Droga e smartphone recapitati in carcere con i droni. L’allarme: “Un problema globale”
I dispositivi volanti vengono usati per far arrivare ai carcerati stupefacenti e oggetti su richiesta, utili ai commerci illegali. La denuncia arriva da Scozia e Regno Unito, ma il fenomeno riguarda tutto il mondo

Come far arrivare droghe, telefoni e dispositivi tecnologici in un carcere? Se una volta si trattava di un processo lungo e rischioso, oggi la tecnologia ha semplificato la vita anche a chi sta dietro le sbarre grazie ai droni che vengono utilizzati sempre più spsso come strumento di delivery per far arrivare in cella qualsiasi tipo di oggetto.
Gli oggetti più richiesti dietro le sbarre
Negli ultimi anni, i droni si sono trasformati da semplici strumenti di svago o di lavoro in potenti mezzi per il traffico illecito all'interno delle carceri. Il fenomeno, in crescita anche nel Regno Unito e in particolare in Scozia, preoccupa le autorità penitenziarie, sempre più impegnate a contrastare questo tipo di “contrabbando aereo”.
Questi dispositivi vengono utilizzati per trasportare droghe, smartphone, siringhe, schede SIM, steroidi e non solo. In alcuni casi, la merce viene accuratamente nascosta all'interno di palline da tennis, involucri di plastica o sospesa sotto il drone con fili da pesca, rendendo difficile intercettarne il contenuto durante il volo.
Il caso del carcere scozzese di Perth
Uno degli episodi più eclatanti si è verificato nei pressi del carcere di HMP Edinburgh, dove la polizia ha recuperato un drone schiantatosi al suolo mentre trasportava un pacco di droga. All'interno del carcere di Perth, invece, il personale ha intercettato un drone a sei rotori che trasportava un carico del valore di 10 mila sterline, poco meno di 12 mila euro. Secondo John Baird, responsabile di unità presso questa struttura di reclusione, gli oggetti più richiesti dai detenuti sono gli smartphone (in particolare gli iPhone) telefoni facilmente occultabili, sostanze stupefacenti e tabacco. “Il drone è il nemico pubblico numero uno in questo momento”, ha dichiarato Baird alla BBC, aggiungendo che: “Abbiamo trovato telefoni che i detenuti sono disposti persino a ingoiare per nasconderli. La tecnologia oggi rende più difficile il nostro lavoro”.
Contrabbando con i droni: un problema globale
Per contrastare il fenomeno, alcune strutture stanno adottando nuove misure di sicurezza. Il carcere di Perth, ad esempio, ha installato delle grate di sicurezza alle finestre alcuni mesi fa. Tuttavia, il problema rimane diffuso e in continua evoluzione.
I droni stanno diventando più grandi, più silenziosi e capaci di trasportare carichi sempre più pesanti. Il rischio è che diventino sempre più difficili da fermare, soprattutto nelle ore notturne.
L’uso di questa tecnologia per introdurre oggetti illegali in carcere non è limitato al Regno Unito: in tutto il mondo, le autorità penitenziarie stanno registrando un aumento di casi e la risposta non si può limitare alle grate ma richiede anche soluzioni tecnologiche altrettanto avanzate come radar, sensori acustici e reti di intercettazione.