Cresce l’attenzione per gli immobili in classe energetica più alta
Nonostante il maggior numero di compravendite di case riguardi le classi energetiche basse (per il 2024 in classe G), c’è una crescente attenzione per questo fattore, che si riflette sull’aumento delle transazioni per trilocali in classe C (+32%), D (+10%), E (+16%). È quanto emerge dal Report Fiaip Monitora Italia, che delinea l’andamento del mercato […] The post Cresce l’attenzione per gli immobili in classe energetica più alta first appeared on QualEnergia.it.

Nonostante il maggior numero di compravendite di case riguardi le classi energetiche basse (per il 2024 in classe G), c’è una crescente attenzione per questo fattore, che si riflette sull’aumento delle transazioni per trilocali in classe C (+32%), D (+10%), E (+16%).
È quanto emerge dal Report Fiaip Monitora Italia, che delinea l’andamento del mercato immobiliare 2024, elaborato per il dodicesimo anno consecutivo dal Centro Studi FIAIP, su un campione di oltre 600 agenti immobiliari e professionisti del Real Estate, in collaborazione con ENEA ed I-Com,
Nel 2024 la classe energetica dell’immobile pare aver pesato di più nelle scelte di chi ha deciso di comprare una abitazione. L’Attestato di Prestazione Energetica (APE) viene percepito sempre più dagli acquirenti (+9% rispetto all’anno precedente) come strumento utile per orientarsi verso abitazioni meno energivore.
Tendenze del mercato immobiliare 2024
Dai dati emerge anche un aumento di compravendite di abitazioni indipendenti meno energivore: per le villette a schiera diventano prevalenti quelle in classe energetica E (nel 2023 era la F), mentre per le case unifamiliari gli acquisti di case in classi energetiche F ed E superano entrambe la classe G.
Per quanto riguarda gli immobili nuovi compravenduti, la maggior parte è in classe A4 (per il 22% degli agenti immobiliari), mentre la quota più alta di quelli ristrutturati è in classe B (per il 25% del campione).
Inoltre, per la prima volta le abitazioni di pregio maggiormente compravendute sono in classe A1 (13%), poco di più rispetto a quelle in classe G (12,8%).
Il fattore “bonus edilizi”
Il campione consultato ha evidenziato lacune per quanto riguarda la conoscenza degli strumenti di stimolo alla riqualificazione energetica degli edifici (detrazioni fiscali, conto termico, mutui green, ecc.).
In nessuno di questi oltre il 50% degli intervistati dichiara di avere un livello almeno “sufficiente” di conoscenza, “anche in virtù degli eccessivi cambiamenti normativi”, spiega l’Enea in una nota.
Sempre restando sulle agevolazioni, il 51% degli agenti immobiliari ritiene che il Superbonus 110%, nonostante sia una misura a termine, abbia avuto un’influenza significativa anche nel 2024 sulle dinamiche del mercato immobiliare, determinando un incremento positivo sia della domanda che dell’offerta di immobili meno energivori.
L’incentivo ha anche contribuito, per il 73% degli intermediari professionali, ad aumentare il valore degli immobili con più elevate prestazioni energetiche e a ridurre, di contro, le richieste per le case con quelle più scarse.
La direttiva EPBD incombe
Enea invoca quindi un “riordino degli incentivi fiscali immobiliari“, che sarebbero “strategici anche ai fini dell’imminente recepimento della direttiva EPBD“, da recepire entro fine maggio 2026.
Con l’entrata in vigore del provvedimento Ue, noto anche come “Direttiva Case Green”, gli Stati membri Ue saranno chiamati a stabilire una strategia per la progressiva ristrutturazione dei propri edifici, espressa come diminuzione del consumo medio di energia primaria in kWh/mq/anno dell’intero parco immobiliare tra il 2020 e il 2050.
I singoli Paesi dovranno individuare il numero di edifici e unità immobiliari o superfici da ristrutturare annualmente, compreso il numero di edifici con le peggiori prestazioni, garantendo che, in raffronto al 2020, il consumo medio di energia primaria del parco immobiliare residenziale:
- diminuisca di almeno il 16% entro il 2030;
- diminuisca di almeno il 20-22% entro il 2035.
Secondo gli ultimi dati disponibili, contenuti nel “V Rapporto annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici” pubblicato dall’Enea lo scorso ottobre, il numero complessivo di edifici nelle classi energetiche meno efficienti (F e G) nel 2023 è sceso per la prima volta sotto il 50% del patrimonio edilizio.
Nel settore residenziale questo dato è al 47,6%, mentre gli APE per classi energetiche dalla A4 alla B sono il 20,5%, in aumento del 6% su base annua.The post Cresce l’attenzione per gli immobili in classe energetica più alta first appeared on QualEnergia.it.