Delitto di Garlasco, la madre di Andrea Sempio si rifiuta di rispondere ai carabinieri
Era un suo diritto e lo ha esercitato. Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio indagato nella nuova inchiesta sul delitto di Garlasco, convocata oggi dai carabinieri di Milano nell’ambito dell’ indagine della Procura di Pavia sull’omicidio di Chiara Poggi, si è astenuta. La donna ha lasciato il Comando provinciale dell’Arma, in via Moscova, senza rilasciare […] L'articolo Delitto di Garlasco, la madre di Andrea Sempio si rifiuta di rispondere ai carabinieri proviene da Il Fatto Quotidiano.

Era un suo diritto e lo ha esercitato. Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio indagato nella nuova inchiesta sul delitto di Garlasco, convocata oggi dai carabinieri di Milano nell’ambito dell’ indagine della Procura di Pavia sull’omicidio di Chiara Poggi, si è astenuta. La donna ha lasciato il Comando provinciale dell’Arma, in via Moscova, senza rilasciare dichiarazioni. La donna ha seguito il consiglio dell’avvocato Massimo Lovati che all’Ansa aveva spiegato: “Ho consigliato alla signora Daniela Ferrari di astenersi”. La donna era stata convocata come persona informata sui fatti. Gli investigatori avrebbero voluto ascoltare su alcuni elementi legati ai movimenti del figlio la mattina del 13 agosto 2007: gli orari degli spostamenti di Andrea Sempio e lo scontrino del posteggio di Vigevano (Pavia) che il ragazzo decise di tenere su suggerimento dei suoi genitori, come ha dichiarato sua madre in una recente intervista televisiva.
Sempio, 37 anni, già archiviato due volte era ed è tuttora un amico del fratello minore di Chiara, Marco, che ha sempre sostenuto la sua estraneità ai fatti. Sottoposto coattivamente al prelievo del Dna, è adesso in attesa degli esami genetici. Dai magistrati era già stato sentito ben tre volte: nel 2007, nel 2008 e nel 2017. E ora è necessario ricostruire con certezza cosa fece la mattina del 13 agosto 2007.
Lo scontrino è centrale perché si tratta del biglietto di un parcheggio a Vigevano, vicino Piazza Ducale, dove Sempio dice di avere lasciato l’auto (l’unica in famiglia) alle 10.18: il biglietto ha validità un’ora. Secondo i magistrati, Chiara Poggi è stata uccisa tra le 9.12 e le 9.35. Sempio era arrivato a Vigevano da Garlasco dopo avere atteso il ritorno della madre, che era a fare la spesa, ed era a casa con il padre. Una volta tornata, ha preso l’auto per andare in libreria – poi risultata chiusa – a Vigevano. Poi è andato a pranzo dalla nonna, poi esce di nuovo col padre e alle 15 nota l’ambulanza in Via Pascoli. La sua versione era stata confermata da entrambi i genitori.
La prima volta viene sentito dai carabinieri a Pavia alle 9.30 del 18 agosto 2007, cinque giorni dopo l’omicidio, poi nel 2008 viene riascoltato: è solo in quell’occasione che spunta lo scontrino del parcheggio, ritrovato dal padre, conservato per un anno dalla madre di Sempio, e mostrato ai carabinieri in occasione del nuovo interrogatorio. Il 17 febbraio 2017 un altro interrogatorio dove viene ribadito quanto dichiarato nelle occasioni precedenti. E a quel punto in un’intercettazione tra padre e figlio emerge il rammarico di Sempio per una contraddizione: “Mi han fatto alcune domande che non pensavo mi facessero. Non gli ho dato una risposta perfetta. Mi han chiesto se ero andato a Vigevano. Siccome ero andato a Vigevano a comprare il cellulare (e non libri, ndr) loro hanno rilevato il mio cellulare a Vigevano. Se io ti dico: mi ricordo perfettamente che avevo il cellulare è logico che ti do una risposta. Allora ho detto che non mi ricordo”. E sempre nel 2017 dice al padre di avere “cannato” un dettaglio sullo scontrino del parcheggio: “Ne abbiamo cannata una, che io ho detto che lo scontrino era stato ritrovato dopo che ero stato sentito, tu hai detto che l’abbiamo ritrovato prima“. Ma il padre lo rassicura: “A me sembra la prima però non cambia niente, son passati dieci anni”.
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