Ferrari oltre i limiti: attivazione gomme può favorire la SF-25 a Miami

GP Miami 2025, prossima sfida della Ferrari. La F1 attuale è davvero complicata, in quanto una marea di dettagli fanno la differenza. È chiaro che la Rossa non ha svolto bene i compiti a casa durante l’inverno. E i risultati purtroppo lo attestano. Un progetto, quello 677, tanto chiacchierato quanto inefficace su diversi aspetti, che […]

Apr 30, 2025 - 11:26
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Ferrari oltre i limiti: attivazione gomme può favorire la SF-25 a Miami

GP Miami 2025, prossima sfida della Ferrari. La F1 attuale è davvero complicata, in quanto una marea di dettagli fanno la differenza. È chiaro che la Rossa non ha svolto bene i compiti a casa durante l’inverno. E i risultati purtroppo lo attestano. Un progetto, quello 677, tanto chiacchierato quanto inefficace su diversi aspetti, che si sta incaricando di affossare le speranze dei tifosi nel mondiale 2025.

Il team di Maranello ha le mani legate senza correzioni

Come ogni pista del mondiale, ci sono punti favorevoli e punti sfavorevoli a Miami. Il punto cruciale riguarda la capacità del team italiano di azzeccare il compromesso corretto e trovare il riscontro dovuto sul giro. La costruzione della messa a punto si sta imponendo come uno strumento davvero molto potente per sistemare al meglio la monoposto. Un elemento fondamentale che sfruttato a dovere fa tanta differenza.

Ferrari si trova a che fare con la solita coperta corta. Quando il limite è tecnico, di fatto non si può inventare nulla per correggere un problema di base. L’ottimizzazione viene effettuata in base al materiale di cui si dispone, sommato alle capacità dei piloti di “guidare sopra i problemi”. Charles Leclerc è uno splendido interprete in tal senso. Il monegasco è stato formidabile nel capire la vettura e, di riflesso, estrapolare il massimo.

Ferrari F1 GP Miami 2025
Lewis Hamilton (Ferrari) a bordo della SF-25 a Jeddah

Lavoro che non sta riuscendo a Lewis, ancora avulso da questo tipo di problemi, soffrendo una fase di adattamento che definirla complicata è poco. Servono aggiornamenti. La banalità di queste ultime due parole si scontra con la dura realtà. Attendiamo pertanto le prossime settimane per vedere se il Cavallino Rampante sarà in grado di, una volta per tutte, sistemare questa tediosa situazione.

I problemi della Rossa da limitare per Miami

Il weekend di Miami è di transizione. Si attendono novità tecniche nelle prossime settimane, upgrade che devono cambiare volto alla SF-25. Per la Florida, in linea generale, ci si aspettano comunque buoni riscontri per la Rossa. Ricorderemo il podio della scorsa campagna agonistica, dove la vettura italiana recitò il ruolo di terza forza, sulla distanza dei 300 chilometri, seconda nella qualifica del sabato.

Il circuito americano è caratterizzato da una configurazione fortemente diversificata, con curve ad ampio raggio nel T1, sezioni lente nel T2 e lunghi tratti ad alta velocità di percorrenza nell’ultimo settore. Questo significa che la monoposto italiana dovrà trovare un compromesso funzionante tra efficienza aerodinamica e grip meccanico, evitando di sacrificare eccessivamente un aspetto piuttosto che un altro.

Il team ha scelto di partire dal primo settore per costruire la messa a punto dell’auto, cercando di limitare i danni nelle curve ad alta velocità, per poi affinare il bilanciamento in funzione del resto del tracciato. Una sfida comune a tutti i team di F1, ma che sappiamo quanto possa mettere in crisi la SF-25, costretta nei primi Gran Premi ad adottare assetti estremi che, peraltro, non hanno funzionato a dovere.

Ferrari F1 GP Miami 2025
Charles Leclerc scende in pista con la Ferrari SF-25 in Arabia Saudita

Il T2 è ovviamente temuto, e il sentore che la Rossa possa faticare eccessivamente in questo tratto del circuito è piuttosto evidente. Non è una questione relativa al grip meccanico: la SF-25 ha mostrato un’ottima capacità di generare aderenza longitudinale alle basse velocità. Il problema è il compromesso generale che si riesce ad ottenere, questo vogliamo che sia molto chiaro. Quella famosa coperta troppo corta di cui sopra.

Aspetto che impedisce di eccellere, al contempo, in tutte le tipologie di curve. L’esempio di Jeddah è lampante, dove il gap accumulato in qualifica è nato proprio da questo aspetto nel T1, fortemente amplificato da una gestione non ottimale della gomma nel settore d’apertura del giro. Nell’edizione 2024 di Miami, la SF-24 soffrì di surriscaldamento al posteriore, generando un’inconsistenza nella mescola e penalizzando il passo gara.

Ferrari può sfruttare il tema gomme

Sebbene il rischio potrebbe essere il medesimo, la speranza è quella di riuscire a gestire meglio questo aspetto. Per esser chiari, questo tipo di grattacapo sarà un parametro da tenere sotto controllo per tutti. Tuttavia, questo svantaggio sull’attivazione gomme patito in Arabia Saudita, in Florida potrebbe risultare un beneficio, per dare più continuità sul grip lungo l’arco di tutta la tornata.

Ferrari ci ha lavorato su, cercando una svolta tra qualifica e gara sul tema gomme. McLaren sa ottimizzare il rendimento grazie alla sua grande duttilità, grazie alla finestra di funzionamento molto ampia della MCL39. Il gruppo di lavoro della squadra modenese deve trovare il giusto equilibrio tra aerodinamica e meccanica, alquanto utile per massimizzare ogni tratto del circuito statunitense. Solo così la prestazione sarà in linea con le attese.

Ferrari F1 GP Miami 2025
L’inglese Lewis Hamilton in azione a Jeddah con la Ferrari SF-25

Nei tratti ad alta velocità di percorrenza la Rossa dovrebbe rendere molto bene, subito alle spalle della Red Bull, monoposto che sulla carta potrebbe dominare su questo aspetto. Se la SF-25 si confermerà competitiva nelle fasi di accelerazione longitudinale, avrà una risorsa strategica importante in gara, oltre a una buona possibilità di limitare i danni in qualifica, compensando le difficoltà nei settori più tecnici.

Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich  

Immagini: Scuderia Ferrari – F1TV