Concordato Preventivo Biennale: i criteri per il calcolo della proposta 2025-2026
Pronti i criteri per l'elaborazione della proposta di CPB dei contribuenti che applicano gli ISA, con aggiornamenti per il periodo 2025-2026.

Con la pubblicazione del Decreto 28 aprile 2025, trovano attuazione le previsioni sul Concordato Preventivo Biennale (CPB) con riferimento ai contribuenti che applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA).
Il provvedimento si inserisce nel contesto delle disposizioni del Dlgs n. 13/2024 e definisce le modalità per l’elaborazione della proposta di concordato per i periodi di imposta 2025 e 2026.
CPB 2025-2026: metodologia di calcolo per la proposta
Il decreto conferma l’approccio metodologico già adottato nel primo biennio del concordato preventivo, aggiornando i dati necessari per il calcolo del reddito imponibile in relazione al periodo di imposta 2024. L’Agenzia delle Entrate ha elaborato una metodologia che considera le redditività individuali e settoriali, gli andamenti economici e le proiezioni macroeconomiche relative al biennio 2025-2026.
Nel documento allegato al decreto sono descritti i passaggi metodologici che conducono alla definizione della proposta di concordato. Riguardano, tra l’altro, la valutazione dei singoli indicatori di affidabilità, il confronto con valori settoriali di riferimento e l’integrazione delle proiezioni macroeconomiche.
Criteri e passaggi per la proposta CPB
Per la definizione della proposta di concordato per i contribuenti che hanno applicato gli ISA nel 2024, la metodologia si articola nei seguenti passaggi:
- misurazione degli indicatori elementari di affidabilità e anomalia;
- valutazione dei risultati economici per i tre periodi d’imposta precedenti, incluso quello oggetto di dichiarazione;
- confronto con i valori di riferimento settoriali per le attività economiche coinvolte;
- determinazione della base imponibile Irap;
- rivalutazione del reddito con l’integrazione delle proiezioni macroeconomiche per i periodi 2025 e 2026.
Oggetto della proposta di Concordato Preventivo
La proposta di concordato preventivo si basa sul reddito di lavoro autonomo derivante dall’esercizio di arti e professioni, sul reddito d’impresa e sul valore della produzione netta, questi ultimi rilevanti per le imposte sui redditi e l’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP). In particolare, il decreto definisce le modalità per la determinazione di questi importi, sulla base della metodologia approvata.
Cessazione degli effetti del Concordato
Il concordato preventivo può cessare di produrre effetti in presenza di circostanze eccezionali, come previsto dall’articolo 19 del Dlgs n. 13/2024. In caso di eventi che causano minori redditi o minori valori della produzione netta (eccedenti il 50% rispetto ai dati concordati), il concordato cessa di avere validità.
Le circostanze eccezionali che comportano la cessazione includono eventi calamitosi e danni rilevanti alle strutture aziendali. Il decreto 28 aprile 2025 conferma le cause già individuate nel primo biennio, come danni a locali aziendali, scorte di magazzino o sospensione dell’attività.
Adeguamento proposta per il periodo d’imposta 2025
Il decreto prevede la possibilità di adeguare la proposta di concordato per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025, in caso di eventi straordinari che abbiano comportato la sospensione dell’attività economica. La riduzione del reddito e del valore della produzione netta sarà calcolata come segue:
- 10% di riduzione per sospensioni tra 30 e 60 giorni.
- 20% di riduzione per sospensioni tra 60 e 120 giorni.
- 30% di riduzione per sospensioni superiori a 120 giorni.
Misure per graduare la proposta di CPB
In linea con il decreto del 14 giugno 2024, il nuovo decreto conferma le misure di graduazione della proposta di concordato. In caso di maggiore reddito per il periodo d’imposta 2025, rispetto al reddito dichiarato per il 2024, il reddito incrementale sarà considerato nella misura del 50%, per favorire un allineamento con le fluttuazioni economiche del periodo. Questo approccio consente una maggiore flessibilità per i contribuenti, riducendo l’impatto delle variazioni economiche sulle proposte di concordato.