F1 | Prime discussioni in Bahrain: possibile introduzione dei motori aspirati già nel 2029
Ore calde in Bahrain e non solo per il clima. La Formula 1 si è riunita per la prima volta

Ore calde in Bahrain e non solo per il clima. La Formula 1 si è riunita per la prima volta in questa stagione per parlare del prossimo, immediato futuro. Presenti i cinque costruttori interessati: Ferrari, Mercedes, Audi, Red Bull e Honda, con l’obiettivo di avere maggiore chiarezza in merito a quel che accadrà dal 2026 in poi. Dalle prime indiscrezioni che filtrano dal paddock di Manama, è chiaro che bisognerà arrivare a dei compromessi quantomeno per le prossime tre stagioni, ovvero fino al 2028: fino a quella data infatti, ci saranno le power unit 2.0, ma si sta cercando di capire se l’impatto dell’elettrico, che ricordiamo è previsto essere al 50%, a pari dell’endotermico, possa essere inferiore, magari con un 60/40 o addirittura 70/30, anche per compensare un ritardo sull’elettrico da parte di quei costruttori che evidentemente prevedono di essere in ritardo, come appunto Ferrari e Red Bull.
Al momento non filtra molto ottimismo, anche perché un cambiamento del genere bisognerà avere il consenso unanime di tutti, e pare che Mercedes non sia propriamente d’accordo con questo cambiamento, evidentemente conscia di avere una power unit forte, un po’ come accadde nel 2014 nelle loro convinzioni. Su una cosa invece pare ci sia un fronte comune, ovvero tornare ai motori aspirati V10 o V8 e con carburanti eco-sostenibili già dal 2029, anticipandone dunque l’introduzione di almeno due stagioni. Questo per via dei costi esorbitanti delle prossime power unit, e che sarebbero certamente abbattuti con motori atmosferici, forse non totalmente endotermici, ma con una minima parte (100 kw?) di ibrido. Siamo soltanto alla primissima fase di una discussione che prevediamo incandescente nelle prossime settimane.