L’Audi Sport Quattro e quel motore al centro…
Nel 1984 l’Audi Quattro vince il Mondiale Rally. Poiché il Gruppo B sta trasformando la serie e la Sport Quattro è già omologata (ma non sempre all'altezza), un gruppo di tecnici sviluppa in segreto un prototipo con motore posteriore centrale L'articolo L’Audi Sport Quattro e quel motore al centro… proviene da Veloce.

Al Salone di Francoforte del 1983 debutta l’Audi Sport Quattro, una versione con il passo accorciato di ben 320 mm rispetto al modello originale. Il 1° maggio 1984, dopo la produzione dei 200 esemplari necessari, ottiene l’omologazione per il Gruppo B. Tuttavia, rispetto alla sua progenitrice – già difficile da gestire per via del motore anteriore – si rivela ancora più ostica: nervosa, sottosterzante e difficile da domare. L’unica evoluzione possibile è chiara: spostare il motore in posizione centrale. Un gruppo ristretto di tecnici Audi Sport, guidati da Roland Gumpert, avvia in gran segreto un progetto rivoluzionario. L’obiettivo? Creare una Quattro con motore posteriore centrale. Nasce così un prototipo che inizia i primi test tra Cecoslovacchia e Baviera.
PIËCH ERA AL CORRENTE? Su questo punto le versioni divergono. Alcune fonti sostengono che Ferdinand Piëch, numero uno di Audi, fosse contrario al progetto e che Gumpert lo abbia portato avanti di nascosto. Altri affermano che Piëch fosse a conoscenza dell’iniziativa e l’avesse approvata in via ufficiosa, senza però conoscerne i dettagli. Fatto sta che, con un livello di segretezza senza precedenti, il progetto prende forma. Nel tardo autunno del 1984, il team di Gumpert costruisce un prototipo con motore posteriore e nei primi mesi del 1985 organizza una sessione di test in Austria, vicino al confine con la Cecoslovacchia.
MISSIONE SEGRETA A SUD DI PRAGA. Secondo le ricostruzioni, l’auto viene portata nel centro prove di Desna, a circa 320 km da Praga. I camion di trasporto vengono camuffati per non destare sospetti nemmeno tra i dipendenti Audi. Il prototipo esteticamente somiglia alla Sport Quattro, salvo per le prese d’aria sui montanti posteriori, simili a quelle della Delta S4. Sebbene il motore non subisca modifiche rilevanti, la diversa distribuzione dei pesi cambia radicalmente il comportamento della vettura, migliorandone nettamente la guidabilità. Si vocifera persino della presenza di un sei cilindri.
RÖHRL E IL TEST FALLITO. Walter Röhrl, pilota di punta Audi, non partecipa ai test di Desna, quindi la squadra organizza una prova su sterrato nei dintorni di Salisburgo. Ma un’informazione trapela, e la stampa fiuta lo scoop. I giornalisti si precipitano sul posto, rischiando di far saltare la copertura del progetto. Il team reagisce in fretta, cambia location e sposta il test in Baviera, su un tratto asfaltato. Röhrl percorre circa 180 km e rimane sbalordito: l’auto è molto più efficace nelle curve strette e si comporta ancora meglio ad alte velocità. Ma proprio in quel momento, un fotografo appostato tra gli alberi riesce a immortalare la vettura. Poco dopo, una rivista austriaca pubblica un articolo bomba, rivelando l’esistenza del progetto segreto.
DISTRUTTA DAVANTI A PIËCH. Il team rientra a Ingolstadt, mettendo Piëch in una posizione delicata. La Volkswagen, capogruppo di Audi, aveva già deciso di chiudere il programma sportivo e non aveva mai approvato lo sviluppo di un’auto da corsa così radicalmente diversa. La scoperta del progetto clandestino crea imbarazzo. Secondo alcune testimonianze, appena 48 ore dopo, la Sport Quattro con motore posteriore viene smontata pezzo per pezzo sotto gli occhi di Piëch, decretando la fine definitiva dell’esperimento.
Foto: Archivio Storico Audi
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