Conclave, il caso Cipriani. Sulla tomba di Bergoglio vestito da cardinale, ma Francesco gliel’aveva proibito

A tormentare la vigilia del Conclave, che inizierà nel pomeriggio del 7 maggio, non c’è solo il caso Becciu. La situazione è imbarazzante anche per il cardinale Luis Cipriani Thorne, 81 anni (dunque non elettore) peruviano, che papa Francesco ha sanzionato per abusi sessuali compiuti su un giovane nei decenni passati: tra le sanzioni, infatti, […] L'articolo Conclave, il caso Cipriani. Sulla tomba di Bergoglio vestito da cardinale, ma Francesco gliel’aveva proibito proviene da Il Fatto Quotidiano.

Apr 28, 2025 - 15:30
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Conclave, il caso Cipriani. Sulla tomba di Bergoglio vestito da cardinale, ma Francesco gliel’aveva proibito

A tormentare la vigilia del Conclave, che inizierà nel pomeriggio del 7 maggio, non c’è solo il caso Becciu. La situazione è imbarazzante anche per il cardinale Luis Cipriani Thorne, 81 anni (dunque non elettore) peruviano, che papa Francesco ha sanzionato per abusi sessuali compiuti su un giovane nei decenni passati: tra le sanzioni, infatti, al porporato è stato “proibito di portare abiti e insegne cardinalizie”. Nonostante questo, il porporato ieri a Santa Maria Maggiore si è recato sulla tomba di Bergoglio vestito con l’abito cardinalizio. “Cipriani? “Tutti i cardinali sono stati invitati, quindi evidentemente…”, ha detto il direttore della sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, rispondendo ai giornalisti a una domanda relativa al caso e specificando di non dare informazioni in merito ai singoli cardinali. Resta comunque che Cipriani non può usare nessun simbolo cardinalizio: una decisione della Santa Sede che lui ha pubblicamente disatteso.

Primo porporato proveniente dall’Opus Dei, era stato sanzionato dal Vaticano, al quale nel 2018 erano pervenute accuse di abusi che Cipriani avrebbe commesso a inizio anni ’80. Accuse che hanno portato all’obbligo di lasciare il suo Paese natale e a rinunciare all’incarico di arcivescovo di Lima. A Cipriani era stato dunque “imposto un precetto penale con alcune misure disciplinari relative alla sua attività pubblica, al luogo di residenza e all’uso delle insegne”. Il provvedimento in questione è stato “firmato e accettato” da Cipriani. E “benché in occasioni specifiche siano stati accordati alcuni permessi per venire incontro a richieste dovute all’età e alla situazione familiare del cardinale, allo stato attuale, tale precetto risulta essere ancora in vigore”, sottolineava Bruni a gennaio scorso.

L’81enne Cipriani, attualmente residente a Madrid, in un comunicato aveva bollato le accuse come “completamente false”. “Non ho commesso alcun crimine, né ho abusato sessualmente di nessuno nel 1983, né prima né dopo”, si leggeva nel testo in cui il cardinale conferma l’esistenza di un reclamo nei suoi confronti nel 2018 e il fatto che, nel 2019, senza che fosse aperto un processo, fu informato dal nunzio in Perù che l’allora Congregazione per la Dottrina della Fede aveva inflitto una serie di sanzioni. Tra queste, la limitazione del ​​ministero sacerdotale, una residenza stabile fuori dal Paese, il silenzio. “Cosa che ho fatto finora”, scriveva Cipriani. Che giudicava “grave” il fatto che vengano pubblicate informazioni “che sembrano provenire da documentazione riservata” e ribadiva “il rifiuto e la ripugnanza totale verso l’abuso sessuale sui minori e sulle persone vulnerabili”. A conclusione della nota, assicurava preghiere per le vittime, affermando di non nutrire “rancore” nei confronti di chi lo accusava ma dichiarava la sua “completa innocenza”.

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