Eurovision 2025, i Top e i Flop di questa edizione
Cala il sipario sull'Eurovision Song Contest 2025 ed è ora il momento di scoprire chi sono i nostri top e flop. Chi sono i promossi? Chi i bocciati? L'articolo Eurovision 2025, i Top e i Flop di questa edizione proviene da imusicfun.

Cala il sipario sull’Eurovision Song Contest 2025 ed è ora il momento di scoprire chi sono i nostri top e flop. Chi sono i promossi? Chi i bocciati?
Eurovision 2025, i Top e i Flop di questa edizione
TOP
La vittoria di JJ
Quando lo scorso marzo è stata rivelata la canzone con cui JJ avrebbe partecipato all’Eurovision di Basilea, il pubblico ha immediatamente capito che l’Austria poteva essere pronta a un nuovo buon piazzamento a 11 anni dalla vittoria di Conchita e a 7 dal terzo posto di Cesár Sampson. La vittoria è la ciliegina sulla torta di un percorso di avvicinamento prudente, ma estremamente convinto e convincente.
Lucio Corsi
Lucio Corsi al quinto posto? Fino a un paio di giorni fa questo risultato sarebbe parso utopico. Invece il nostro rappresentante, dopo un avvicinamento un po’ accidentato, si è giocato tutte le sue carte nella settimana a Basilea. L’esibizione (applauditissima) all’Eurovillage e la performance al media center, oltre alla volontà di far capire a tutti il suo messaggio, hanno creato un mix esplosivo, che lo ha portato in alto, anche in questo frangente. Bravo Lucio e bravi a tutti coloro che hanno lavorato per questo risultato.
L’interval act Made in Switzerland
Dopo il successo di interval act divenuti iconici come Love Love Peace Peace e We just love Eurovision too much, non era certo semplice replicare. Eppure Sandra e Hazel hanno proposto un momento davvero esilarante, anche se l’ovazione in Arena e nel Media Center c’è stata solo con l’arrivo di Petra Mede, vera e propria pietra miliare nella storia eurovisiva.
Il nuovo sistema di annuncio dei finalisti
Dopo alcuni tentativi non proprio riusciti, finalmente pare si sia trovato il metodo adeguato per rivelare i qualificati alla finale con la giusta suspence.
Cartoline
Le cartoline che hanno introdotto le esibizioni dei 37 artisti in gara hanno messo in risalto le peculiarità della Svizzera, sotto tutti i punti di vista. Un bel biglietto da visita, emozionale, ironico e in grado di mostrare le preziosità di un territorio che, diciamo la verità, non è mai stato promosso a dovere.
La proposta tedesca
Inaspettatamente la Germania ottiene un ottimo quindicesimo posto con Abor & Tynna. Un pezzo confusionario e a mio avviso incomprensibile, ma che ha colpito pubblico e giurie. Mistero… La Germania, quindi, conquista un buon piazzamento anche se si fatica a capirne il motivo.
Basilea
Nonostante un’organizzazione non proprio impeccabile, la città ha risposto benissimo, con un gran numero di presenze per tutta Basilea. Le quasi 30mila persone che hanno assistito all’Eurovillage ai tre spettacoli sono un segnale dell’interesse che ha attirato la kermesse negli ultimi anni. Stesso discorso per l’idea di creare vari punti di interesse in giro per la città. Tuttavia la vocazione poco turistica è risultata evidente, ma speriamo che questo appuntamento con la musica abbia dato uno slancio ai nostri vicini di casa, magari anche per dialogare con le confinanti Francia e Germania, che hanno accolto molti eurofan e addetti ai lavori, attirati dai prezzi più bassi degli alloggi e dalla vicinanza al centro di Basilea.
DA RIVEDERE
La conduzione di Michelle Hunziker
La scelta di condurre solamente la finale ha sicuramente penalizzato Michelle, che nella prova aperta alla stampa ha mostrato una certa difficoltà a entrare nei ritmi rodati da Hazel e Sandra nelle due semifinali. Poi pian piano Michelle si è sciolta, ma la conduzione non è mai stata totalmente fluida, anche a causa di un inglese molto buono, ma di sicuro non proprio eccellente. Sull’esibizione (stile Gipsy King) sulle note di Nel blu dipinto di blu… meglio soprassedere.
