Cardano: ADA performa meglio di Bitcoin e Solana oggi
Si tratta però di differenze minime, meno importanti di quelle macroscopiche sul medio/lungo termine.


Oggi il prezzo di Bitcoin è salito, ma quello di SOL (Solana) e ADA (Cardano) ha fatto leggermente meglio.
Tuttavia i mercati sono in fervente attesa di cosa dirà la Fed, tanto che il rimbalzo di oggi per ora è stato fortemente limitato.
Il rimbalzino di Bitcoin
Ieri, il prezzo di Bitcoin era sceso sotto i 94.000$.
In realtà era da lunedì che stazionava più o meno attorno a quella soglia, anche e soprattutto per via dell’attesa della Fed.
Stanotte però è uscita una notizia che ha innescato un piccolo rimbalzo.
Infatti si è saputo che la prossima settimana inizieranno in Svizzera i colloqui tra governo statunitense e governo cinese per discutere sulla questione dei dazi ed arrivare prima o poi ad un accordo commerciale. È bastata l’indiscrezione di questi colloqui per far sì che i mercati respirassero un po’.
Il rimbalzo però è stato molto contenuto, tanto che il prezzo di BTC si è limitato a tornare ai livelli del primo maggio.
In questo momento, Bitcoin sta facendo segnare un +3% scarso rispetto a ieri, con un +2% rispetto a sette giorni fa ed un +27% rispetto a trenta giorni fa.
Cardano (ADA) registra rendimenti migliori di Bitcoin e Solana
ADA invece fa meglio.
ADA è la criptovaluta nativa della blockchain di Cardano, ed oggi sta facendo segnare un +4% scarso rispetto a ieri.
Quindi nelle ultime 24 ore ha fatto segnare un rimbalzo leggermente migliore rispetto a quello di BTC, ma rimane a -2% rispetto a sette giorni fa, ed a +25% rispetto ad un mese fa.
Va ricordato che attualmente il prezzo di Cardano è ancora addirittura a -78% dai massimi storici del 2021, mentre Bitcoin è a solo -11% dai massimi storici di gennaio.
Il fatto è che l’andamento del prezzo di ADA ha sofferto moltissimo durante il bear-market del 2022/2023, e sebbene nel 2024 sia riuscito a far registrare un forte rimbalzo, questo non è nemmeno lontanamente bastato per recuperare i fasti del passato.
Da notare che a fine 2020, prima dell’ultima grande bull run, il suo prezzo era di circa 0,1$, mentre nel 2023, dopo aver fatto segnare i massimi storici a quota 3,1$, era ridisceso a meno di 0,25$. Pertanto durante il bear-market perse quasi tutti i guadagni ottenuti durante l’ultima grande bolla speculativa.
Nel 2024 era riuscito a riportarsi sopra quota 1$ grazie al Trump trade, ma in seguito è tornato sotto gli 0,7$. Il livello attuale rimane comunque di gran lunga superiore al bottom dell’ultimo grande bear-market.
Il fatto che oggi abbia fatto registrare un rimbalzino leggermente superiore a quello di Bitcoin non ha grande importanza.
La sofferenza di Solana
Il discorso è un po’ diverso per l’andamento del prezzo di SOL, la criptovaluta nativa della blockchain di Solana.
SOL oggi guadagna poco più del 2%, ovvero leggermente di meno rispetto a Bitcoin, e quasi la metà di Cardano, ma negli ultimi trenta giorni ha guadagnato il 47%.
Da notare che è ancora a -50% rispetto ai massimi storici di gennaio.
La sofferenza di Solana appare evidente proprio da ciò che è accaduto nel corso del 2025.
Durante l’ultima grande bull run, quella del 2021, il prezzo di SOL era riuscito a portarsi per la prima volta nella storia sopra i 200$.
Durante il successivo bear-market era poi precipitato fin sotto i 10$, ma a fine 2023 aveva iniziato a rimbalzare, riuscendo a riportarsi sopra i 100$.
Nel corso del 2024 prima si era riportato sopra i 190$, e poi a fine anno grazie al Trump trade era riuscito a riportarsi anche sopra i 200$.
Nel corso del 2025 però, dopo aver fatto il nuovo massimo storico a quota 294$, ha iniziato a scendere. In altre parole si è completamente sgonfiata la mini-bolla generata dal Trump trade.
Infatti ad aprile è tornato a 120$, in linea con le quotazioni di luglio 2024, perdendo più la metà del suo valore dal picco di gennaio.
Nonostante ciò, ad aprile lo scoppio della mini-bolla è terminato, e nel corso degli ultimi trenta giorni si è prima riportato sopra i 130$ e poi anche sopra i 140$.
Il periodo di vera sofferenza del 2025 pertanto sembra essere terminato.
L’attesa per l’annuncio di oggi della Fed
Oggi però potrebbe generarsi ulteriore volatilità, quando la Fed farà uscire i dettagli della decisione sui tassi di interesse, e soprattutto quando in seguito parlerà il presidente Jerome Powell.
Il punto è che i mercati hanno già prezzato un possibile percorso di riduzione dei tassi, che di sicuro non inizierà oggi e potrebbe non iniziare nemmeno a giugno, ma che dovrebbe prevedere lo stesso tre tagli da 25 punti base entro la fine dell’anno.
Se le parole di Powell dovessero convincere i mercati che questa previsione è scorretta, potrebbero esserci veloci ed importanti riposizionamenti, su posizioni più ottimistiche o pessimistiche.
Il punto è che la Fed probabilmente sceglierà di rimandare le decisioni ai prossimi mesi, perché prima avrà bisogno di sapere se i dazi di Trump rimarranno in vigore oppure no.