Dall’acqua ai fiammiferi: il kit che (secondo l’Ue) tutti dovrebbero avere in caso di crisi

Pandemie, terremoti, alluvioni e guerre: la Commissaria spiega Hadja Lahbib spiega la strategia comunitaria per le emergenze. “Bisogna essere pronti all’inaspettato”. Le famiglie dovranno preparare una “borsa della resilienza”

Mar 26, 2025 - 11:20
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Dall’acqua ai fiammiferi: il kit che (secondo l’Ue) tutti dovrebbero avere in caso di crisi

Bruxelles, 26 marzo 2025 – Acqua, cibo in scatola o liofilizzato, torce, fiammiferi, dispositivi minimi pronto soccorso. Tutto quello che serve per sopravvivere 72 ore in caso di emergenza.  Non è un film di fantascienza ma il ‘kit di resilienza’ che secondo la Commissaria Ue Hadja Lahbib, ogni cittadino dovrebbe avere. "Tutti hanno un ruolo da svolgere in queste situazioni", ha spiegato la commissaria che ha tra le deleghe proprio la gestione delle crisi. Proprio oggi Lahbib presenterà la “strategia di preparazione e di gestione delle crisi” della Commissione, di cui ha già anticipato qualche dettaglio. “Pandemia e guerra in Ucraina ci hanno mostrato che dobbiamo essere pronti all’inaspettato, al peggiore degli scenari – ha detto alla radio LaPremiere, canale della tv belga RTBF, e prepararci con metodo, con responsabilità e serenità”.

Gli scenari considerati sono diversi, si va “dalla disinformazione massiccia allo tsunami, al terremoto, all’attacco terroristico, all’alluvione”. Solo per fare un esempio. 

Serve un coordinamento Ue

Il punto di partenza per la nuova strategia è il rapporto dell’ex presidente finlandese Niinistö del 2002 dedicato al “miglioramento della preparazione dell’Europa in materia civile e di difesa”. 

L’Ue dispone già di “meccanismi di solidarietà” che funzionano molto bene, fa presente Lahbib, centri di crisi aperti 24 ore su 24. Ci sono i satelliti Copernico e Galileo capaci di “monitorare il pianeta in tempo reale” e fra poco "saremo in grado di inviare via satellite ciò che chiamiamo 'early warnings”, per avvisare i cittadini in caso di pericolo imminente. 

Ogni Paese certo ha il suo piano di crisi – la Francia invierà a tutti i cittadini un ‘manuale di sopravvivenza a partire da questa estate’  –  ma dei presìdi esistono anche a livello europeo. “Medicinali, mascherine - in caso di attacco chimico, batteriologico, radiologico e nucleare -, tende, canadair...". E soprattutto serve coordinarsi. "Dobbiamo sapere esattamente chi fa cosa, quando e dove. Quando interviene l'Unione europea? Come attiviamo, ad esempio, il meccanismo di solidarietà?".

Kit pronto soccorso

Una “giornata della preparazione” nelle scuole.

La priorità è l’informazione. La commissaria cita un’inchiesta da cui è emerso che, "in tutta Europa, il 45% delle persone afferma di non essere sufficientemente informato sui possibili pericoli ai quali deve prepararsi, il 65% di loro vuole essere meglio informato e l'82% pensa che l'Unione europea debba svolgere un ruolo”. Una proposta è quella di istituire una “giornata nazionale di preparazione”, spiega Lahbib in un’intervista all’Afp, per sensibilizzare sulla necessità di essere pronti a qualsiasi catastrofe. Le scuole naturalmente saranno le prime ad essere coinvolte. 

Un kit per tre giorni

In ogni caso, secondo il piano proposto dalla Commissione, anche le famiglie devono svolgere il proprio ruolo premunendosi. Tutti saranno invitati a prepararsi facendo scorta di una dozzina di articoli essenziali. Nella “borsa per la resilienza” ci deve essere tutto quello che può servire per esser autonomi tre giorni: dai fiammiferi, all’acqua, alle torce, a documenti d’identità in una custodia impermeabile.