Dimentica la corteccia cerebrale, gli scienziati hanno capito dove nasce la coscienza nel nostro cervello
Siamo convinti che il cervello sia una macchina sofisticata, ma potremmo non aver ancora compreso davvero chi tiene il volante. Un nuovo studio appena pubblicato su Science porta una scoperta che ha il sapore di una rivoluzione: la consapevolezza, quella capacità profonda di essere presenti nei propri pensieri e nelle proprie sensazioni, non nasce nella...

Siamo convinti che il cervello sia una macchina sofisticata, ma potremmo non aver ancora compreso davvero chi tiene il volante. Un nuovo studio appena pubblicato su Science porta una scoperta che ha il sapore di una rivoluzione: la consapevolezza, quella capacità profonda di essere presenti nei propri pensieri e nelle proprie sensazioni, non nasce nella corteccia cerebrale, ma nel talamo, una regione centrale e spesso sottovalutata del nostro cervello.
Una scoperta che cambia prospettiva e ci costringe a riconsiderare tutto ciò che pensavamo di sapere sulla coscienza umana.
Il talamo: “filtro” sensoriale o regista della coscienza?
Nel cuore del nostro cervello, tra la corteccia e i centri più profondi, si trova il talamo. Per decenni gli scienziati gli hanno attribuito un ruolo quasi meccanico: smistare, filtrare, dirigere gli stimoli sensoriali in arrivo verso le aree corticali superiori, dove – si credeva – avrebbe avuto luogo la vera “presa di coscienza”. Ma se non fosse così?
Secondo i risultati di questa nuova ricerca, la percezione cosciente – cioè la capacità di prendere consapevolezza attiva e volontaria di ciò che sentiamo e pensiamo – non sarebbe un’esclusiva della corteccia. Il talamo, finora considerato un semplice passaggio, sembrerebbe invece agire come un interruttore primario della consapevolezza.
Quando respiriamo senza pensarci, agiamo in automatico. Ma se ci concentriamo sul respiro, lo rallentiamo, lo osserviamo, stiamo esercitando la percezione cosciente. Allo stesso modo, ascoltare una melodia senza attenzione è diverso dal riconoscere gli strumenti, le pause, le sfumature. Ecco: in quel passaggio da semplice stimolo a consapevolezza attiva, il talamo entra in gioco da protagonista.
L’attivazione del talamo durante stimoli visivi consapevoli
A portare questa scoperta alla luce è stato un team dell’Università Normale di Pechino, in Cina. I ricercatori hanno potuto lavorare con un gruppo molto particolare di pazienti: persone che, per una terapia sperimentale contro le cefalee, avevano già impiantati nel cervello sottili elettrodi. Questo ha permesso ai neuroscienziati di osservare in tempo reale cosa accade nel cervello quando si attiva la consapevolezza.
Durante il test, ai soggetti veniva mostrata un’icona lampeggiante su uno schermo, visibile solo per brevi istanti. Ai pazienti era richiesto di muovere gli occhi ogni volta che riuscivano a percepire l’icona, distinguendo così una reazione automatica da una risposta consapevole e volontaria.
Ed è proprio qui che l’osservazione ha sorpreso tutti: le regioni più attive nel momento della percezione cosciente erano i nuclei intralaminari e mediali del talamo. Non la corteccia, non l’area prefrontale, ma il cuore più nascosto e profondo del nostro cervello, come si legge nello studio:
I dati indicano con forza che questi nuclei talamici sono determinanti nella regolazione della percezione cosciente.
Non è la prima volta che il talamo viene nominato in relazione alla coscienza, ma mai prima d’ora le evidenze erano state così chiare e dirette. Per molto tempo, i pochi studi che suggerivano un ruolo attivo del talamo erano stati accolti con scetticismo, sia per la scarsità di dati, sia per la metodologia poco rigorosa.
Questa volta, però, la storia è diversa. Il rigore scientifico, l’osservazione diretta di pazienti reali, e la chiarezza dei risultati aprono nuove strade di ricerca che potrebbero avere ripercussioni anche sul fronte medico. Comprendere meglio come nasce la consapevolezza potrebbe aiutare, ad esempio, a sviluppare nuovi approcci per trattare disturbi della coscienza o condizioni come il coma, lo stato vegetativo o le forme più gravi di depressione.
In un mondo in cui la scienza continua a cercare risposte sulla mente e sul libero arbitrio, il talamo, piccolo e nascosto, si prende ora la scena. E con lui, anche la nostra idea di coscienza è pronta a cambiare.
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Fonte: Science
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