno veloce. Il britannico deve migliorare anche alla curva 1, dove non chiude perfettamente la traiettoria. Nonostante tutto, risulta più rapido del compagno, che sembra ancora in difficoltà con la SF-25. Per raffreddare gli pneumatici e ottimizzare la gestione, entrambi i piloti effettuano due giri di cool down prima di concludere la sessione.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Scuderia Ferrari – McLaren Media Centre