Decarbonizzare con il solare termico, il position paper di Solterm Italia

“Il solare termico non è solo una soluzione tra le tante, ma è la componente vincente di una strategia energetica complessiva. Non cerca di competere con altre tecnologie o di sostituirle, ma piuttosto si integra sinergicamente, contribuendo a rendere i sistemi più efficienti e sostenibil”. L’introduzione del Position Paper “Il solare termico per la transizione […] The post Decarbonizzare con il solare termico, il position paper di Solterm Italia first appeared on QualEnergia.it.

Mar 28, 2025 - 11:44
 0
Decarbonizzare con il solare termico, il position paper di Solterm Italia

“Il solare termico non è solo una soluzione tra le tante, ma è la componente vincente di una strategia energetica complessiva. Non cerca di competere con altre tecnologie o di sostituirle, ma piuttosto si integra sinergicamente, contribuendo a rendere i sistemi più efficienti e sostenibil”.

L’introduzione del Position PaperIl solare termico per la transizione energetica in Italia” (link in basso), pubblicato a gennaio 2025 dall’associazione di settore Solterm Italia, non lascia dubbi: “Investire nel solare termico – per riprendere le parole utilizzate da Zeno Benciolini, Presidente dell’associazione – significa investire nel futuro della nostra economia e della nostra società”.

Una tecnologia vantaggiosa e versatile

Il documento, sviluppato e curato da Ambiente Italia assieme al Direttivo di Solterm Italia, fornisce innanzitutto un quadro della tecnologia, illustrandone i benefici ed elencando le sue possibili applicazioni.

Il contributo alla sicurezza e all’indipendenza energetica e il configurarsi come un’industria ‘di casa’, vista la forte tradizione che il settore termoidraulico ha sempre avuto in Italia, sono elementi di forza che dovrebbero far accendere i riflettori su questo comparto.

Altri possibili vantaggi di questa tecnologia sono la sua elevata producibilità energetica, a parità di spazio occupato, rispetto ad altre soluzioni, la totale assenza di emissioni inquinanti e un bassissimo tempo di ritorno energetico (EPBT, Energy Pay-Back Time), cioè il tempo necessario a un impianto per generare la quantità di energia richiesta per la sua produzione.

Si tratta, quindi, di una sorta di ‘punto di pareggio’ energetico. Nel caso del solare termico, l’EPBT si aggira infatti attorno a 1 anno.

Corsa a ostacoli

Nonostante la versatilità della tecnologia, in termini sia di possibili applicazioni (residenziale, industria, teleriscaldamento, impianti sportivi, ecc.) sia di ibridizzazione sinergica con altre soluzioni (pompe di calore, caldaie a biomassa, ecc.), il mercato italiano del solare termico viaggia ancora ben al di sotto del suo potenziale.

Molte sono, infatti, le barriere che tuttora ne limitano lo sviluppo: bassi costi dei combustibili fossili (legati anche alla loro incentivazione), insufficiente attenzione al tema della decarbonizzazione del calore rispetto a quello dell’elettricità, nonostante la parte termica rappresenti la fetta più grande del consumo totale, scarsa conoscenza della tecnologia in termini di costi e potenzialità, bassa scarsa consapevolezza delle opportunità di incentivo.

E ancora, errata percezione del solare termico come una soluzione ‘a basso livello tecnologico’ e, infine, confusione e sovrapposizione normativa fra il solare termico e il fotovoltaico.

Proposte concrete per la tecnologia

Le proposte presentate da Solterm Italia per superare queste barriere, presentate nell’ultimo capitolo del documento, sono poche ma chiare. È necessario, innanzitutto, che le normative sull’energia solare tengano conto di entrambe le fonti rinnovabili solari, sia termica sia elettrica.

Al motto di “Se lo conosci… lo adotti”, la seconda proposta riguarda una massiccia e articolata campagna di informazione e sensibilizzazione, in grado di colmare le ancora troppe lacune informative manifestate dai principali portatori di interesse: consumatori finali, ESCo, società di ingegneria e singoli professionisti, installatori e politici.

Per facilitare il finanziamento degli investimenti, inoltre, si dovrebbe migliorare il quadro degli incentivi già disponibili e aumentare progressivamente gli stanziamenti annuali, con la corrispondente definizione di obiettivi precisi per i volumi di installazione e risparmio energetico previsti.

Piccoli e grandi impianti

La quarta proposta prevede un Patto Industriale per il Solare Termico in Italia tra imprese e Governo, che consenta di aumentare sia la capacità produttiva sia quella di installazione, gestione e manutenzione e, quindi di raggiungere l’obiettivo previsto dal PNIEC.

Obiettivo che richiede di triplicare le installazioni esistenti, passando da una produzione con solare termico di 2,8 TWh nel 2021 a 8,1 TWh nel 2030: si tratta di 13 milioni di metri quadrati di solare termico da installare in pochi anni, per circa 3 miliardi di euro di valore.

Si ritiene necessaria, inoltre, un’adeguata semplificazione e standardizzazione delle procedure autorizzative per installare impianti solari termici industriali di media e grande taglia sia in copertura sia a terra.

Il mercato di questa tipologia di impianti potrebbe essere promosso tramite incentivi specifici, supporto all’estensione delle reti di teleriscaldamento per raggiungere le aree idonee a impianti solari termici o ancora campagne informative specifiche verso i potenziali utenti come, ad esempio, associazioni industriali, di albergatori, eccetera.

La promozione dei piccoli impianti, infine, potrebbe essere favorita da un incentivo progressivo che tenga conto della percentuale di energia rinnovabile impiegata per produrre il calore, così da assegnare il contributo massimo a un sistema alimentato al 100% da rinnovabili e/o da una campagna di rottamazione delle caldaie a gas volta alla sostituzione con sistemi ibridi rinnovabili escludendo, quindi, la combinazione tra caldaia e pompa di calore.

The post Decarbonizzare con il solare termico, il position paper di Solterm Italia first appeared on QualEnergia.it.