Borse con il fiato sospeso per le trattative sui dazi con Cina e Ue, bene Apple e Netflix. Pesa lo scontro Trump-Powell, Vance a Roma

Europa chiusa per le festività pasquali. Dopo il primo round di incontri con il Giappone, con il quale Trump ha visto "grandi progressi", ieri nell'incontro con Meloni ha detto che ci sarà un accordo anche con la Ue, senza fornire dettagli o tempistiche. Il presidente Usa vorrebbe anche un'intesa con la Cina L'articolo Borse con il fiato sospeso per le trattative sui dazi con Cina e Ue, bene Apple e Netflix. Pesa lo scontro Trump-Powell, Vance a Roma proviene da FIRSTonline.

Apr 18, 2025 - 09:29
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In una giornata in cui molti mercati sono chiusi per la festività del Venerdì Santo, ciò su cui gli operatori economici si stanno concentrando è l’evoluzione dei colloqui che i singoli Paesi stanno avendo con il presidente Trump, cercando indizi su come si evolveranno i dazi. Dopo i “grandi progressi” nei colloqui tra Giappone e Stati Uniti, il presidente Donald Trump si è dichiarato “molto fiducioso” di un accordo con l’Unione europea, senza fornire ulteriori dettagli. Dubbi circondano lo stato dei colloqui con la Cina, dopo che mercoledì Pechino ha posto diverse condizioni prima di accettare i colloqui con Trump.

L’Ucraina ha detto che Kiev e Washington hanno firmato un memorandum come primo passo verso la conclusione di un accordo sullo sviluppo delle risorse minerarie in Ucraina. Trump ha detto che l’accordo potrebbe essere firmato la prossima settimana. Le borse Usa hanno chiuso caute la seduta di ieri, dominata dai rialzo di Eli Lilly e di Apple e dal crollo di UnitedHealth. In Asia

Wall Street chiude cauta. Trump punta il dito contro Powell

Ieri le azioni di Wall Street hanno chiuso in modo contrastante, sostenute da Eli Lilly e Apple, mentre gli investitori valutano i progressi nei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Giappone e le preoccupazioni sulle prospettive dei tassi di interesse. Trump ha detto in un post sui social che le dimissioni del presidente della Federal Reserve “non arriveranno mai abbastanza in fretta” e ha chiesto alla banca centrale statunitense di tagliare i tassi di interesse sebbene Jerome Powell avesse avvertito che le politiche commerciali di Trump rischiavano di alimentare l’inflazione e di indebolire la crescita economica. Trump ha poi dichiarato ai giornalisti che avrebbe potuto estromettere Powell, se lo avesse voluto.

L’indice S&P 500 ha ridotto i guadagni negli ultimi minuti della sessione e il Nasdaq è diventato negativo, il che indica cautela da parte degli operatori prima del lungo fine settimana, con il mercato chiuso per la festività del Venerdì Santo. Eli Lilly è aumentata del 14% dopo che la casa farmaceutica ha dichiarato che la sua pillola sperimentale funziona bene quanto il farmaco di successo Ozempic nel ridurre il peso e la glicemia in una sperimentazione su pazienti diabetici. Apple è salito dell’1,4%, con l’iPhone che si è ripreso da alcune delle sue recenti forti perdite.

Invece UnitedHealth è crollato del 22% e ha tenuto il blue-chip Dow Jones in territorio negativo dopo che l’assicuratore ha abbassato le sue previsioni di profitto annuale in previsione di elevati costi sanitari per il resto dell’anno. Netflix è salita del 2,5% dopo che la società di streaming video ha superato le aspettative di Wall Street per i risultati trimestrali e ha offerto una prospettiva rialzista sui ricavi. Le azioni di Alfabet sono crollate dell’1,4% dopo che un giudice federale ha stabilito che Google dominava illegalmente due mercati della tecnologia pubblicitaria online.

L’indice S&P 500 è salito dello 0,13%, chiudendo la sessione a 5.282,70 punti. Il Nasdaq è sceso dello 0,13% a 16.286,45 punti, mentre il Dow Jones Industrial Average è sceso dell’1,33% a 39.142,23 punti. Degli 11 indici settoriali S&P 500, otto sono saliti, guidati dall’energia, in aumento del 2,3%, seguito da un aumento del 2,2% nei beni di consumo di base. Il bilancio della settimana, più corta per la Pasqua, vede ll’S&P 500 in calo dell’1,5%, il Nasdaq a -2,6% e il Dow a -2,7%. L’indice S&P 500 è in calo di circa il 7% dal 2 aprile, quando Trump ha annunciato dazi globali su larga scala, poi sospesi. I titoli del Tesoro sono scesi giovedì, riducendo il rialzo settimanale, mentre il dollaro è sceso per la terza settimana.

