Delitto di Garlasco, la famiglia Poggi commenta le perquisizioni a casa Sempio: “Siamo basiti, ipotesi stravaganti”

“La famiglia Poggi è rimasta ancora una volta basita per quanto sta accadendo”. Così l’avvocato Francesco Compagna, legale della famiglia di Chiara Poggi, commenta le attività di indagine svolte dai carabinieri nel mattino di oggi, mercoledì 14 maggio, nell’ambito della nuova inchiesta sul delitto di Garlasco. Il penalista definisce “stravaganti” le nuove piste battute dagli […]

Mag 14, 2025 - 16:22
 0
Delitto di Garlasco, la famiglia Poggi commenta le perquisizioni a casa Sempio: “Siamo basiti, ipotesi stravaganti”

“La famiglia Poggi è rimasta ancora una volta basita per quanto sta accadendo”. Così l’avvocato Francesco Compagna, legale della famiglia di Chiara Poggi, commenta le attività di indagine svolte dai carabinieri nel mattino di oggi, mercoledì 14 maggio, nell’ambito della nuova inchiesta sul delitto di Garlasco. Il penalista definisce “stravaganti” le nuove piste battute dagli inquirenti.

All’alba di questa mattina i militari – coordinati dalla Procura di Pavia – hanno effettuato perquisizioni in almeno quattro case: l’abitazione di Andrea Sempio, iscritto nei mesi scorsi sul registro degli indagati per l’ipotesi di omicidio, quella dei suoi genitori e quelle di due suoi amici. Gli investigatori si sono inoltre recati a Tromello, piccolo Comune della Lomellina, dove si cercherebbe una possibile arma del delitto che, secondo un testimone, sarebbe stata gettata in un canale. Secondo La Repubblica, potrebbe trattarsi di un attizzatoio di un set da camino di casa Poggi.

Per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere l’allora fidanzato della vittima Alberto Stasi, che attualmente si trova in regime di semilibertà. Le attività di oggi rientrano nell’ambito della nuova inchiesta aperta dalla Procura di Pavia dopo che i difensori di Stasi hanno fatto nuovi accertamenti sulla perizia genetica del 2014 relativa al Dna trovato sulle unghie di Poggi.

“Il nostro ordinamento – lamenta l’avvocato Compagna in una nota – attribuisce alle Procure un amplissimo potere in fase di indagini ma non per questo gli inquirenti possono collocarsi al di sopra della giurisdizione ignorando quanto accertato in un giusto processo, valorizzando, a distanza di quasi 20 anni, delle ipotesi stravaganti e creando in tal modo i presupposti per una loro immediata diffusione sugli organi di stampa”.

“Il rispetto per le persone coinvolte in una così tragica vicenda, e ora nuovamente esposte a sofferenze indicibili, richiederebbe a nostro avviso un maggior rigore nella valutazione dei dati probatori e nella tutela della riservatezza degli eventuali accertamenti ritenuti opportuni”, osserva l’avvocato della famiglia Poggi.