Come il cambiamento climatico sta distruggendo il settore assicurativo

Gli effetti degli eventi meteo estremi, la cui potenza e intensità sono esacerbati dal cambiamento climatico, non stanno solo ridisegnando le mappe dei rischi ambientali, ma pongono anche mettendo sotto pressione crescente il settore assicurativo a livello globale. Con la moltiplicazione di alluvioni, incendi, fenomeni siccitosi, cicloni, intere aree geografiche rischiano di diventare “inassicurabili”. L’Agenzia...

Mag 12, 2025 - 13:51
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Come il cambiamento climatico sta distruggendo il settore assicurativo

Gli effetti degli eventi meteo estremi, la cui potenza e intensità sono esacerbati dal cambiamento climatico, non stanno solo ridisegnando le mappe dei rischi ambientali, ma pongono anche mettendo sotto pressione crescente il settore assicurativo a livello globale. Con la moltiplicazione di alluvioni, incendi, fenomeni siccitosi, cicloni, intere aree geografiche rischiano di diventare “inassicurabili”. L’Agenzia Europea per l’Ambiente lancia l’allarme: in Europa i livelli di vulnerabilità sono già critici. Tra le zone più a rischio figurano l’Italia, il bacino del Mediterraneo e le coste atlantiche della Francia.

Non si tratta solo di danni materiali. L’impatto si estende a salute, sicurezza alimentare, servizi pubblici e infrastrutture, portando con sé una spirale di costi che le assicurazioni faticano a sostenere. Secondo Legambiente, in Italia si sono verificati 81 episodi di siccità prolungata dal 2020 al 2024, colpendo in particolare Lombardia, Piemonte e Sicilia. Solo tra il 2017 e il 2022 i danni da eventi estremi sono costati al nostro Paese 42,8 miliardi di euro.

Le polizze per eventi catastrofici possono offrire una rete di protezione a famiglie e imprese, ma anche il mercato assicurativo stesso è sempre più fragile. L’aumento dei premi rischia di escludere le comunità più vulnerabili e meno abbienti. In Francia, a Sables-d’Olonne, le compagnie hanno cessato di offrire coperture contro i danni climatici a partire dal 2024. Un segnale preoccupante.

Il fenomeno è globale. In California, molte compagnie si sono ritirate dal mercato a causa della frequenza degli incendi boschivi. In Australia, il 2022 è stato l’anno con il più alto numero di richieste di risarcimento per disastri naturali nella storia del Paese, secondo l’Insurance Council of Australia. Anche il Giappone ha registrato un’impennata dei costi assicurativi legati a tifoni e inondazioni, superando i 15 miliardi di dollari nel solo 2020.

La salute è un altro fronte critico. Le ondate di calore sono sempre più letali. Solo in Europa si stimano oltre 60.000 morti per caldo nell’estate 2022. Negli Stati Uniti, i ricoveri per patologie legate al caldo sono aumentati dell’88% nel 2023 in California, Arizona e Nevada. Oltre ai danni fisici, crescono anche i disturbi legati allo stress climatico: ansia, depressione, disturbi da stress post-traumatico.

In uno scenario in cui gli eventi estremi diventano norma, il rischio di un collasso assicurativo non è più remoto. Günther Thallinger, del board di Allianz, ha dichiarato che la crisi climatica potrebbe mettere fine al capitalismo stesso, rendendo insostenibili non solo le assicurazioni, ma l’intero sistema economico.

La soluzione non può essere solo reattiva. Serve un cambio di paradigma: le politiche europee devono incentivare la prevenzione, la gestione sostenibile del territorio e l’adozione di tecnologie a zero emissioni. In parallelo, occorre rafforzare il sistema assicurativo, rendendolo più accessibile e solidale.

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