Conclave a prova di spia: bonificati e sigillati tutti i locali. Dalla chef africana agli infermieri tutti obbligati a giurare il segreto
Tolti dalle stanze di Santa Marta i frigo bar esistenti, ricavate 5 stanze nel palazzo adiacente. Per tutti cibo leggero a prova di allergie, pasto pure per i celiaci. Fuori dal menù gli gnocchi al pesto con pancetta che facevano impazzire Parolin L'articolo Conclave a prova di spia: bonificati e sigillati tutti i locali. Dalla chef africana agli infermieri tutti obbligati a giurare il segreto proviene da Open.

Termineranno lunedì 5 maggio i lavori di bonifica e ristrutturazione di “Casa Santa Marta”, la residenza vaticana in cui viveva papa Francesco e soggiornavano alcuni membri del suo staff, una decina di prelati senza altro alloggio, parte dello staff organizzativo e molti ospiti temporanei che arrivavano in Vaticano per incontri con il pontefice o membri della curia o anche solo per incontri e seminari che si tenevano nel piccolo Stato. Il 29 aprile scorso la sicurezza del Governatorato di Stato ha dato lo sfratto temporaneo a chiunque stesse dormendo nella struttura, anche ai cardinali lì residenti che poi potranno riprendere possesso nelle stesse stanze. Ma ogni angolo di Santa Marta deve essere bonificato prima del Conclave, e in questi giorni è iniziato anche il controllo della serratura di ogni porta e dell’allineamento delle persiane, in modo che possano chiudersi perfettamente senza lasciare spazio alcuno nemmeno a un filo di luce.
Tutte le stanze dove dormiranno i cardinali bonificate e sigillate dalla security

Entro martedì 6 maggio infatti tutte le persiane delle stanze che devono alloggiare i cardinali saranno sigillate per essere sicuri che sia impossibile qualsiasi loro contatto con l’esterno. A ciascuno di loro la sera prima saranno tolti telefonini, tablet, eventuali computer, radio e televisori per essere sigillati dalla sicurezza e inseriti in buste di plastica con il loro nome, in modo da rendere più semplice la restituzione ai legittimi proprietari dopo la fumata bianca, quando sarà stato eletto il successore di Francesco. Bonifica e controlli anche in tutti gli spazi comuni, come le sale mensa, la cucina e i bagni, oltre che nel garage sotterraneo liberato da tutte le auto e ristrutturato come centro di logistica per la conservazione e distribuzione di tutti i beni di prima necessità che possano essere utili ai cardinali: lenzuola e asciugamani di ricambio, medicinali, bevande e cibo fresco. Nel garage sono stati portati temporaneamente i pochi frigo-bar che si erano autonomamente acquistati i cardinali e i monsignori già ospiti di Santa Marta: la struttura è infatti una residenza e non un vero e proprio albergo con le sue comodità.
In 128 dormiranno a Santa Marta, gli altri 5 in un’ala dell’adiacente Vecchia Santa Marta

Intanto la security ha deciso che 128 cardinali avranno una stanza precedentemente sigillata a Santa Marta, utilizzando quindi tutte le strutture disponibili nella residenza con la sola eccezione dell’appartamento 201 da 50 metri quadrati che ospitava papa Francesco (ma è stato lasciato appeso il cartello che aveva voluto lui con «Vietato lamentarsi»). Le cinque stanze che mancherebbero ai cardinali elettori sono state ricavate nella struttura adiacente, la Vecchia Santa Marta, grazie a un collegamento con la residenza ufficiale e l’isolamento dal resto della struttura. Mancano a dire il vero ancora due cardinali elettori, che arriveranno all’ultimo non essendo in ottime condizioni di salute (due invece hanno già dato forfait perché non in grado di affrontare il viaggio e come è stato ufficializzato il cardinale Angelo Becciu ha accettato di non partecipare al Conclave). Gli ultimi due verranno però accompagnati da un infermiere, e quindi a loro sarà riservata una suite più ampia in grado di ospitare un letto riservato all’assistente di cui non possono fare a meno.
Giurano il segreto infermieri, medici, guardie e anche la chef africana che cucinerà

Chiunque, compresi i cardinali, entri dalla sera del 6 maggio a Santa Marta, dovrà giurare di rispettare il segreto su tutto quanto avverrà, rischiando altrimenti la scomunica. Allo stesso giuramento dovranno prestarsi i circa 80 membri del personale vaticano che supporteranno i cardinali in quei giorni. Fra loro anche i membri della Gendarmeria e della Guardia Svizzera che dovranno accompagnare ciascun cardinale nelle stanze di Santa Marta assistendo alla rottura dei sigilli, e ovviamente anche infermieri e medici che saranno nella residenza per ogni necessità di intervento. Giureranno segretezza anche preti, suore e vescovi utilizzati per le procedure di avvio del Conclave ed eventualmente nei giorni successivi su disposizione del Camerlengo che ne avrà la regia. Nel gruppo degli 80 ci sono anche la chef africana e i due cuochi più giovani che cucineranno i pasti a Santa Marta in quei giorni, e il personale di sala che li distribuirà ai cardinali. Il cibo per tutti sarà leggero, per evitare problemi di stomaco, e già adattato a ciascuno a seconda delle esigenze (celiachia, varie allergie). Vino servito con il contagocce, vietati i superalcolici. Nella lista non sono quindi compresi i piatti speciali ben noti alla cucina richiesti solitamente dai cardinali a pranzo con Francesco, che spesso chiedeva piatti argentini come le empanadas, la Colita de cuadril (tagliata di manzo) e il dulce di leche. Dovrò aspettare così la fine del Conclave il cardinale segretario di Stato uscente, Pietro Parolin, per tornare a gustare quegli gnocchi al pesto di basilico e pancetta di cui è sempre stato ghiotto.
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