Borse positive sui colloqui USA-Cina a Ginevra

La Casa Bianca starebbe valutando una drastica riduzione dei dazi attualmente in vigore sulla Cina. Bloomberg riporta che il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessent, offrirà domani alla controparte un taglio del 60% delle tariffe, la delegazione guidata dal vicepremier cinese He Lifeng, potrebbe procedere con una riduzione analoga.

Mag 9, 2025 - 08:08
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Borse positive sui colloqui USA-Cina a Ginevra

L’accordo con la Gran Bretagna annunciato ieri con la solita grande enfasi dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, lascia in vigore una parte importante dei dazi introdotti in aprile e non chiarisce dettagli importanti sull’interscambio Washington-Londra. I mercati lo hanno salutato come un passo importante in quanto potrebbe essere il primo passo di un progressivo processo di distensione tra la prima economia del mondo e i suoi partner commerciali.

Ieri l’indice S&P500 è salito dello 0,6%, il Nasdaq dell’1,1%.

Nel corso della giornata, Trump ha lasciato il ruolo di politico negoziatore ed ha assunto quello di broker di azioni: "È meglio che andiate a comprare azioni adesso", ha detto ai giornalisti invitati nello Studio Ovale della Casa Bianca. "Questo Paese sarà come un razzo che va dritto verso l'alto. Saranno numeri che nessuno ha mai visto prima”.

Con il Regno Unito, paese con il quale gli Stati Uniti hanno un surplus commerciale, la partita dovrebbe essere stata facile, il confronto diventa più complicato quando ci si siede al tavolo con chi è portatore di un ampio deficit commerciale, come il Giappone, l’India, il Vietnam, ma soprattutto la Cina. Per questo, in vista dell’avvio dei colloqui a Ginevra, l'amministrazione Trump starebbe valutando una drastica riduzione dei dazi attualmente in vigore.

Bloomberg riporta che il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessent, offrirà domani alla controparte un taglio del 60% delle tariffe, la delegazioni guidata dal vicepremier cinese He Lifeng, potrebbe accogliere il gesto distensivo procedendo nella stessa direzione.

Questa è l’ipotesi più favorevole, in caso contrario, i colloqui che iniziano domani saranno l’occasione per esprimere le proprie rimostranze e lasciare spazio agli sherpa, i membri della delegazione incaricati di gestire i rapporti informali. Pare che l’area sulla quale c’è una relativa vicinanza di vedute sia quella del fentanyl: presto potrebbero svolgersi colloqui separati sul ea della esportazioni cinesi degli ingredienti utilizzati per produrre l’oppiaceo.

Il Segretario al Commercio Howard Lutnick ha dichiarato che accordi commerciali con la Corea del Sud e il Giappone potrebbero richiedere molto più tempo per essere completati rispetto all'accordo quadro annunciato con il Regno Unito.

La Casa Bianca ha avvertito che alcuni partner asiatici potrebbero dover aspettare per ottenere sgravi tariffari. "Bisogna dedicare un'enorme quantità di tempo al Giappone, alla Corea del Sud. Non saranno accordi veloci", ha dichiarato Lutnick in un'intervista a Bloomberg Television.

Lutnick ha aggiunto che l'India si è "impegnata a fondo” e che il Paese è "certamente" una possibilità di essere tra i prossimi a raggiungere un accordo. Ma, ha ammonito, anche “questo richiede molto lavoro”. "Quando si parla di India, ci sono probabilmente 7.000 linee" di tariffe da cambiare o modificare nell'ambito di un ipotetico accordo , ha detto Lutnick. "Ci vuole solo tempo e ci vuole lavoro - quindi dateci una possibilità, non spingete e non correte".

Il capo del Commercio, che ha assunto un ruolo di primo piano nei negoziati commerciali, ha detto che le tariffe di base del 10% di Trump rimangono una "linea di fondo”.

In Asia Pacifico. Indice Nikkei di Tokyo +1,3%, mentre prosegue la fase di debolezza dello yen. Sulla parità i mercati azionari della Cina e della Corea del Sud. Non si ferma lo scontro militare tra l’India e Pakistan: la borsa di Mumbai perde l’1%.


Le borse dell’Europa dovrebbero aprire intorno alla parità. Ieri l’indice Ftse Mib di Milano ha chiuso in rialzo dell’1,7%.

L’euro si indebolisce su dollaro e scende sui minimi delle ultime tre settimane, a 1,121. L’oro si stabilizza dopo due giorni di ribasso. Bitcoin a 102.300 dollari.

Matthew Ryan, Head of Market Strategy di Ebury, società fintech specializzata in pagamenti e incassi internazionali, soluzioni di gestione del rischio cambio e finanziamenti all’importazione ha commentato così le decisioni di politica monetaria prese ieri della Banca d’Inghilterra: “I membri del comitato che sembrano in disaccordo su come affrontare al meglio l'acuta incertezza creata dai dazi del Presidente Trump.

Nel tentativo di contrastare i rischi per la crescita posti dai dazi e riconoscendo i progressi compiuti in materia di disinflazione, la maggioranza del MPC ha votato per un taglio di 25 punti base, con due colombe che si sono espresse a favore di una manovra di 50 pb.

Tuttavia, a sorpresa, due dei falchi si sono espressi a favore di un'assenza di cambiamenti, con la banca che ha suggerito che l'impatto dei dazi sulla crescita e sull'inflazione del Regno Unito sarebbe probabilmente minimo. Il MPC ha inoltre ribadito la linea che ulteriori tagli saranno "graduali e attenti", una posizione volta a temperare le aspettative di un allentamento aggressivo nei prossimi mesi.

In seguito all'annuncio, la sterlina ha registrato un modesto rialzo, in quanto i mercati hanno ridotto le scommesse a favore di un calo dei tassi nel Regno Unito. Riteniamo che una pausa sia quasi garantita nella prossima riunione della banca, a giugno, e che probabilmente non seguiranno più di due ulteriori tagli nel resto dell'anno. Questo approccio cauto dovrebbe, a nostro avviso, contribuire a mantenere la sterlina ben remunerata, soprattutto in considerazione del relativo isolamento della Gran Bretagna dai rischi di crescita posti dal protezionismo statunitense”.

Enel ha confermato la guidance per l'intero anno dopo avere registrato risultati migliori del previsto nel primo trimestre delle sue unità in Spagna e America Latina. Il Cfo Stefano De Angelis, in una call dopo i risultati, ha detto di sperare che il buyback azionario venga approvato il 22 maggio.

Leonardo. L’AD Roberto Cingolani ha detto che la società ha individuato un partner industriale per l'unità aerostrutture, e che ha presentato un'offerta non vincolante assieme a Rheinmetall per la divisione difesa di Iveco. Ha confermato la guidance per il 2025 dopo aver chiuso il primo trimestre con un risultato netto ordinario pari a 115 milioni di euro, in crescita del 23,7% rispetto allo stesso periodo del 2024 su ricavi pari a 4,2 miliardi, in aumento del 13,5% rispetto al dato del periodo comparativo.

Stellantis ha concordato con i sindacati fino a 200 esuberi volontari nello stabilimento molisano di Termoli.

Poste italiane. Secondo l'AD ci vorrà un po' di tempo perché la partnership con Tim produca risultati.

Mediolanum. Il Ceo Massimo Doris non vede al momento la possibilità di un’aggregazione.

Campari ha registrato un calo del fatturato e dell'utile operativo rettificato nel primo trimestre, ben al di sotto delle aspettative degli analisti, ma ha confermato le prospettive per l'anno in corso e per il medio termine.