Convegno di Pro Vita. La protesta va in piazza
In San Romano va in scena ”Custodire l’ambiente, proteggendo la famiglia” con Vannacci e i vertici dell’associazione, tenuti a distanza i manifestanti.

Le voci della protesta riecheggiano in San Romano. Nell’auditorium va in scena il convegno ‘Custodire l’ambiente, proteggendo la famiglia’, promosso da Pro Vita onlus. Ma mentre all’interno il portavoce e il membro del consiglio direttivo dell’associazione Jacopo Coghe e Francesca Romana Poleggi insieme al professor Franco Battaglia e all’eurodeputato della Lega Roberto Vannacci discutono di come l’Europa anziché "inseguire ideologie passeggere" dovrebbe impegnarsi per proteggere prima la famiglia e poi il "creato" – e quindi incentivando la natalità per poi tutelare l’ambiente – fuori c’è chi contesta questa visione affettiva "tradizionale" e le posizioni da sempre anti-abortiste degli organizzatori.
Ad aggiungere ‘carne sul fuoco’ dei manifestanti – che da piazza Napoleone hanno poi raggiunto via Burlamacchi dove si trovava uno dei diversi presidi delle forze dell’ordine - il fatto che di tutto questo si discutesse proprio durante la Giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia, con il patrocinio del Comune di Lucca e la presenza in sala di una nutrita rappresentanza di esponenti politici regionali e locali, tra cui gli assessori Moreno Bruni e Simona Testaferrata.
"Non solo l’amministrazione quest’anno ha deciso di ignorare totalmente la ricorrenza, ma ha promosso un convegno targato ProVita con un contributo di mille euro – spiegano dal megafono - E’ inaccettabile che il Comune metta a disposizione spazi e soldi per questo tipo di eventi che minano i diritti all’autodeterminazione di genere e all’aborto".
"Noi non siamo contro nessuno – replica, a distanza, il portavoce di Pro Vita e Famiglia - Mi dispiace che le persone che protestano siano le stesse che poi arrivano a dare fuoco alle nostre sedi. Tutti devono essere rispettati, ma non devono essere create categorie protette inesistenti".
Della stessa idea anche il neoeletto vicesegretario della Lega Roberto Vannacci, restio a trovare un nesso tra le tematiche del convegno e l’omolesbobitransfobia.
"Se c’è qualcuno che ha qualcosa da dire venga dentro e se ne discuta insieme in modo pacato, come si fa in una società libera e civile - commenta - Non mi risulta che l’Italia sia un paese transfobico e quindi non vedo la necessità di protestare a un convegno dove si parla di ambiente e famiglia, che lo stesso Papa, pochi giorni fa, ha ribadito essere formata da un ‘un uomo e una donna’, come ho sempre sostenuto nonostante mi sia stato dato a più riprese del ‘troglodita’".