Turquoise Carpet
Bella la location, davvero suggestiva, molto meno la mixed zone, troppo confusionaria e allestita all’interno di anonimi capannoni. Una situazione che ha allontanato molti artisti che hanno deciso di non incontrare la stampa in quell’occasione, perchè provati dal lungo percorso turchese… Mah…
La scelta di chiamare sul palco gli artisti che avrebbero dovuto partecipare nel 2020
Bella l’idea, ma solo quella. Nel 2020 avrebbero dovuto partecipare artisti che mai hanno potuto calcare il palco dell’Eurovision. Perchè non chiamare loro, invece di coinvolgere solo coloro che poi hanno rappresentato il proprio paese nel 2021? Davvero un mistero. Poi, sempre parlando di 2020, sui canali ufficiali della kermesse sono ormai 5 anni che tra i video più visti c’è sempre quello di Uno, il brano dei russi Little Big. Perchè non sono mai stati menzionati in questo lungo lustro?
San Marino
Un ultimo posto nella finale che non rende giustizia alla carriera di Gabry Ponte e al suo percorso pre Eurovision. Cosa non ha funzionato? Ci sarà tempo per le analisi, ma tra le dichiarazioni dell’Amministratore delegato di San Marino RTV Roberto Sergio che pensava a dove organizzare l’evento in caso di vittoria all’ultimo posto, c’è in mezzo un oceano. E ora è giusto riflettere.
FLOP
I bookmakers
Per il secondo anno consecutivo gli scommettitori prendono una sonora cantonata. Lo scorso anno il favoritissimo Baby Lasagna si dovette accontentare della piazza d’onore, mentre quest’anno è andata decisamente peggio agli svedesi KAJ, addirittura fuori dal podio, con un brano che funziona molto anche in streaming. Cosa sta succedendo agli esperti di scommesse?
Nemo
Bocciato su tutta la linea. Le sue esibizioni in finale sono a dir poco carenti. Voce potente, riconoscibile, ma totalmente fuori contesto. Il vestito da sposa è aberrante, ma almeno è godibile il brano. Il nuovo singolo è brutto brutto e il suo outfit è ancora peggio. Qual è il limite?
La volgarità gratuita
Lo scorso anno l’inglese Olly Alexander non conquistò nessun punto dal televoto nonostante un brano adeguato. Uno staging eccessivo lo relegò in una posizione di rincalzo. La lezione non è servita alla finlandese Erika Vikman e alla maltese Miriana Conte. Quando è troppo è troppo e risultati mediocri in classifica sono la dimostrazione che il pubblico è più attento di quello che si può immaginare. Stendiamo un velo pietoso sullo sketch in green room con la fondue… Neanche in un film di Nadia Cassini degli anni ’70…
Spagna
Il terzo posto di Chanel del 2022 ha fatto più male che bene. Negli ultimi tre anni il paese ha proposto brani e performance che in un modo o nell’altro cercano di ricalcare quella Slo Mo che arrivò sul podio, pur non piacendo a Cristiano Malgioglio. La Spagna ha bisogno di altro. Non vince da oltre 50 anni e a parte l’isolato caso del 2022 è ben lontana dalle prime posizioni sia per le giurie che per il televoto.
Nessun incontro ufficiale e nessuna conferenza stampa degli artisti in gara
Ricordate quando ogni giorno nella conference room del media center c’erano incontri, conferenze stampa, meet & greet… Ora… praticamente niente. A parte qualche appuntamento organizzato dalla produzione e dalle singole delegazioni al di fuori dell’area stampa, abbiamo assistito a un progressivo allontanamento degli artisti dalla stampa. Perchè? Davvero complicato conoscere una risposta esauriente ed esaustiva…
Le giurie
Questa edizione dell’Eurovision 2025 ha ulteriormente dimostrato che qualcosa va assolutamente cambiato nel meccanismo di voto della finale. Davvero inspiegabili certe decisioni, che hanno portato a una frammentazione strana, che andrà studiata e sulla quale sarà utile ragionare. Quel che è certo è che certi punteggi proprio non si possono più vedere, perchè sono delle palesi prese in giro al pubblico.
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