Caso Resinovich, querelato per falso il tecnico che ha dichiarato di aver rotto una vertebra

Poco meno di una settimana fa era emerso che un tecnico dell’obitorio si era presentato agli inquirenti ipotizzando di essere il responsabile della frattura di una vertebra del corpo senza vita di Liliana Resinovich. Un incidente avvenuto prima dell’autopsia. Oggi l’avvocato Nicodemo Gentile, legale di Sergio Resinovich fratello della vittima, fa sapere che “un lavoro […] L'articolo Caso Resinovich, querelato per falso il tecnico che ha dichiarato di aver rotto una vertebra proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 12, 2025 - 13:38
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Caso Resinovich, querelato per falso il tecnico che ha dichiarato di aver rotto una vertebra

Poco meno di una settimana fa era emerso che un tecnico dell’obitorio si era presentato agli inquirenti ipotizzando di essere il responsabile della frattura di una vertebra del corpo senza vita di Liliana Resinovich. Un incidente avvenuto prima dell’autopsia. Oggi l’avvocato Nicodemo Gentile, legale di Sergio Resinovich fratello della vittima, fa sapere che “un lavoro specialistico di questi giorni, coordinato da Vittorio Fineschi e Stefano D’Errico, teso alla totale ‘revisione’ delle immagini della tac effettuata sul cadavere di Liliana Resinovich in data 8 gennaio 2022, ha pienamente riconfermato che la frattura alla vertebra T2 fosse già esistente al momento di quell’esame”. Dunque “le dichiarazioni del pirotecnico preparatore anatomico rappresentano pertanto un bluff” e per questo Sergio “lo ha querelato per falso”.

Si tratta dell’ennesimo colpo di scena nell’ambito delle indagini per la morte della donna trovata senza vita il 5 gennaio 2022. Era scomparsa di casa il 14 dicembre 2021, il suo corpo fu trovato nel parco di San Giovanni a Trieste. Lo scorso marzo i super consulenti nominati nell’ambito dell’indagini per omicidio avevano ipotizzato che la donna potesse essere stata “uccisa probabilmente la mattina della scomparsa”. Mentre recentemente è emerso che saranno analizzati nuovamente i cellulari della 63enne perché sarà “possibile recuperare anche dati cancellati”.

Gentile ha precisato che Sergio Resinovich ha chiesto “anche di approfondire il motivo di queste sue mendaci e tardive dichiarazioni, di capire se sta aiutando o coprendo qualcuno, di comprendere da chi sia eventualmente manovrato e, quindi, di indagare tutti i suoi contatti con le persone coinvolte nella ferale vicenda della sorella”. Peraltro, il fratello di Liliana ha “già richiesto al ministro della Salute una tempestiva e rigorosa ispezione sul Reparto in cui questo soggetto lavora, per capire come sia possibile che nessuno mai si sia accorto del fatto che questo mitomane, senza rispetto per i poveri cadaveri e per i seri colleghi che lavorano nella struttura, abbia trasformato, come si evince dalle sue straripanti pagine social, un luogo ieratico qual è una sala autoptica, in una rumorosa sagra di paese”. Per la morte della donna recentemente è finito nel registro degli indagato il marito, Sebastiano Visintin.

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