Dazi, nuovo intervento di Donald Trump: varata la norma “salva Apple”. Esclusi i device dalla guerra commerciale

L'inquilino della Casa Bianca compie una ennesima giravolta sui balzelli doganali e lo fa per salvare i bilanci delle Big Tech USA che dipendono dalla Cina per la produzione di smartphone, computer e chip

Apr 12, 2025 - 20:44
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Dazi, nuovo intervento di Donald Trump: varata la norma “salva Apple”. Esclusi i device dalla guerra commerciale

Dalla guerra dei dazi scatenata con la Cina Donald Trump intende tenere fuori Apple, che nel Paese asiatico produce quasi il 90 per cento dei propri iPhone.

La deroga sui dazi salva Apple e Nvidia

Secondo quanto riportato da Bloomberg, le esenzioni di cui si è avuto notizia grazie a un dispaccio dell’ente federale US Customs and Border Protection – corrispondente alla nostra Agenzia delle Dogane – riducono significativamente il campo d’azione delle nuove tariffe.

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Con una aggiunta dell’ultima ora smartphone, computer, laptop, smartwatch, tablet e macchinari usati per la produzione di semiconduttori saranno scudati dall’infuriare dei dazi reciproci. Ciò significa che non saranno soggetti né al dazio del 125% imposto sui prodotti provenienti dalla Cina, né alla tariffa globale del 10% applicata a quasi tutti gli altri Paesi. Una esenzione pensata per non azzoppare colossi tecnologici nazionali come Apple e Nvidia. Ma anche la taiwanese Tsmc che ha annunciato un nuovo importante investimento negli Stati Uniti proprio per accattivarsi le simpatie di the Donald.

Dopo Apple Trump soccorrerà anche Tesla?

Com’è noto, questa settimana la Casa Bianca ha imposto dazi del 145% su tutte le importazioni cinesi negli Stati Uniti: in tutta risposta Pechino ha messo balzelli al 125 per cento sui beni made in USA. Gli analisti avevano calcolato che un iPhone 16 Pro da 256 GB oggi importato per un valore di 580 dollari a unità sarebbe potuto lievitare fino1305 dollari applicandovi l’incremento del 125% alla dogana. Un problema devastante per Cupertino che potrebbe essere ora disinnescato con il nuovo giro di valzer della Casa Bianca sulla materia.

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L’amministrazione del presidente Donald Trump aveva detto che il presidente sperava che Cupertino iniziasse a produrre smartphone negli USA. Ma col passare delle ore s’è capito che sarebbe uno scenario difficilmente praticabile. “L’idea di produrre iPhone negli Stati Uniti non ha senso”, ha affermato Dan Ives, analista di Wedbush Securities. Secondo le sue stime, l’attuale prezzo di 1000 dollari per un iPhone prodotto in Cina o in India salirebbe a più di 3000 dollari se la produzione venisse spostata negli Stati Uniti e ritiene che il trasferimento della produzione all’interno del Paese non potrebbe avvenire prima del 2028.

“I punti di prezzo si sposterebbero in modo così drammatico che è difficile da comprendere”. Il prezzo delle azioni di Apple è sceso del 15% e il valore di mercato dell’azienda è diminuito di 500 miliardi di dollari da quando Trump ha iniziato ad aumentare i dazi lo scorso 2 aprile.

Resta da capire se ora Trump si muoverà anche per soccorrere Elon Musk dato che Tesla rischia di patire analoghe sofferenze. Ma soprattutto bisognerà comprendere se avranno vita lunga. Le esclusioni – annotano da Bloomberg – derivano dall’ordine iniziale, che impediva che le tariffe extra su alcuni settori si sommassero alle tariffe nazionali.