Darren Cahill sulla finale tra Sinner e Alcaraz a Roma: “La terra favorisce lo spagnolo, ma Jannik ha buone possibilità se…”
Il conto alla rovescia sta per finire. Domani, a partire dalle ore 17.00, Jannik Sinner e lo spagnolo Carlos Alcaraz si affronteranno nella finale degli Internazionali d’Italia. Una sfida molto attesa tra i migliori due tennisti del mondo, diversi nel modo di proporre il loro gioco e straordinari nello stesso tempo. Per questo, le aspettative […]

Il conto alla rovescia sta per finire. Domani, a partire dalle ore 17.00, Jannik Sinner e lo spagnolo Carlos Alcaraz si affronteranno nella finale degli Internazionali d’Italia. Una sfida molto attesa tra i migliori due tennisti del mondo, diversi nel modo di proporre il loro gioco e straordinari nello stesso tempo. Per questo, le aspettative sono molto alte sul livello che ci sarà in campo.
Un torneo particolare per Jannik. L’azzurro ha messo alle spalle finalmente la pagina più buia della sua giovane carriera, coincisa con la vicenda “Clostebol”. Tre mesi di stop, dopo l’accordo con la WADA, e l’obbligo a non poter giocare e né presenziare ad alcune evento sportivo. Un esilio in cui la difficoltà è stata quella di trovare la giusta concentrazione negli allenamenti (dal 13 aprile) in modo continuativo.
Ne ha parlato Darren Cahill, intervistato da Sky Sports UK: “Sinceramente, le nostre aspettative qui a Roma erano quelle di affrontare due/tre partite perché non sapevamo come il fisico di Jannik avrebbe reagito. In allenamento, non si possono ricreare certe sensazioni. Sono state settimane complicate in cui lui ha sempre colpito bene la palla, ma avendo un differente livello di concentrazione. Ecco che a un certo punto, a Montecarlo, mi sono messo a cronometrare quanto fosse in grado di tenere un certo standard nelle nostre simulazioni di partita“, ha raccontato il coach australiano.
Sul percorso a Roma ha aggiunto: “Contro Ruud ha espresso un tennis notevolissimo, mentre contro Paul non altrettanto, anche per merito di Tommy che ha giocato molto bene. Forse, è stata anche un po’ colpa mia che avrei dovuto favorire un reset dopo la vittoria contro Casper. E ora contro Alcaraz è una sfida che sinceramente non vedo l’ora di vivere“.
Cahill ha chiarito meglio il concetto: “In ogni loro match sono sempre portati a elevare il proprio tennis. La terra può favorire il gioco di Alcaraz, ma io credo che se Jannik metterà in mostra le sue giocate migliori, come fatto vedere anche qui a Roma, avrà buone possibilità. Chiaramente, dipenderà anche dalle condizioni meteorologiche e come sarà il campo. I due si conoscono abbastanza bene e sanno cosa aspettarsi dall’altro, per cui non resta che giocare“.