Bonus Donne, domande dal 16 maggio: le istruzioni per l’esonero INPS
Requisiti e modalità operative per l’esonero contributivo sulle assunzioni a tempo indeterminato di donne svantaggiate, valido fino al 31 dicembre 2025.

Publicate le istruzioni INPS (contenute nella Circolare 91/2025) per applicare il nuovo Bonus Donne introdotto dall’articolo 23 del decreto-legge n. 60/2024, (il Decreto Coesione): prevede un esonero contributivo al 100% per i datori di lavoro che assumono donne svantaggiate a tempo indeterminato fino al 31 dicembre 2025, con l’obiettivo di favorire l’occupazione femminile e promuovere le pari opportunità nel mercato del lavoro.
Requisiti per l’applicazione del Bonus Donne
Il Bonus Donne, previsto dall’articolo 23 del decreto-legge n. 60/2024 incentiva l’occupazione femminile, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno. Per rapporti di lavoro instaurati fino al 31 dicembre 2025, i datori di lavoro privati possono fruire di un esonero contributivo totale sulle assunzioni di donne svantaggiate che vantano i requisiti indicati nella norma primaria. L’esenzione spetta infatti per i contratti a tempo indeterminato che riguardano donne con almeno uno dei seguenti requisiti:
- donne prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, ovunque residenti;
- donne prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale (ZES) del Mezzogiorno;
- donne occupate in professioni o settori caratterizzati da un’alta disparità occupazionale di genere, come individuato annualmente dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
L’incentivo può essere richiesto sia per assunzioni già effettuate a partire dal 1° settembre 2024. Tuttavia, per le assunzioni di donne residenti nelle ZES Unica Sud (ossia nelle Regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna), la domanda di ammissione deve essere precedente all’assunzione e riguarda esclusivamente rapporti non ancora instaurati (e comunque successivi al 31 gennaio 2025).
L’esonero non è cumulabile con altri incentivi o riduzioni contributive, come il Bonus Disabili o la Decontribuzione Sud. Inoltre, non si applica ai contratti di lavoro domestico, apprendistato o lavoro intermittente. E’ invece compatibile con l’incentivo per le madri lavoratrici.
Misura e durata dell’esonero
Il beneficio consiste nell’esonero del 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con un massimo di 650 euro mensili per ciascuna lavoratrice. L’esonero si applica per un periodo massimo di 24 mesi (ridotto a 12 mesi per le disoccupate in settori ad alta disparità di genere), a partire dalla data di assunzione, e può essere ridotto per i rapporti di lavoro a tempo parziale, in proporzione all’orario di lavoro.
Per i contratti part-time, l’importo dell’incentivo è proporzionalmente ridotto in base alla percentuale oraria dichiarata nel contratto. Se il lavoratore è assunto part-time e successivamente il contratto viene trasformato a tempo pieno, il beneficio non può comunque superare l’importo già autorizzato per il tempo parziale, a meno che l’incremento orario non sia indicato tempestivamente.
Nel caso di incremento orario durante il rapporto di lavoro (ad esempio, con passaggio da part-time a full-time), l’incentivo non può essere aumentato oltre l’importo originariamente calcolato, a causa dei vincoli legati al finanziamento della misura.Se l’orario di lavoro viene invece ridotto (ad esempio, con passaggio da full-time a part-time), allora il datore di lavoro deve riparametrare l’importo dell’incentivo in base alla nuova percentuale oraria e fruire dell’importo ridotto.
L’INPS effettuerà comunque il monitoraggio dell’incentivo, verificando che le variazioni dell’orario siano correttamente dichiarate e che l’importo fruibile non superi quanto già autorizzato. Inoltre, eventuali errori nella gestione del part-time potrebbero comportare il recupero dell’incentivo.
In sostanza, i contratti part-time sono trattati in modo tale che l’importo dell’incentivo sia proporzionale all’orario di lavoro e che le modifiche orarie durante il contratto possano influire sull’importo del beneficio spettante. Il datore di lavoro è tenuto a rispettare questi vincoli per non incorrere in sanzioni o decadenza dell’incentivo.
Procedura di ammissione agli incentivi
Per ottenere l’esonero contributivo, i datori di lavoro devono seguire una procedura telematica tramite il modulo online disponibile sul sito INPS a partire dal 16 maggio 2025. Nel modulo devono essere indicati:
- dati identificativi dell’impresa e della lavoratrice,
- tipologia di contratto (full-time o part-time),
- retribuzione mensile media, inclusa tredicesima e quattordicesima,
- aliquota contributiva datoriale relativa al contratto di lavoro,
- Regione e provincia di esecuzione della prestazione lavorativa (sede o stabilimento).
Una volta ricevuta la domanda, l’INPS provvederà a calcolare l’importo dell’esonero in base ai contributi dichiarati dal datore di lavoro e verificare la disponibilità delle risorse e consultare il Registro Nazionale degli Aiuti di Stato per garantire la conformità dell’aiuto. In caso di ammissione, l’INPS invierà una comunicazione di accoglimento con l’indicazione dell’importo spettante. Se la domanda riguarda assunzioni non ancora effettuate, l’INPS accantonerà le risorse e invierà una notifica al datore di lavoro, invitandolo a completare la procedura entro 10 giorni.
Adempimenti successivi
I datori di lavoro devono inviare la comunicazione obbligatoria Unilav/Unisomm entro il termine di 10 giorni dalla ricezione della notifica. L’INPS, in seguito, verificherà l’invio corretto delle comunicazioni obbligatorie, altrimenti il beneficio non sarà riconosciuto.
L’INPS provvederà anche al monitoraggio continuo per verificare la capienza delle risorse. Se il limite di spesa viene raggiunto, l’INPS non accoglierà ulteriori richieste e informerà tempestivamente i datori di lavoro.