Coinbase entra nell’S&P500: è la prima società di cripto
Il maggior exchange USA entrerà nello storico indice a partire dal 19 maggio sostituendo Discover Financial Service, segnando un importante passo per il settore delle criptovalute.

"È un segno dei tempi, l'accoglienza delle azioni cripto nel mainstream". Con queste parole Dan Dolev, analista senior dei pagamenti di Mizuho, sintetizza il significato dell’entrata di Coinbase nell’indice S&P500, pietra miliare per la forte espansione degli asset digitali.
Il più grande exchange statunitense di criptovalute farà il suo ingresso nello storico indice a partire dal 19 maggio, prima delle contrattazioni ufficiali, sostituendo Discover Financial Service: si tratta della prima società di cripto ad entrare nel benchmark.
L’ingresso è stato reso possibile dopo che Capital One ha ricevuto l’approvazione delle autorità di regolamentazione statunitensi per l’acquisto della stessa Discover Financial Services, un accordo che crea il più grande emittente di carte di credito della nazione per volume di prestiti.
La notizia ha fatto volare le azioni Coinbase nelle contrattazioni afterhours di ieri sera, chiusesi con un +11% per il titolo della società. L’azienda era già diventata la maggior società USA a essere quotata in borsa circa quatto anni fa e negli ultimi due anni il valore delle sue azioni era aumentato di circa il 260%, portando la sua valutazione a circa 53 miliardi di dollari.
Per quanto riguarda il Bitcoin, il suo prezzo non si è mosso particolarmente e questa mattina scambiava a 102.745 dollari, in calo di oltre l’1%.
L’ingresso di Coinbase nell’S&P500 rappresenta “un forte segnale che gli asset digitali stanno entrando stabilmente nel mainstream finanziario”, secondo David Schassler, responsabile delle soluzioni multi-asset per il gestore di investimenti VanEck, e “riflette un cambiamento più ampio nel modo in cui i mercati tradizionali stanno iniziando a riconoscere e integrare le infrastrutture cripto”.
“Stiamo assistendo a un rapido abbandono di tutti i procedimenti della Securities and Exchange Commission (Sec) nei confronti delle criptovalute. C’è quindi un ambiente molto favorevole a queste cose”, secondo Dan Dolev di Mizuho, che aggiunge: “non si avverte l’urgenza di regolamentare eccessivamente, perché sembra che l’amministrazione Trump sia molto amichevole” con il settore.
L’entrata nell’indice è riservata alla società che hanno una capitalizzazione di mercato pari ad almeno 20,5 miliardi di dollari e soddisfano alcuni standard di redditività, liquidità e flottanza azionaria.
L’inclusione in questo benchmark può elevare il profilo di una società e sta diventando sempre più importante con la crescita dei fondi di investimento passivi che seguono la composizione dell’indice. Quando una società entra nell’indice, i fondi che lo seguono devono acquistare le sue azioni, aumentando la domanda e, spesso, il prezzo del titolo.
Nel ribilanciamento trimestrale di marzo erano entrate nell’indice, DoorDash, Williams-Sonoma, TKO Group Holdings e Expand Energy.
Ieri Barclays ha alzato il suo target price sulle azioni Coinbase, portandolo da 169 a 202 dollari, con un rating equalweight.
Stessa decisione per James Yaro di The Goldman Sachs, con prezzo obiettivo aumentato da 189 a 209 dollari ed un rating neutral sul titolo.
Target price a 195 dollari per Compass Point e raccomandazione migliorata da sell a neutral, mentre Needham & Company LLC ha ridotto da 330 a 270 il suo fair valute su Coinbase, con consiglio di acquisto.
Secondo le stime di GuruFocus, il tp stimato per la società in un anno è di 209,29 dollari, di poco superiore alla chiusura di ieri (209 dollari).