Di Nardo (Plenum Investments) “Cat bond, un’ancora di stabilità nei momenti di turbolenza”

Il Senior Client Director del gestore svizzero specializzato nel capitale legato al rischio assicurativo presenta le competenze distintive e i punti di forza della società, che individua nell’Italia un mercato ad alto potenziale di sviluppo. L'articolo Di Nardo (Plenum Investments) “Cat bond, un’ancora di stabilità nei momenti di turbolenza” proviene da FundsPeople Italia.

Apr 28, 2025 - 07:30
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Di Nardo (Plenum Investments) “Cat bond, un’ancora di stabilità nei momenti di turbolenza”

Una società specializzata nei Cat bond, una nicchia di mercato in espansione capace di offrire decorrelazione dalle asset class tradizionali e quindi particolarmente interessante nell’attuale contesto di mercato altamente volatile per lo scenario geopolitico incerto e gli interrogativi sulla crescita. Questo è il posizionamento distintivo di Plenum Investments, gestore indipendente svizzero che intravede un forte potenziale di sviluppo tra gli investitori italiani. La società è attiva nel segmento dei Cat bond (o catastrophe bond, i titoli obbligazionari che le compagnie assicurative emettono per raccogliere fondi in caso di catastrofi naturali) dal 2010, anno in cui ha lanciato il suo primo veicolo UCITS. A partire da questa expertise, l’offerta si è ampliata includendo anche gli insurance bond, in un’ottica di coerenza tematica e specializzazione.

Cat bond, una classe di attivi in ascesa

Elia Di Nardo, Senior Client Director responsabile dell'espansione della presenza di Plenum in Italia, sottolinea l’ampio margine di crescita dei Cat bond. “Il mercato dei capitali sta assumendo un ruolo sempre più centrale come portatore di rischi assicurativi, con il conseguente accrescimento dei Cat bond”, spiega l’esperto intervistato da FundsPeople. “I numeri parlano chiaro: lo scorso anno il mercato dei Cat bond ha raggiunto la dimensione record di 50 miliardi di dollari, con un sensibile aumento sia delle nuove emissioni sia del numero di emittenti. Inoltre, l’asset class sta diventando sempre più diversificata dal punto di vista geografico e oggi i titoli non coprono più soltanto i rischi legati alle catastrofi naturali, a cui sono tradizionalmente associati, ma includono anche nuovi ambiti, come ad esempio i rischi informatici (cyber risk)”, aggiunge Di Nardo. “Le compagnie assicurative non hanno più la capacità di sostenere da sole l’assunzione di nuovi rischi e, di conseguenza, li trasferiscono ai riassicuratori o li cedono ai mercati dei capitali. Crediamo che questo processo di espansione dell’asset class sia destinato a proseguire nel tempo”, dichiara.

I punti di forza di Plenum

“La nostra mission è offrire un accesso regolamentato, in formato UCITS, a questa asset class di nicchia ed emergente. La nostra gamma comprende quattro fondi d’investimento: due strategie dedicate ai Cat bond, una focalizzata sugli insurance bond e una che integra Cat bond e insurance bond”, spiega Di Nardo. “Siamo riconosciuti anche per le nostre competenze di ricerca in questo segmento, con una specializzazione esclusiva sulla componente liquida di questo mercato che ci ha permesso di sviluppare degli indici proprietari utilizzati anche da importanti banche e compagnie assicurative per creare le proprie soluzioni di investimento”, continua. “Un altro nostro punto di forza è la stabilità del team di gestione: i gestori delle strategie sono in Plenum sin dal loro lancio e non abbiamo mai registrato defezioni nei team di investimento”, evidenzia.

Plenum adotta un approccio selettivo ai Cat bond, puntando a una maggiore diversificazione rispetto al mercato e attribuendo un ruolo centrale al controllo del rischio: il Value at Risk (VaR) rappresenta infatti il pilastro della strategia di gestione. L’integrazione dei criteri ESG rafforza ulteriormente la proposta. “Il mercato dei Cat bond è fortemente concentrato sui rischi statunitensi, in particolare terremoti e uragani. Questa elevata concentrazione geografica genera inefficienze, che aprono opportunità per gestori specializzati come Plenum, capaci grazie alla ricerca e all’analisi di costruire soluzioni più diversificate ed efficienti, in grado di mitigare i rischi sistemici propri del mercato”, dichiara Di Nardo. “I fondi di grandi dimensioni, dovendo allocare ingenti capitali, sono spesso costretti a investire sull’intero mercato, esponendosi così a questa concentrazione. Gli specialisti come Plenum, invece, grazie a una scala più contenuta, possono adottare un approccio selettivo”, sottolinea il professionista.

“Per mantenere questo approccio rigoroso in un universo di investimento ridotto, limitiamo le masse gestite, e non saremo perciò mai obbligati a comprare ogni Cat Bond sul mercato, come i grandi fondi del settore, che hanno la totalità dei Cat Bonds presenti nel mercato nel loro portafoglio”, aggiunge. “Nel processo di selezione applichiamo anche criteri di sostenibilità: escludiamo settori industriali altamente inquinanti, ad esempio società minerarie del carbone e società attive nel fracking petrolifero (limitando l’esposizione massima al 5%), così come l’industria del tabacco e delle armi controverse. Infine, i Cat bond hanno anche un impatto sociale positivo: permettono di rendere rapidamente disponibili capitali alle comunità colpite da disastri naturali, contribuendo alla ricostruzione in tempi brevi”, afferma.

Investitori italiani nel mirino

Tradizionalmente, i mercati core di Plenum sono stati la Svizzera e la Germania. Oggi la casa di gestione sta ampliando il raggio d’azione, con una strategia di internazionalizzazione volta ad allargare la base clienti. Tra i nuovi mercati su cui si sta concentrando c’è anche l’Italia. “Il mercato italiano si è evoluto significativamente negli ultimi anni, diventando sempre più sofisticato e aperto a soluzioni alternative rispetto ai tradizionali titoli di Stato. L’interesse per i Cat bond è in crescita, con un contesto decisamente più favorevole rispetto a dieci o quindici anni fa”, osserva

Di Nardo. “Ci rivolgiamo in primo luogo a banche, wealth manager e family office, e in seconda battuta agli investitori istituzionali. Seguiamo il mercato italiano con il supporto di third party marketer, che propongono le nostre soluzioni nell’approccio diretto ai partner locali”, dichiara l’esperto.

Cat bond, un’ancora di stabilità nei momenti di turbolenza

I Cat bond potrebbero rivelarsi un prezioso alleato per i portafogli nella fase di volatilità che sta caratterizzando questa prima parte del 2025. Negli ultimi anni, infatti, hanno dimostrato una decorrelazione stabile e significativa rispetto ai mercati finanziari tradizionali, anche durante fasi di forte turbolenza. “In occasioni di gravi crisi globali, come la pandemia di Covid-19, la guerra in Ucraina nel 2022 o l’attuale “crisi dei dazi”, i Cat bond hanno mantenuto solidità e resilienza, a differenza di molte altre asset class”, fa notare Di Nardo. “Questo perché il loro rischio è legato esclusivamente al verificarsi di catastrofi naturali, un rischio quindi strutturalmente indipendente dalle dinamiche macroeconomiche e finanziarie che influenzano i mercati tradizionali”, conclude.

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