F1, cosa può cambiare con la nuova direttiva tecnica a giugno? Ultima spiaggia per la Ferrari
Bilancio della Ferrari dopo un quarto di stagione 2025, alla vigilia del Gran Premio di casa di Imola. Vittorie: 0. Pole position: 0. Giri veloci: 0. Sul fronte dei podi il conteggio dice 1, contro i 3 della Red Bull, i 4 della Mercedes e i 10 della McLaren. D’accordo, qualche soddisfazione è arrivata dalle […]

Bilancio della Ferrari dopo un quarto di stagione 2025, alla vigilia del Gran Premio di casa di Imola. Vittorie: 0. Pole position: 0. Giri veloci: 0. Sul fronte dei podi il conteggio dice 1, contro i 3 della Red Bull, i 4 della Mercedes e i 10 della McLaren. D’accordo, qualche soddisfazione è arrivata dalle Sprint, ma si tratta di conseguimenti proporzionati alla dimensione di quelle gare, ovvero “mini”.
Le classifiche iridate sono poi eloquenti. Leclerc è quinto tra i piloti, ma ha meno della metà dei punti di entrambi gli alfieri McLaren e poco più del 50% di quelli di Max Verstappen (terzo). Fra i costruttori, la situazione è deficitaria. McLaren 246, Mercedes 141, Red Bull 105, Ferrari 94. Anche ragionando aggiungendo ipoteticamente il risultato cancellato dalle squalifiche di Shanghai avremmo McLaren a 246, Mercedes a 137, Ferrari a 112 e Red Bull a 105. Cambierebbe la forma, non la sostanza. Insomma, un salasso.
A Imola arriveranno degli aggiornamenti e sarà il primo passo per capire se la SF-25 ha davvero del potenziale inespresso, oppure se è una “monoposto FUBAR”, per dirla con il gergo marziale. Il secondo passo è rappresentato dall’arrivo della nuova direttiva tecnica legata al divieto di utilizzare ali flessibili a partire dal Gran Premio di Spagna.
Cosa potrà cambiare, lo scopriremo dal Montmelò in poi, fermo restando che la situazione ricorda tanto quella legata alla famigerata TD039 del 2022, quando si affermava che Mercedes – in grossa difficoltà rispetto a Red Bull e Ferrari – avesse fatto pressioni per un cambiamento regolamentare ufficialmente atto a ridurre il fenomeno del porpoising.
Le Frecce d’Argento faticavano prima e faticarono poi. Il Drink Team vinceva prima e vinse poi. Le Rosse implosero, ma il processo era già cominciato da diverse settimane e aveva radici interne ben più profonde. Insomma, non ci fu una rivoluzione nei valori in campo. Magari la minestra venne rimestata, ma gli ingredienti restarono i medesimi.
Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane. Di sicuro, in Ferrari non sono così ingenui da pensare che un intervento normativo di quel tipo possa cambiare improvvisamente la competitività della SF-25. Bisognerebbe passare letteralmente dalla notte al giorno e per farlo è necessaria una serie di interventi sostanziali, nella cui economia la direttiva tecnica può anche recitare un ruolo. Però marginale.