F1 | Caos motori 2026: ecco di cosa si parlerà in Bahrain e quale è il destino dei V10
La FIA torna a discutere sui motori V10 in Bahrain, dove si deciderà il futuro della F1: ecco quali sono le ipotesi e le proposte di cui si parlerà Nel weekend del Gran Premio del Bahrain, la FIA ha convocato i cinque motoristi ufficiali della ... Leggi tutto L'articolo F1 | Caos motori 2026: ecco di cosa si parlerà in Bahrain e quale è il destino dei V10 proviene da F1ingenerale.

La FIA torna a discutere sui motori V10 in Bahrain, dove si deciderà il futuro della F1: ecco quali sono le ipotesi e le proposte di cui si parlerà
Nel weekend del Gran Premio del Bahrain, la FIA ha convocato i cinque motoristi ufficiali della F1 per un summit tecnico per chiarire la questione motori. L’obiettivo? Stabilire se esiste un consenso sufficiente per anticipare l’introduzione di un motore V10 alimentato da carburante sintetico a zero emissioni, al posto del previsto motore ibrido V6 da introdurre nel 2026.
La nuova era regolamentare del 2026 dovrebbe rappresentare la più grande rivoluzione tecnica della storia della F1: auto, motori e pneumatici saranno tutti ripensati. Ma ancor prima che la nuova generazione debba debuttare in pista, Stefano Domenicali ha riacceso il dibattito lanciando l’idea di un ritorno ai V10 con carburante sostenibile. Un’ipotesi subito approfondita dal presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, che avrebbe suggerito addirittura un’introduzione anticipata.
Le opzioni sui motori in F1: di cosa si parlerà in Bahrain?
Secondo quanto riporta Amus, sarebbero due le alternative principali: posticipare la rivoluzione ibrida al 2028 e passare subito al V10, oppure far durare la nuova generazione di motori solo tre anni (2026–2028) e introdurre i V10 nel 2029. Ma entrambe le soluzioni presentano problemi enormi: Audi e RB Powertrains non avrebbero un’unità pronta per il 2026 e nemmeno Mercedes potrebbe adattarsi in tempo. Inoltre, servirebbe l’approvazione di quattro motoristi su cinque, escludendo Cadillac, ancora non iscritta ufficialmente.
Secondo indiscrezioni, Ferrari e RB Powertrains sarebbero a favore del V10, forse per timore di restare indietro nello sviluppo della parte elettrica. Mercedes e Audi sono fortemente contrarie, mentre su Honda circolano voci contrastanti. Alcuni affermano che i giapponesi vedrebbero di buon occhio il ritorno ai motori aspirati, altri dicono che ora sono perfettamente in linea con i piani ibridi già avviati.
Un ritorno al passato difficile da realizzare?
La FIA ha già investito pesantemente nella definizione dei nuovi motori. Ogni costruttore ha speso oltre 300 milioni di dollari in ricerca e sviluppo dal 2022 a oggi. Cambiare ora significherebbe aprire la porta a cause legali e perdita di fiducia.
Dietro la “minaccia V10”, secondo alcuni insider, si celerebbe un obiettivo più strategico: ridurre il rapporto tra parte elettrica e combustione interna dall’attuale 55:45 al 70:30 o addirittura 80:20. Un modo per ridurre il peso dell’elettrico e facilitare chi è in ritardo nello sviluppo.
Il direttore tecnico Nikolas Tombazis ha ricevuto mandato di tradurre le idee del presidente in una proposta tecnicamente realizzabile. È già attivo un gruppo di lavoro interno sul V10. Ma tra costi, sostenibilità e credibilità istituzionale, il ritorno dei V10 – anche in chiave green – appare al momento più una leva politica che una reale rivoluzione in arrivo.
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