Coinbase sotto attacco: dipendenti corrotti e 20 milioni di riscatto

Coinbase, il più grande exchange Crypto negli Stati Uniti, finisce nel mirino degli hacker. Il 15 maggio, la società rivela un attacco informatico sofisticato: alcuni collaboratori esterni, operanti fuori dagli Stati Uniti, vengono corrotti da un gruppo criminale per ottenere accesso ai dati sensibili degli utenti. Una violazione che non arriva da una falla tecnica, […] L'articolo Coinbase sotto attacco: dipendenti corrotti e 20 milioni di riscatto proviene da ilBollettino.

Mag 16, 2025 - 13:20
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Coinbase sotto attacco: dipendenti corrotti e 20 milioni di riscatto

Coinbase, il più grande exchange Crypto negli Stati Uniti, finisce nel mirino degli hacker. Il 15 maggio, la società rivela un attacco informatico sofisticato: alcuni collaboratori esterni, operanti fuori dagli Stati Uniti, vengono corrotti da un gruppo criminale per ottenere accesso ai dati sensibili degli utenti. Una violazione che non arriva da una falla tecnica, ma da una falla umana.

Dati rubati, ma non i fondi

I pirati informatici ottengono nomi, indirizzi, contatti telefonici, numeri parziali di conto corrente, immagini di documenti d’identità. Ma non riescono a sottrarre password, chiavi private o fondi. Coinbase assicura che i patrimoni digitali dei clienti restano al sicuro. L’attacco coinvolge meno dell’1% degli utenti attivi mensili, ma la portata simbolica è enorme.

I criminali chiedono 20 milioni di dollari in Bitcoin. Minacciano di diffondere le informazioni rubate. Coinbase non cede. Rifiuta di pagare. Al contrario, rilancia: offre una taglia da 20 milioni per chi fornisca informazioni utili all’arresto dei responsabili.

L’azienda stima danni tra i 180 e i 400 milioni di dollari. Costi legati all’incidente, alle indagini, alla gestione della crisi e ai rimborsi volontari. Intanto annuncia un nuovo centro di supporto sul suolo americano, per rafforzare sicurezza e controllo. Un messaggio chiaro: episodi simili non devono più accadere.

La lunga scia degli attacchi interni

Non è la prima volta che il settore Crypto affronta attacchi di questa portata. Nel 2022, il bridge Ronin della piattaforma Axie Infinity subì un furto da oltre 600 milioni di dollari. Più recentemente, nel 2024, anche Bitfinex fu presa di mira da un attacco interno, con dipendenti sospettati di aver facilitato l’accesso a fondi aziendali. 

La costante in questi casi è il fattore umano: i criminali non bucano solo i sistemi, ma le persone. La lezione è chiara: l’anello debole non è il software, ma chi lo gestisce. E la sicurezza, nel mondo delle criptovalute, è una corsa continua.

Un segnale per tutto il settore delle criptovalute

Il caso Coinbase è un campanello d’allarme per il Mondo Crypto. La sicurezza non passa solo dai firewall, ma dalle persone. L’anello debole può essere chiunque. Per proteggere asset digitali e fiducia degli utenti, servono investimenti costanti, controlli interni più severi e una cultura della sicurezza radicata.

Il messaggio degli hacker è forte. Quello di Coinbase, ancora di più: non si tratta. Si reagisce.

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