Cosa sappiamo sul caso del gladiatore morso (forse) da un leone
È stato dissotterrato nei pressi di York, nel Regno Unito e le tracce riscontrate sulle ossa del bacino sarebbero riconducibili all'attacco di un grande felino L'articolo Cosa sappiamo sul caso del gladiatore morso (forse) da un leone sembra essere il primo su Galileo.

Le nostre conoscenze sui combattimenti fra uomini e animali, che ai tempi dell’Impero romano costituivano una fonte di intrattenimento pubblico, derivano soprattutto da testi e illustrazioni risalenti a quel periodo storico. Secondo gli autori e le autrici di uno studio appena pubblicato su Plos One, la prima prova fisica diretta e convincente di cui finalmente disponiamo sarebbe costituita dallo scheletro di un presunto gladiatore, i cui resti sono stati scoperti nei pressi di York, nel Regno Unito. Le ossa del bacino presenterebbero infatti segni riconducibili ai morsi di un grande animale carnivoro, probabilmente un leone.
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Un cimitero per gladiatori?
Se ci venisse chiesto di immaginare una scena dei combattimenti fra uomini e animali che avevano luogo ai tempi dell’Impero romano, di sicuro non saremmo a corto di idee, complici i documentari, i film e le ricostruzioni storiche di vario tipo a cui siamo stati esposti, o prima o dopo. Fino ad oggi, però, queste ricostruzioni erano basate soprattutto su prove indirette, come appunto testi e raffigurazioni antiche. Ecco perché lo scheletro dissotterrato nei pressi di York costituisce una scoperta particolarmente interessante per gli addetti ai lavori, e non solo.
I resti sono stati scoperti fra il 2004 e il 2005 durante gli scavi per un progetto edilizio. Dal sito sono emersi diversi scheletri di persone decapitate e che in generale sembrano aver subito una morte violenta, motivo per cui gli autori dello studio ipotizzano che potesse trattarsi di un vero e proprio cimitero per gladiatori. Le sepolture, si legge nella pubblicazione, sono databili tra il primo o l’inizio del secondo secolo d.C. e la fine del quarto secolo d.C.
Lo scheletro che ha destato particolare attenzione a causa dei segni riscontrati sulle ossa del bacino sarebbe appartenuto a un uomo di età compresa fra i 26 e i 35 anni, alto circa un metro e 70.
Probabilmente un leone
Il gruppo di ricercatori ha analizzato nel dettaglio questi segni e ne ha creato una sorta di rappresentazione tridimensionale per poterli confrontare con campioni zoologici moderni di diversi animali. La conclusione è che siano riconducibili ai morsi di un grande felino, molto probabilmente un leone.
Oltre a trattarsi della prima prova diretta dei combattimenti fra uomini e animali risalenti ai tempi dell’Impero romano, i risultati dello studio sono interessanti anche per un altro motivo: a quanto pare, pur di garantire al pubblico questo tipo di brutale spettacolo, animali esotici come i leoni venivano trasportati non solo fino a Roma, ma anche molto più a nord all’interno dei confini dell’Impero.
Via: Wired.it
Credits immagine: Jamie Quirke su Unsplash
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