Eni taglia 2 miliardi di investimenti. Aumenta la cedola e via al buyback
Fra i successi c’è il progetto ‘Liverpool Bay Ccs’ di cattura e stoccaggio di carbonio con il governo britannico.

ROMA
I primi tre mesi del 2025 segnano un calo dei risultati operativi rispetto allo stesso periodo del 2024 per Eni che, vedendo all’orizzonte "rischi macroeconomici e incertezze sui dazi", taglia di due miliardi gli investimenti di quest’anno. Tuttavia i risultati sono migliori dell’ultimo trimestre 2024 (in un contesto molto simile) e anche rispetto alle stime degli analisti. Così il Gruppo, forte della propria strategia, conferma la guidance 2025, con l’aumento del dividendo e l’avvio del buyback. Il numero uno del gruppo energetico, Claudio Descalzi (nella foto), rivendica "solidi risultati" e "straordinari successi esplorativi che aprono nuove opportunità di mercato e di ritorni".
Fra i successi c’è la chiusura finanziaria del progetto ‘Liverpool Bay Ccs’ di cattura e stoccaggio di carbonio in Inghilterra dagli impianti nel polo industriale ‘HyNet North West’ di Liverpool e Manchester annunciata oggi insieme con il governo britannico nel vertice di due giorni sulla sicurezza energetica a Londra. Il Regno Unito ha stanziato 21,7 miliardi di sterline per i primi due cluster Ccs del paese, tra i quali HyNet, nell’arco di 25 anni. Sarà salvaguardata l’occupazione esistente e saranno creati migliaia di nuovi posti di lavoro portando la Gran Bretagna a diventare una "superpotenza dell’energia pulita" ha detto il Segretario di Stato per la Sicurezza Energetica e Net Zero, Ed Miliband. Eni ha confermato anche la scoperta ad olio nell’offshore della Namibia con "buone proprietà petrofisiche".
Tornando ai conti, l’utile netto adjusted (rettificato) è stato di 1,41 miliardi di euro (-11%), l’utile netto 1,17 miliardi (-3%) e l’utile operativo proforma adjusted 3,68 miliardi (-11%) ma l’ad Descalzi assicura che "siamo ben posizionati per attraversare l’attuale congiuntura" e "in grado di ottimizzare i nostri piani di spesa e la gestione della cassa". Confermato l’incremento del 5% del dividendo per l’esercizio 2025 a 1,05 euro per azione e l’avvio del riacquisto di azioni da 1,5 miliardi che dovranno essere approvati dall’assemblea degli azionisti, il 14 maggio prossimo. In calo del 5% nel primo trimestre la produzione di idrocarburi a 1,64 barili equivalenti al giorno e dell’11% il risultato operativo per la flessione di circa il 10% del prezzo del Brent a 75,66 dollari al barile da 83,24 del primo trimestre 2024. I 3,4 miliardi di flusso di cassa operativo, ha spiegato l’ad, possono coprire gli investimenti lordi di 1,9 miliardi e la distribuzione di cassa agli azionisti.
Fra i business, "eccellente" la performance del segmento Espolorazione e produzione, "solido" il contributo di Gas e gnl e "costante" il miglioramento dei satelliti Enilive (mobilità sostenibile) e Plenitude (rinnovabili), di cui è stato ceduto il 10% e ci sono pretendenti per il 15-20%. Resta negativo il segmento della chimica di Versalis.
Alberto Levi