Yari Carrisi a Verissimo: «Ho ritrovato me stesso in India. Dopo Ylenia, tutto è cambiato»

Ospite del salotto di Verissimo, Yari Carrisi si è raccontato a cuore aperto davanti a Silvia Toffanin. Ecco le sue parole L'articolo Yari Carrisi a Verissimo: «Ho ritrovato me stesso in India. Dopo Ylenia, tutto è cambiato» proviene da imusicfun.

Apr 6, 2025 - 18:11
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Yari Carrisi a Verissimo: «Ho ritrovato me stesso in India. Dopo Ylenia, tutto è cambiato»

Ospite del salotto di Verissimo, Yari Carrisi si è raccontato a cuore aperto davanti a Silvia Toffanin. Figlio di Al Bano e Romina Power, Yari ha scelto una strada diversa da quella del clamore mediatico che ha sempre circondato la sua famiglia, dedicandosi alla musica, alla spiritualità e ai viaggi.

«Io ho viaggiato tantissimo durante la mia vita: il primo viaggio l’ho fatto a un mese e da lì non mi sono mai fermato», ha raccontato con il sorriso, spiegando come i viaggi siano diventati un vero e proprio stile di vita. Ma non solo turismo o fuga, quanto piuttosto un’esigenza di ricerca, di equilibrio interiore. «Io e la mia famiglia siamo sempre stati messi sotto ai riflettori di un certo tipo: tutti volevano sapere di noi, cosa facevamo e io ho voluto allontanarmi da questo, quindi sono andato in India e lì ho ritrovato il mio equilibrio. Ci sono rimasto per un po’».

Un equilibrio cercato e costruito, spesso anche attraverso esperienze difficili. Quando la conduttrice gli ha chiesto del rapporto con i genitori, Yari ha rivelato un’intimità familiare più complessa del previsto: «Abbiamo sempre vissuto un po’ come amici perché ci frequentiamo, abbiamo viaggiato, abbiamo fatto delle tournée importanti. Questo ci ha resi un po’ dei compagni di viaggio. Il problema è che quando mamma e papà si sono separati, sono subentrate delle dinamiche diverse. Diventi un po’ il fratello maggiore, quasi il loro genitore. Sarebbe stato molto più semplice se non si fossero mai lasciati, anche perché non è stato facile stare in mezzo a due personalità come le loro».

Nel corso dell’intervista, Yari ha ripercorso anche un momento drammatico della sua adolescenza, quando, dopo una minaccia di rapimento, i genitori decisero di mandarlo a studiare in Svizzera. «Io andavo a scuola in Puglia e, poi, quando mi mandarono in collegio, non c’era più tutta quella libertà», ha raccontato. «Comunque, poi, sono entrato in quell’ottica e ho fatto tantissime amicizie: il mio compagno di stanza era Emanuele Filiberto, a cui voglio tanto bene. Poi sono andato a studiare a Londra e alla Berklee a Boston».

Sul fronte sentimentale, Yari si è mantenuto più riservato, lasciando intuire la presenza di una persona speciale, ma senza sbilanciarsi: «Una cosa che ho capito è che almeno l’amore conviene tenerselo privato. Al momento giusto, ti dirò tutto bene».

Il momento più toccante dell’intervista è arrivato quando si è parlato della sorella Ylenia, scomparsa misteriosamente il 5 gennaio 1994. Un evento che ha segnato profondamente l’intera famiglia. «Dopo la sparizione di Ylenia è stato bruttissimo», ha confidato Yari con commozione. «Per molti anni ho pensato che lei fosse in giro da sola, però poi sono passati anni e ho iniziato a farmi una ragione».

Yari ha condiviso anche un episodio particolarmente suggestivo: «Una mia amica mi aveva mandato una fotografia di un quadro esposto in un museo che rappresentava una ragazza che assomigliava tantissimo a Ylenia. Andai a vedere questo quadro ma era stato dipinto negli anni ’60, quindi non poteva essere lei. L’ho cercata ovunque, sono andato nel punto dove dicevano che una ragazza si era lanciata nel fiume». Poi un momento di misticismo: «Un giorno stavo ascoltando un brano e sembrava che lei mi stesse parlando, mi stesse chiedendo scusa per tutto il “casino” che aveva creato».

A distanza di trent’anni, il vuoto lasciato da Ylenia è ancora presente. «Dopo la sua sparizione è cambiata la vita di tutti», ha detto Yari. «Mia mamma, giustamente, la cerca ancora. Potrebbe davvero essere in giro. Lei, essendo sempre stata avventuriera, potrebbe essere ovunque».

Infine, una riflessione sul padre Al Bano e su una sua vecchia dichiarazione secondo cui Ylenia sarebbe tornata se lui e Romina si fossero separati: «Lui ogni tanto dice delle frasi che servirebbe uno psicologo per capirle, comunque no, non credo», ha replicato Yari, aggiungendo con dignità: «Io sono riuscito ad andare avanti perché ho cercato di continuare ciò che aveva cominciato lei, quindi la musica, l’arte».

Una testimonianza intensa, quella di Yari Carrisi, fatta di dolore ma anche di bellezza, di silenzi eloquenti e parole che scavano, che restituiscono umanità a chi spesso è visto solo come “figlio di”.

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