Design, come trasformare la passione in un investimento

Di Giacomo Nicolella Maschietti   Se il mercato dell’arte ha patito un 2024 di importante flessione, il design dal canto suo sorride, continuando a rappresentare una nicchia molto profittevole per appassionati ed investitori. Il mercato storico e d’autore si è confermato vitale, consolidandosi come uno dei segmenti più dinamici e interessanti per i collezionisti. Certificati... Leggi tutto

Apr 22, 2025 - 10:15
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Design, come trasformare la passione in un investimento

Di Giacomo Nicolella Maschietti

 

Se il mercato dell’arte ha patito un 2024 di importante flessione, il design dal canto suo sorride, continuando a rappresentare una nicchia molto profittevole per appassionati ed investitori. Il mercato storico e d’autore si è confermato vitale, consolidandosi come uno dei segmenti più dinamici e interessanti per i collezionisti. Certificati di autenticità, documentazione storica e una buona conservazione sono fattori determinanti per massimizzare il valore di un’opera. Il Made in Italy prosegue a manifestarsi come punto di riferimento grazie alla sua riconosciuta qualità e al prestigio internazionale. Molto forte la domanda per i pezzi dei maestri del dopoguerra, come Gio Ponti, Carlo Mollino, Franco Albini e Osvaldo Borsani. Le loro opere hanno raggiunto quotazioni record, con aggiudicazioni che hanno superato le stime più ottimistiche. Anche il design del nord Europa, scandinavo e tedesco mantiene un ruolo di primo piano, con pezzi di Arne Jacobsen, Hans Wegner, Max Ingrand e Alvar Aalto che continuano a essere molto richiesti. Allo stesso tempo si è osserva un crescente e costante interesse per i designer francesi degli anni ’50 e ’60, come Jean Prouvé e Charlotte Perriand, le cui opere hanno visto un incremento dei prezzi del 20-30% rispetto al 2023. Le aste italiane, in particolare quelle organizzate da Cambi, Wannenes, Pandolfini e Dorotheum, hanno registrato una forte partecipazione internazionale, con acquirenti provenienti da Asia, Stati Uniti e Medio Oriente. Questo fenomeno è stato favorito dalla digitalizzazione delle aste, che ha reso il mercato più accessibile e trasparente.

PRIVATE ha intervistato Giacomo Abate e Andrea Schito, responsabili del dipartimento Design di Wannenes Casa D’Aste, per conoscere le nuove opportunità del settore.

 

In un contesto di crescente attenzione agli investimenti alternativi, quali sono oggi i criteri per individuare pezzi di design con un elevato potenziale di rivalutazione?

 

Il mercato delle aste di Design sta diventando sempre più articolato e complesso da interpretare, e al contempo più maturo. Un investimento oculato può essere realizzato con il supporto di esperti del settore, identificando pezzi commissionati da clienti privati oppure realizzati ad hoc per strutture pubbliche, negozi o alberghi, che abbiano in ogni caso una provenienza certificata.

Ad alti livelli, si stanno riaffermando i principi che regolavano il mercato dell’antiquariato: arredi realizzati con materiali pregiati, eccellente qualità progettuale ed esecutiva, nonché una lavorazione artigianale che non è più riproducibile secondo gli standard contemporanei. Inoltre, un pezzo di valore non deve essere solo iconico, ma anche rappresentativo ed evocativo dell’epoca e del contesto culturale da cui proviene.

 

Il mercato del design è influenzato, come l’arte, dalla stagionalità e dai trend globali? Quali fattori esterni stanno condizionando maggiormente il settore in questo momento?

 

La storia dell’arte è caratterizzata da una sorta di alternanza tra razionalità ed emozione, classicismo e barocco. Lo stesso si può osservare nel mercato del design, che segue cicli di scoperte e riscoperte. Dopo il periodo del design classico, del minimalismo e dei pezzi iconici di produzione, siamo entrati in una fase “barocca”, segnata dall’uso forme e colori che siano in grado di suscitare emozioni, richiamando memorie consce e, soprattutto, inconsce, il tutto sempre sotto il segno della grande qualità. Il settore del design sta progressivamente imparando a distinguere ciò che è veramente classico da ciò che è semplicemente di tendenza.

 

Quali sono stati i pezzi di design più rilevanti e performanti nelle vostre ultime aste? Ci sono state aggiudicazioni che hanno sorpreso per il valore raggiunto, magari grazie a un rinnovato interesse internazionale o dinamiche di mercato legate all’attuale contesto economico?

 

Un’aggiudicazione di particolare rilievo è stata quella della plafoniera B.B.P.R., venduta nel corso dell’asta “Forme Selezione Milano” a € 125.100. Si tratta di pezzi rari e internazionali, fuori misura, realizzati per committenze private. In questo caso, possiamo parlare di vera classicità: lo studio milanese di architetti, seguendo i principi del razionalismo, ha progettato un sistema modulare, con infinite varianti, che richiama l’immaginario collettivo legato ai viaggi nel cosmo, facendo riferimento al movimento spazialista, in particolare a Fontana e Crippa.

 

L’interesse per il design italiano del Dopoguerra e degli anni ‘70 continua a crescere, ma stanno emergendo nuovi segmenti su cui puntare? Quale impatto hanno le case d’aste europee rispetto ai grandi player internazionali in questo settore?

 

Il prezzo degli arredi di produzione sta ormai uniformandosi a livello internazionale. Tuttavia, nelle aste possono verificarsi sempre delle eccezioni legate alle esigenze progettuali di decoratori internazionali o al desiderio particolare di clienti e collezionisti privati. Un discorso diverso, invece, per i pezzi di alta qualità, selezionati per aste con una quantità limitata di lotti (100-200). In questi contesti, è possibile raggiungere una clientela e risultati inaspettati.

 

In un momento di incertezza economica, quali sono oggi i criteri più solidi per individuare pezzi di design con un alto potenziale di rivalutazione? Esistono differenze tra il collezionismo europeo e quello statunitense o asiatico in termini di strategia d’investimento?

 

Un buon investimento deve sempre essere indirizzato verso pezzi che siano davvero rappresentativi. Bisogna cercare di individuare arredi senza tempo, che riescano a suscitare emozioni senza però stancare. Osservando questi oggetti, dobbiamo chiederci se siano realmente eleganti ed equilibrati; come mi disse un noto collezionista, nonché mio caro amico, “che non abbiano quella virgola in più̀!”.

Le strategie di investimento in questo settore sono complesse, poiché́ il valore degli arredi è spesso influenzato da cicli temporali, mode passeggere e tendenze momentanee. Tuttavia, chi sa interpretare e anticipare questi trend ha un vantaggio decisamente strategico, risulta spesso essere il fattore determinante per il successo di una
vendita. Per quanto riguarda il collezionismo asiatico, spesso gli acquisti sono motivati dal desiderio di imitare o replicare modelli occidentali.

Uno dei tanti motivi per cui è arrivato il momento, per il mercato maturo di cui sopra, di iniziare a concentrarsi non più̀ su ciò̀ che è semplicemente iconico, ma su ciò che è davvero paradigmatico.