Cavalli anziani e malati macellati illegalmente in Italia, scatta la denuncia
Cavalli stremati, malati, feriti, allevati per altri scopi e, divenuti non più produttivi, uccisi in mattatoi clandestini. Non siamo in Argentina, Paese al centro di inchieste per le brutalità dell’industria equina, bensì in Italia in un giro di affari tra maltrattamenti e irregolarità. A portarlo alla luce sono stati i Carabinieri del NAS di Perugia...

Cavalli stremati, malati, feriti, allevati per altri scopi e, divenuti non più produttivi, uccisi in mattatoi clandestini. Non siamo in Argentina, Paese al centro di inchieste per le brutalità dell’industria equina, bensì in Italia in un giro di affari tra maltrattamenti e irregolarità.
A portarlo alla luce sono stati i Carabinieri del NAS di Perugia che, supportati dai NAS di Bari, Torino e Alessandria nonché dai Comandi Provinciali di Perugia, Barletta-Andria-Trani, Novara e Cuneo, hanno sgominato una rete di macellazione illegale di cavalli non destinati alla produzione alimentare dall’Umbria alla Puglia.
I cavalli venivano acquisiti o ceduti a titolo gratuito dagli stessi proprietari, ignari delle fine che i loro animali avrebbero fatto in altre mani. Trasferiti in Puglia, talvolta in camion sovraffollati in viaggi e in condizioni indicibili, li attendeva la morte.
Grazie a un escamotage per rimuovere gli esemplari interessati dal registro della Banca Dati Nazionale degli Equini, le loro tracce si perdevano completamente. Tuttavia, la loro carne veniva messa in commercio con potenziali rischi per la salute pubblica per via dei trattamenti farmacologici non compatibili con la finalità alimentare a cui i cavalli erano stati sottoposti in vita.
Le indagini hanno portato all’identificazione di 7 indagati e 7 misure cautelari. L’operazione si è conclusa con il sequestro di un locale adibito alla macellazione abusiva degli animali, un autocarro contenente i resti degli cavalli uccisi, i cosiddetti “scarti di macellazione”, oltre a pile di documenti.
Anche l’associazione animalista LNDC Animal Protection ha sporto denuncia contro i soggetti coinvolti.
È inaccettabile che nel 2025 si verifichino ancora episodi di tale barbarie – dichiara Piera Rosati, Presidente di LNDC Animal Protection”.
LNDC Animal Protection ha auspicato maggiori controlli e pene più severe per stanare i reati che vedono vittime gli animali, confidando che tali notizie facciano riflettere i consumatori su chi portano in tavola.
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Fonti: Carabinieri – LNDC Animal Protection
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