F1, Bahrain: la FIA studia modifiche alle PU per evitare il caos
Altro che rivoluzione in F1. Il nuovo regolamento della FIA ha creato una fase di transizione tecnologica che sta creando enormi problemi ai costruttori. Il contributo in termini di potenza della parte elettrica, che dal 2026 sarà triplicato rispetto agli attuali motori, si sta rivelando un rompicapo. Per quanto concerne l’unità endotermica, l’utilizzo di carburanti […]

Altro che rivoluzione in F1. Il nuovo regolamento della FIA ha creato una fase di transizione tecnologica che sta creando enormi problemi ai costruttori. Il contributo in termini di potenza della parte elettrica, che dal 2026 sarà triplicato rispetto agli attuali motori, si sta rivelando un rompicapo. Per quanto concerne l’unità endotermica, l’utilizzo di carburanti ecosostenibili rappresenta un’ulteriore complessità che gli ingegneri dei team stanno affrontando alla ricerca della massima efficienza.
La categoria rischia non solo di essere dominata dal costruttore che realizzerà il miglior propulsore — dinamica tutto sommato coerente con la meritocrazia tecnica — ma di ritrovarsi con diverse “classi” all’interno della stessa griglia. Un po’ come accadeva negli anni Ottanta, quando le norme tecniche consentivano l’uso sia di propulsori atmosferici che sovralimentati. Il ritorno delle monoposto cinicamente etichettate come chicane mobili non è uno scenario inverosimile.
La leggerezza dei costruttori sulle nuove power unit 2026
A destare sconcerto è una certa frivolezza con cui i team hanno avallato questa architettura tecnica. Le simulazioni sono state effettuate solo dopo che la FIA ha comunicato le caratteristiche macroscopiche delle nuove unità di potenza turbo-ibride. Quando i primi feedback sono arrivati, la Federazione Internazionale ha dovuto rimettere mano anche alla parte aerodinamica e meccanica delle vetture.
Una mossa che di fatto si è incaricata di archiviare il paradigma delle monoposto a effetto suolo, che alla fine dei conti, al quarto anno di vita, possiamo dire che non ha fatto affatto brutti risultati, anzi. Ma nessuno può fare marcia indietro, tanto meno in F1. Va sottolineato che questa generazione di power unit sarà utilizzata sino alla stagione 2031, rendendo ogni errore di valutazione ancora più pesante.
I molteplici interessi in gioco sulle PU 2026
I benefici in gioco sono davvero enormi. La FIA sta cercando di bilanciare visione tecnica e compromessi politici, strizzando l’occhio a una futura generazione di motori in cui la ripartizione della potenza torni a favorire la componente termica. Abbandonare prematuramente un’architettura che ha contribuito a delineare significherebbe minare ulteriormente la già fragile autorevolezza del dipartimento tecnico monoposto.
Dal lato dei costruttori, Audi è entrata in F1 con la promessa che tutti partissero da un foglio bianco. Gli investimenti sono stati faraonici, nonostante la crisi finanziaria del gruppo Volkswagen. Honda tornerà ufficialmente nel Circus, attratta dalla possibilità di replicare il successo ottenuto con Red Bull. Mercedes, invece, ha espresso scetticismo sull’opportunità di anticipare un cambio così drastico nell’architettura delle PU.
Bahrain: Federazione Internazionale e Liberty Media dallo stesso lato della barricata
La partita più importante che si giocherà in Bahrain non sarà in pista. Di fatti, è oramai risaputo come sia previsto un vertice tra i costruttori a Sakhir, questo weekend, per discutere modifiche urgenti alle PU 2026, nel tentativo di preservare la competitività della categoria. Anche se un costruttore potrebbe ottenere un grande vantaggio tecnico, la F1 rischia di pagare un prezzo altissimo in termini di interesse globale e audience.
La FIA e Liberty Media, almeno per una volta, pare proprio che sembrano condividere la stessa visione: serve una correzione di rotta e pure urgente. Scartabellando le varie soluzioni al vaglio, le opzioni sul tavolo sono principalmente due:
- Ridurre la durata del regolamento tecnico delle Power Unit 2026, mantenendo però la validità degli investimenti realizzati sino a questo momento.
- Modificare il regolamento tecnico 2026 con interventi mirati a garantire uno spettacolo all’altezza, senza cestinare il lavoro già svolto negli ultimi tempi.
In Bahrain, insomma, oltre all’azione in pista andrà in scena un match cruciale per il futuro della massima categoria del motorsport. Sì perché se qualcuno non si fosse ancora accorto, questa volta, in gioco, c’è l’intera credibilità stessa della Formula 1.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: FIA – F1