F1 | A Melbourne una Ferrari troppo brutta per essere vera, in Cina servono risposte

Se quella trascorsa sabato è stata un’alba indigesta, quella vissuta domenica è stata un’alba rossa a dir poco imbarazzante. Una

Mar 18, 2025 - 20:24
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F1 | A Melbourne una Ferrari troppo brutta per essere vera, in Cina servono risposte

Se quella trascorsa sabato è stata un’alba indigesta, quella vissuta domenica è stata un’alba rossa a dir poco imbarazzante. Una Ferrari che sotto la pioggia di Melbourne è miseramente naufragata. La SF-25 non è stata competitiva né in condizioni di pista bagnata né con l’asciutto, segno evidente dell’importante lavoro da fare dalle parti di Maranello, a cui si aggiungono le (solite) lacune strategiche.

Un inizio da incubo per Lewis Hamilton, che ha scelto proprio la Rossa, sposandone il progetto tecnico, per rientrare da protagonista nella lotta al vertice. Neanche nel suo peggior incubo, il sette volte campione del mondo poteva immaginare un esordio in rosso così difficile. Come sempre le attese lasciano poi spazio alla realtà. E la pista non mente mai. Mai. 

Le parole rilasciate domenica da Hamilton, a margine della gara australiana, sono state veramente inquietanti. L’inglese, intervistato da Sky Sports F1, ha riferito: “La macchina era davvero, davvero difficile da guidare oggi. Per quanto mi riguarda, sono semplicemente contento di averla tenuta lontano dal muro perché è lì che voleva andare la maggior parte del tempo”. La SF-25 di Melbourne è onestamente troppo brutta per essere vera e sarebbe molto grave ritrovarsi, in un’epoca di continuità regolamentare come l’attuale nonostante la Ferrari abbia cambiato tanto, a pagare evidenti passi indietro rispetto alla concorrenza. Sarebbe come rivivere il 2023. Un incubo che deve essere scongiurato. Solamente a dicembre scorso la Ferrari lottava per il Costruttori contro la McLaren. Non parliamo di anni, bensì mesi.

Ma il tempo per recuperare c’è e quanto accaduto lo scorso anno proprio con la squadra di Woking può giocare a favore della squadra chiamata a effettuare la rimonta. Purché si riesca a rimettersi subito in carreggiata, dovendo fronteggiare una concorrenza agguerrita. Molto agguerrita.

Già in Cina, su una pista permanente rispetto al cittadino Albert Park, si avrà una situazione più chiara – seppur chiaramente non ancora definitiva – dei valori in campo. Siamo ancora ai primissimi vagiti di una lunga ed estenuante stagione. Anche all’inizio dello scorso campionato la Red Bull aveva ripreso da dove aveva interrotto il 2023, ma poi sappiamo (almeno per quel che riguarda il Costruttori) come è andata a finire.

Chiaro che finire il primo appuntamento dell’anno a margine della zona punti, chiudendo tra l’altro dietro a un team clienti come Sauber e a un grande Kimi Antonelli partito dalle retrovie, non è un ottimo biglietto da visita dopo i proclami invernali. Le chiacchiere come sempre se le porta via il vento, conta solo la pista. L’unico vero giudice insindacabile. A oggi Ferrari è gravemente insufficiente. Tra cinque giorni c’è il primo esame di riparazione in quel di Shanghai, in un weekend però atipico caratterizzato dalla prima Sprint Race. Riuscirà Maranello a invertire subito la rotta?

Piero Ladisa