Asia poco mossa. Ancora stridori tra Usa e Cina

Le azioni asiatiche hanno registrato piccoli guadagni poiché gli investitori hanno adottato in gran parte un approccio attendista sui negoziati tariffari prima di fare scommesse a lungo termine. Da una parte il presidente Usa si è detto ieri riluttante a continuare ad aumentare i dazi sulla Cina perché ciò potrebbe bloccare gli scambi commerciali tra i due Paesi, e ha insistito sul fatto che Pechino si è ripetutamente rivolta a lui nel tentativo di mediare un accordo e si è detto anche ottimista sulla possibilità di raggiungere un accordo. “Non voglio che aumentino perché a un certo punto la gente non compra più”, ha detto Trump ai giornalisti alla Casa Bianca a proposito dei dazi. Trump ha imposto tariffe del 10% sulla maggior parte dei beni in entrata nel Paese, ma ha ritardato l’applicazione di imposte più elevate, in attesa dei negoziati. Ciononostante, ha aumentato le aliquote sulle importazioni cinesi, che ora ammontano al 145%, dopo che Pechino ha reagito con le proprie contromisure. La scorsa settimana, la Cina ha dichiarato di “non rispondere” a un “gioco di numeri con i dazi”, facendo intendere che le aliquote generali non sarebbero aumentate ulteriormente.

Ciononostante, l’amministrazione Usa ha preso provvedimenti per imporre tasse sulle navi cinesi che attraccano nei porti statunitensi, minacciando di sconvolgere le rotte commerciali globali e di inasprire la guerra commerciale tra le due maggiori economie mondiali. E d’altro canto la Cina ha detto di smettere di acquistare gas liquefatto dagli Stati Uniti.

Mentre l’ indice Nikkei-225 in Giappone sale dello 0,8%, le azioni della Cina continentale perdono lo 0,4%. La maggior parte degli altri mercati della regione è chiusa per le festività del Venerdì Santo .

Anche il Giappone sta trattando con Trump, con il quale si stanno facendo “grandi progressi”, ha detto il presidente Usa. L’inflazione al consumo giapponese è aumentata rapidamente il mese scorso, sostenendo la posizione della banca centrale su un percorso graduale di rialzo dei tassi. Il prezzo del riso, alimento base del paese, è aumentato del 92,1% rispetto all’anno precedente, il ritmo più rapido registrato dal 1971. Il governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, ha dichiarato venerdì che la banca centrale continuerà ad aumentare i tassi di interesse se l’inflazione di fondo accelererà verso l’obiettivo del 2%, come previsto.

Secondo Deutsche Bank AG, l’ondata di dazi di Trump ha spinto alcuni clienti cinesi a ridurre i loro titoli del Tesoro a favore del debito europeo. Obbligazioni europee di alta qualità, titoli di Stato giapponesi e oro potrebbero essere le potenziali alternative ai titoli del Tesoro per gli investitori, ha affermato Lillian Tao , responsabile delle vendite macro e globali per i mercati emergenti della banca.

Borse europee chiuse. Oggi Meloni incontra a Roma il vice di Trump

Le borse europee sono chiuse oggi. Ieri la Bce ha tagliato i tassi di 25 punti base cme nelle attese, ma la presidente Lagarde ha avvertito che “I dazi minacciano la crescita e l’inflazione”. Le Borse europee ieri hanno mantenuto un andamento negativo dopo l’annuncio della Bce e hanno chiuso in rosso l’ultima seduta prima della pausa pasquale, pur lontane dai minimi di giornata.

All’incontro ieri alla Casa Bianca tra la premier Meloni e il presidente Trump si è detto della possibilità di trovare un accordo con l’Unione europea, senza fornire dettagli, ne tempi. “Non c’e’ fretta di annunciare accordi sul commercio. Con l’Unione europea troveremo un accordo giusto” ha detto Trump che ha accettato l’invito in Italia. Difesa, spazio ed energia i temi di cui hanno parlato. Meloni oggi a Roma ospiterà il vicepresidente statunitense JD Vance. Le opinioni di Vance sull’Europa sono state apertamente antagoniste, come evidenziato in particolare da un discorso alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco di quest’anno, in cui ha rimproverato i leader del continente, accusandoli di essersi allontanati dai valori democratici.

In ogni caso l’Unione europea sta lavorando a una proposta per introdurre restrizioni su alcune esportazioni verso gli Stati Uniti come possibile tattica di ritorsione nella guerra commerciale espansiva avviata il mese scorso dal presidente Donald Trump. Secondo fonti a conoscenza del piano, le restrizioni verrebbero utilizzate come deterrente e solo nel caso in cui i negoziati con gli Stati Uniti, che hanno imposto nuovi dazi su circa 380 miliardi di euro di prodotti dell’Ue, non dovessero produrre un risultato soddisfacente. Una simile ritorsione da parte dell’Ue segnerebbe un’escalation in una controversia commerciale in continua espansione, in quanto potrebbe provocare una risposta energica da parte di Washington.

Ieri l’assemblea di Mps ha dato il via libera all’aumento di capitale al servizio dell’offerta su Mediobanca. Si tratta di un passaggio chiave di un’operazione che potrebbe cambiare il volto e l’assetto della finanza italiana, portando sotto il controllo di Siena quella Mediobanca che per anni è stata il simbolo del capitalismo tricolore. Senza dimenticare che Piazzetta Cuccia è primo socio, con il 13% del capitale, di Generali che tra pochi giorni (il 24 aprile) dovrà rinnovare i vertici nell’ambito di un’assemblea in cui si prevedono scintille. Sul Leone, ha però chiarito la banca senese, “non vi è alcun accordo” di spartizione della quota con il gruppo Caltagirone. Mediobanca Spa ha comunicato ieri di aver acquistato 200.000 azioni ordinarie proprie. Le azioni sono state rilevate al prezzo medio unitario di 15,66 euro, per un controvalore complessivo di 3,1 milioni. Il titolo di Mediobanca ha chiuso ieri in rialzo dello 0,1% a 15,675 euro.