Fascismo e berlusconismo non ci sono bastati: continuiamo a farci male. E gli Usa vanno nella stessa direzione

Negli anni Novanta presiedevo un Comitato della Commissione Internazionale per l’Esplorazione Scientifica del Mar Mediterraneo. Per aumentare la presenza maghrebina nei lavori della Commissione, con il Direttore Generale, noi presidenti iniziammo a frequentare Tunisia, Algeria, Marocco ed Egitto (non la Libia), arrivando a parlare con Ministri e alti funzionari. Il viaggio in Algeria avvenne nell’autunno […] L'articolo Fascismo e berlusconismo non ci sono bastati: continuiamo a farci male. E gli Usa vanno nella stessa direzione proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 7, 2025 - 18:57
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Fascismo e berlusconismo non ci sono bastati: continuiamo a farci male. E gli Usa vanno nella stessa direzione

Negli anni Novanta presiedevo un Comitato della Commissione Internazionale per l’Esplorazione Scientifica del Mar Mediterraneo. Per aumentare la presenza maghrebina nei lavori della Commissione, con il Direttore Generale, noi presidenti iniziammo a frequentare Tunisia, Algeria, Marocco ed Egitto (non la Libia), arrivando a parlare con Ministri e alti funzionari.

Il viaggio in Algeria avvenne nell’autunno del 1994. Il Fronte Islamico di Salvezza aveva vinto le elezioni del 1991, col programma di abolire la democrazia e di instaurare la Sharia, la legge islamica. Così, un anno dopo, per difendere la democrazia, l’esercito algerino annullò il processo elettorale, costringendo il presidente Chadli Bendjedid a dimettersi, instaurando un governo militare. I vincitori delle elezioni accusarono i militari di essere antidemocratici, visto che avevano sovvertito l’esito delle elezioni democratiche. La nostra visita avvenne con limitata libertà di circolazione perché, all’epoca, molte gole vennero tagliate. Incluse quelle di sette marittimi italiani, sgozzati a bordo del mercantile Lucina nel porto di Djen-Djen. Tanto per stare tranquilli eravamo sempre accompagnati da qualcuno armato di mitra.

Nel 2012 vinsi il coordinamento di un grosso progetto europeo che richiedeva il coinvolgimento dei paesi del nord Africa. Avevo scelto Egitto e Tunisia. Nel 2012, Mohamed Morsi, esponente dei Fratelli Musulmani, fu eletto presidente attraverso elezioni democratiche. Il suo governo fu criticato per presunti tentativi di concentrare il potere e per la gestione dell’economia e il 3 luglio 2013 l’esercito egiziano, guidato dal generale Abdel Fattah al-Sisi, depose Morsi per prevenire il caos e l’estremismo. Anche in questo caso l’esito delle elezioni democratiche fu ribaltato, in nome della democrazia. L’Egitto non approvò l’entrata nel progetto e scelsi allora il Marocco. La Primavera Araba si stava rivelando ben diversa da quel che speravamo.

Interpretai questi paradossi di rovesciamento del risultato di elezioni democratiche in nome della democrazia come sintomo di “democrazie immature”. Infatti, quando Berlusconi scese in campo, i suoi oppositori rifiutarono la via giudiziaria per fermare la sua ascesa: va battuto alle urne. Giusto. Ora sappiamo, dal processo Dell’Utri, che c’era lo zampino della mafia: la Magistratura è un cancro per il paese e il mafioso Mangano è un eroe. Le leggi ad personam rendevano invulnerabile chi infrangeva leggi che, nel frattempo, venivano modificate a suo uso e consumo. Avrebbe dovuto essere battuto con le elezioni: ce lo siamo tenuti per 20 anni, con un bombardamento mediatico non indifferente, visto che quasi tutti i media erano in mano sua, e la compravendita dei parlamentari per far cadere governi a lui ostili.

La situazione europea e statunitense pare andare in quella direzione. Con X comprato da Elon Musk, grande sostenitore di Trump. O la stampa italiana non in buona posizione in quanto a libertà. Per non parlare delle fake news che portarono alla vittoria della Brexit: secondo una relazione del Parlamento europeo, account legati alla Russia pubblicarono oltre 45.000 messaggi sulla Brexit nelle ultime 48 ore della campagna, con l’obiettivo di influenzare l’opinione pubblica e destabilizzare il dibattito politico. Mi fa sorridere che, in Romania, Georgescu sia accusato di aver usato i media per farsi propaganda. Da chi avrà imparato?

Pare che questa sia la tendenza. Come farvi fronte? Non mi pare che i colpi di stato in nome della democrazia siano una soluzione auspicabile. Il Partito Comunista Italiano, infatti, dopo aver amnistiato i fascisti, puntò molto sulla formazione per aumentare la consapevolezza degli elettori, promosse la fondazione di gruppi culturali e reclutò quasi tutti gli intellettuali, diventati “organici” al partito. La Democrazia Cristiana fece altrettanto con la Chiesa. I comunisti mangiano i bambini: mia nonna Ottavia ne era veramente convinta, perché glielo aveva detto il parroco. Mio padre andò in visita di partito nella Repubblica Democratica Tedesca, per toccare con mano i fasti del comunismo, e tornò con certezze sempre più vacillanti. Come vacillarono le certezze dei trinariciuti del Pci al tempo dello strappo dall’Urss. Verrebbe da dire che il più sano ha la rogna.

Risultato: la maggioranza degli elettori non va a votare, almeno da noi, e magari ci ritroveremo La Russa presidente della Repubblica, eletto dai rappresentanti del popolo democraticamente eletti. Berlusconi fu il primo a dire di essere innocente a seguito del voto degli italiani. E le sue prescrizioni, a seguito di leggi confezionate su misura, diventavano assoluzioni! Ci scandalizziamo di Trump travestito da Papa, abbiamo dimenticato che Silvio si dichiarò unto dal Signore! Trump è un dilettante al confronto.

Nel 1923, il governo fascista introdusse la Legge Acerbo, che prevedeva un premio di maggioranza: alla lista che avesse ottenuto almeno il 25% dei voti sarebbe stato assegnato il 66% dei seggi alla Camera. Alle elezioni del 6 aprile 1924, la “Lista Nazionale” guidata da Mussolini ottenne il 60% dei voti, assicurandosi la maggioranza dei seggi. Le elezioni furono caratterizzate da un clima di intimidazione, violenze e brogli, come denunciato da Giacomo Matteotti, assassinato poco dopo il suo intervento in Parlamento.

Il fascismo e il berlusconismo li abbiamo inventati noi, e non sono bastati: continuiamo a farci del male. ‘Welfare o armi?’ richiama l’alternativa tra burro e cannoni. Col popolo che inneggiava ai cannoni!

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