Cosmetici e farmaci testati senza animali? Ora si può, grazie a una pelle biostampata tutta italiana

Una pelle artificiale, ma vascolarizzata, funzionale e sorprendentemente simile a quella umana: è il risultato di una tecnologia sviluppata in Italia da Bio System Lab, una startup impegnata nel settore della biostampa 3D, in collaborazione con l’Università di Padova. Il modello, realizzato attraverso un innovativo processo tridimensionale, ha appena ottenuto un brevetto internazionale e potrebbe...

Mar 24, 2025 - 15:22

Cosmetici e farmaci testati senza animali? Ora si può, grazie a una pelle biostampata tutta italiana

Una pelle artificiale, ma vascolarizzata, funzionale e sorprendentemente simile a quella umana: è il risultato di una tecnologia sviluppata in Italia da Bio System Lab, una startup impegnata nel settore della biostampa 3D, in collaborazione con l’Università di Padova. Il modello, realizzato attraverso un innovativo processo tridimensionale, ha appena ottenuto un brevetto internazionale e potrebbe diventare uno strumento concreto per ridurre i test su animali nei laboratori di tutto il mondo.

Il tessuto è stato progettato per offrire un’alternativa più accurata, riproducibile e sostenibile alle attuali tecniche di sperimentazione in vitro, con importanti applicazioni in ambito dermatologico, cosmetico e farmaceutico. E tutto questo, senza ricorrere alla sperimentazione animale.

Una pelle con “vasi sanguigni”: così la biostampa 3D replica la fisiologia umana

A differenza di altri modelli già disponibili, la pelle biostampata realizzata da Bio System Lab presenta una struttura vascolarizzata, che consente di mantenere vivo e vitale il tessuto anche per lunghi periodi in laboratorio. Grazie a un sistema di perfusione attiva, che simula la circolazione dei fluidi come nei vasi sanguigni, il tessuto riesce ad assorbire nutrienti in modo costante e uniforme, migliorando la qualità dei test.

Questa struttura complessa comprende epidermide e derma, ed è pensata per replicare con precisione le caratteristiche della pelle umana, sia a livello cellulare che funzionale. Il modello si propone come alternativa concreta all’utilizzo di cavie animali, oggi ancora utilizzate nonostante le normative europee ne limitino fortemente l’uso.

Secondo un rapporto del Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea, tra il 2010 e il 2020 sono stati condotti numerosi test cosmetici su animali in Europa, nonostante il divieto formale. La mancanza di modelli alternativi affidabili è spesso citata come uno dei motivi principali. Questo modello biostampato potrebbe colmare proprio quel vuoto.

Un modello utile per medicina rigenerativa, test dermatologici e cosmetica etica

Oltre a ridurre l’uso di animali, la pelle biostampata può diventare uno strumento prezioso per i centri di ricerca e le aziende che operano nei settori della medicina rigenerativa, dello sviluppo cosmetico e della bioingegneria tissutale. Il modello consente di effettuare test più realistici, personalizzabili e scientificamente attendibili, anche su trattamenti specifici per malattie cutanee o sulla risposta del tessuto a sostanze potenzialmente irritanti.

Secondo un’analisi di Grand View Research, il mercato globale della biostampa 3D nel campo medico è destinato a superare i 2 miliardi di dollari entro il 2030, spinto dalla crescente necessità di modelli umani realistici per la sperimentazione in vitro.

L’obiettivo dei ricercatori ora è rendere disponibile questa tecnologia a livello industriale, affinché possa essere integrata nei processi di ricerca quotidiana, senza compromessi etici o ambientali. In un contesto in cui la scienza cerca di diventare sempre più etica, sostenibile e responsabile, anche la pelle, in laboratorio, può fare la differenza.

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