F1 | Kimi Antonelli non teme l’eredità di Hamilton: “In pista per vincere”

Una lucida emozione guida Antonelli verso l’esordio in F1: raccolta la pesante eredità di Hamilton, il giovane Kimi non ne avverte la pressione

Assente per troppi anni, nel 2025 torna finalmente un pilota italiano sulla griglia di partenza della F1. Cresciuto dalla Mercedes, Andrea Kimi Antonelli è uno degli astri nascenti del motorsport e si appresta, proprio con il team di Brackley, a fare il proprio debutto da pilota titolare in F1 al posto di Lewis Hamilton.

Nato a Bologna il 25 agosto del 2006, il talentuoso 18enne raccoglie in Mercedes la pesante eredità di Lewis Hamilton, passato alla Ferrari. Prendere il posto di un sette volte campione del mondo, che della scuderia anglo-tedesca ha scritto la storia, non è compito facile, ma Antonelli non appare intimorito.

Sebbene l’età non sia certo quella di un veterano, Kimi mostra una serafica tranquillità ai microfoni della Gazzetta dello Sport. “Sono consapevole di aver ereditato un sedile ingombrante da riempire. Lewis è una figura che ha fatto la storia della F1, perciò non è corretto metterci a confronto.”

Antonelli liquida così la questione: “Io penso solo a fare il miglior lavoro possibile e a costruire il mio percorso da pilota Mercedes”. Da Sir Lewis Kimi ha ereditato anche l’ingegnere di pista, Peter Bonnington: “Con lui e con il team lavoro a stretto contatto. L’obiettivo è arrivare pronto a Melbourne, la preparazione è andata finora al meglio. […] Ho dovuto affrontare molti cambiamenti, fin dal regime di allenamento necessario per raggiungere l’alto livello fisico che richiede la F1.”

Sereno, ma determinato, il giovane talento bolognese è conscio delle proprie capacità, pur mantenendo i piedi ben saldi in terra. “La mia mentalità è sempre quella di scendere in pista per provare a vincere. Sono però anche consapevole che il livello dei piloti oggi sia altissimo. Non sarà un obiettivo semplice da raggiungere.”

“Cercherò di concentrarmi su me stesso, limitando al minimo gli errori e imparando da quelli passati“, spiega il classe 2006. “La cosa più importante sarà andare in pista e svolgere il miglior lavoro possibile. Poi vedremo dove potremo arrivare. Al momento non sento la pressione di dover rispettare determinate aspettative riposte su di me. Io sono concentrato e non vedo l’ora inizi il mondiale“, conclude l’alfiere della scuderia di Toto Wolff.

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