Farmaci per dimagrire in fretta e pelle cascante: le soluzioni ci sono ma il paziente deve essere informato. Parla l’esperto

Addome pendulo, collo da tacchino, braccia a tendina, viso emaciato: la promessa dei farmaci dimagranti è mantenuta, ma senza un controllo medico adeguato l’aspetto fisico ne risente. Certo è meglio prevenire, ma comunque ci vengono incontro la medicina e la chirurgia estetica: se ne parla a Roma fino al 18 maggio, al congresso della Società […] L'articolo Farmaci per dimagrire in fretta e pelle cascante: le soluzioni ci sono ma il paziente deve essere informato. Parla l’esperto proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 18, 2025 - 01:14
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Farmaci per dimagrire in fretta e pelle cascante: le soluzioni ci sono ma il paziente deve essere informato. Parla l’esperto

Addome pendulo, collo da tacchino, braccia a tendina, viso emaciato: la promessa dei farmaci dimagranti è mantenuta, ma senza un controllo medico adeguato l’aspetto fisico ne risente. Certo è meglio prevenire, ma comunque ci vengono incontro la medicina e la chirurgia estetica: se ne parla a Roma fino al 18 maggio, al congresso della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME).

In principio era l’Ozempic, poi sono arrivati Wegovy, Mounjaro e altri farmaci basati sugli analoghi del GLP 1. Ed è cominciata la rivoluzione nel mondo del dimagrimento. Se prima ci volevano mesi di diete per arrivare al peso forma, ora in poco tempo il grasso svanisce come neve al sole. Ma come tutti i dimagrimenti troppo rapidi, anche quello indotto dalla punturina senza supervisione medica porta con sé effetti collaterali fisici e, non ultimo, estetici, a partire dal viso e giù fino a glutei e cosce.

Un aiuto dalla medicina estetica
Quando si ingrassa molto, la pelle aumenta via via per contenere i volumi crescenti, ma dimagrendo di botto il tessuto adiposo si riduce, e la pelle che lo ricopriva non riesce a ritirarsi altrettanto in fretta. Più chili si perdono in poco tempo e più pelle “avanza”, soprattutto senza un’attività fisica strutturata e una muscolatura un po’ tonica. “Il dimagrimento deve essere lento e giusto”, avverte il prof. Pietro Gentile, professore associato di chirurgia plastica e ricostruttiva all’Università Tor Vergata di Roma. “Se si preferisce il dimagrimento rapido, il paziente andrebbe informato del rischio di un rilassamento rapido dei tessuti molli. È un’illusione la perdita di peso veloce, di 10-15 kg in uno-due mesi senza conseguenze sui tessuti. Il dimagrimento va sempre effettuato sotto controllo medico, e l’aspetto nutrizionale va seguito”. Non c’è altro modo per prevenire la pelle cascante che segue una perdita di peso rapida e consistente. “Il rilassamento dei tessuti che consegue al dimagrimento dovrà dunque essere valutato nel corso di una visita specialistica per comprendere quali possano essere le strategie mediche o chirurgiche indicate ed utili nel caso di specie”, sottolinea Gentile.

“Distinguiamo infatti tra trattamenti di medicina estetica e interventi di chirurgia plastica”.
La medicina estetica dispone di diverse tecniche specifiche per ogni parte del corpo. “Per esempio la radiofrequenza a micro aghi utile per tonificare volto, braccia, addome e cosce in caso di lieve i rilassamenti”. Ci sono poi l’endolift, un laser che agisce sull’addome, o la criolipolisi, che lavora con il freddo sul grasso localizzato, o ancora l’endolaser, che riscalda i tessuti sottocutanei e tonifica la cute. Un altro metodo molto utile di medicina rigenerativa per favorire il ringiovanimento dei tessuti è il PRP, o plasma ricco di piastrine, capace di stimolare la rigenerazione dei tessuti e l’elasticità cutanea. Il sangue, prelevato dal paziente stesso e adeguatamente trattato, viene iniettato in loco. “Il PRP può e deve essere eseguito solo in strutture dotate di autorizzazione del servizio trasfusionale, da medico autorizzato e dopo aver sottoposto il paziente ad accertamenti ematici specifici che ne certifichino l’idoneità al trattamento, ai sensi della legge sangue (2 Novembre 2015)”.

