Dazi Usa, la capacità di reagire farà la differenza

Alcuni prodotti tipici della Toscana come vino e olio sono colpiti con durezza variabili in relazione alle quote di export. Per valutare l’impatto sull’economia ci vorrà tempo

Apr 4, 2025 - 08:43
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Dazi Usa, la capacità di reagire farà la differenza

Firenze, 4 aprile 2025 – Per valutare appieno l’impatto dei dazi americani sull’economia fiorentina e toscana ci vorrà tempo. Ora siamo nella fase emotiva dell’annuncio e del conseguente straccio delle vesti. Una considerazione pacata ci può solo dire che alcuni prodotti tipici della Toscana della valle dell’Arno, come vino e olio, sono colpiti con durezza variabili in relazione alle quote di export. Lo è l’industria farmaceutica che nel nostro territorio conta colossi come Menarini; lo è l’industria manifatturiera che nel settore meccanico è meno conosciuta ma assai vivace; e lo è il settore della moda che da sempre sfrutta il brand di Firenze. Di massima, il ragionamento che possiamo fare sul danno economico in termini di export, che è certo, andrebbe ponderato azienda per azienda. Infatti, ci sono aziende che sono nelle condizioni di minimizzare l’impatto e, in un ragionevole lasso di tempo, sono in grado di effettuare adeguate compensazioni e aziende per le quali l’impatto è devastante. Intendo dire che le statistiche generali, che ci forniranno l’Irpet e le Camere di Commercio, sono una cosa e i casi singoli sono un’altra. Quando si scende dal generale al particolare e si ragiona di singolo imprenditore e di singolo lavoratore si entra in una dimensione molto umana di impatto sulla vita delle persone e sulle sue conseguenze. Non intendo suggerire banalità se dico che possiamo confidare nella capacità di reazione e di adattamento delle nostre piccole e medie imprese. Inoltre, a parità di dazio, il rallentamento della presenza del prodotto d’importazione colpito da dazio sul mercato americano è determinata dalla fascia economica in cui si colloca l’acquirente. In parole semplici, chi compra una borsa griffata per 4000 dollari la compra anche per 4800, quindi con un 20% di dazio aggiuntivo. Al contrario un fenomeno che ci riguarda direttamente e del quale non si parla è il potenziale calo di turisti americani nella nostra città. I dazi, tanto più se così massicci da configurare un’economia «autarchica» negli Stati Uniti, produrranno inflazione interna e svalutazione del dollaro rispetto all’euro. Un viaggio in Europa sarà più costoso per i turisti americani, la cui flessione è quindi alle viste.