Ci sono anche sostanze come l’acido ialuronico, da iniettare in superficie, o altre da inserire in profondità, come l’idrossiapatite di calcio, un bioristrutturante che stimola la produzione di collagene. Queste infiltrazioni, che mirano a ridare volume alle parti svuotate dalla riduzione del tessuto adiposo, possono poi essere integrate dall’inserimento sottocutaneo di fili di trazione, per sostenere la pelle cascante intorno alla mandibola (quella che crea i “bargigli” intorno al collo). I fili possono eventualmente ridurre la pelle cascante intorno al collo e il doppio mento, che appare pronunciato dopo una perdita di peso notevole. Per un’azione riempitiva e tonificante a livello dei glutei si può ricorrere a un altro bioristrutturante, l’acido polilattico. “Sono tutte procedure che seppur in alcuni casi utili possono avere rischi e complicanze che vanno spiegate al paziente prima dei trattamenti”.
Ma se la pelle cascante è troppa non resta che la chirurgia. “Per l’intervento serve una valutazione del tipo di lassità tessutale effettuata unicamente dallo specialista di chirurgia plastica e ricostruttiva, l’unico che ha il background specifico per farlo”, avverte il prof. Gentile.

Cosce, addome e seno
Gli effetti del rilassamento tessutale sono evidenti soprattutto sulla pancia, dove si concentra la maggior parte del grasso. “Nel caso dell’addome pendulo è inevitabile l’addominoplastica, cioè la rimozione chirurgica della quantità di pelle eccedente”. Un discorso simile vale per l’interno di cosce e braccia, o per fianchi e glutei. “Gli interventi si effettuano solo se la lassità li giustifica”, sottolinea il docente. Richiedono un ricovero e l’anestesia generale, e per il risultato definitivo si deve attendere qualche mese.

Per le donne si pone anche il problema del seno che, privato del tessuto adiposo, si affloscia: in gergo tecnico si parla di ptosi mammaria. “Lo svuotamento del polo superiore porta a una discesa della mammella. Si può intervenire con una mastoplastica additiva, che prevede l’aggiunta di protesi. A volte però non basta e la mastoplastica va associata alla mastopessi, un lifting che risolleva e rimodella il seno. Se la ptosi è lieve o modesta si può anche effettuare un lipofilling, cioè un innesto di grasso autologo”. È un procedimento della chirurgia plastica rigenerativa che prevede l’utilizzo di tessuto adiposo dai fianchi o dal ventre per poi inserirlo nel seno.

Il volto
Con il suo aspetto emaciato e stanco, è il primo a mostrare l’effetto della perdita repentina di peso. Le guance cascano, gli occhi si incavano, le rughe si approfondiscono. “Si può rimediare con il lipofilling, cioè il reinserimento di grasso con microcannule nelle parti da riempire. Ma nei casi più gravi si deve fare un lifting”. Questo può comportare un sollevamento verticale dei tessuti e, oltre a trattare zigomi e guance, estendersi anche alla linea mandibolare e al collo (Extended Deep Plane Face Lift). “Nei casi invece di rilassamento più lieve può trovare indicazione anche qui la radiofrequenza”. Insomma, le soluzioni ci sono, ma tutte comportano un costo (in aggiunta a quello dei farmaci dimagranti) e, tranne nel caso della medicina estetica, delle operazioni invasive. Torniamo dunque al discorso iniziale: la prevenzione, cioè il dimagrimento lento sostenuto da nutrizione e attività fisica – o meglio ancora, evitare di ingrassare troppo adottando uno stile di vita adeguato.

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