Bonus Asilo Nido: pagamenti INPS dal 6 maggio 2025

Pagamenti al via per il Bonus Asilo Nido 2025, con fase transitoria per la documentazione da allegare: tutte le novità 2025.

Mag 6, 2025 - 10:16
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Bonus Asilo Nido: pagamenti INPS dal 6 maggio 2025

In arrivo gli accrediti del Bonus Asilo Nido 2025: l’INPS ha iniziato le procedure di pagamento per le domande di rimborso della retta o per il sussidio finalizzato all’assistenza domiciliare dei figli. Per verificare se la propria pratica è stata già evasa, basta consultare il Fascicolo Previdenziale, accessibile con credenziali digitali in area riservata del sito web dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.

Ricordiamo che è previsto anche un regime transitorio per la documentazione da allegare ai fini del rimborso del “contributo asilo nido” per le mensilità pagate fino al 31 marzo, per le competenze da gennaio ad aprile 2025.

Vediamo tutto.

Requisiti 2025 per il Bonus Asilo Nido

Il Bonus Nido, anche per il 2025, è destinato a supportare le famiglie con bambini fino ai tre anni di età (o che compiano tre anni nell’anno solare) per la frequenza degli asili nido pubblici e privati autorizzati e per le forme di supporto presso la propria abitazione per bambini con gravi patologie croniche certificate.

Con le novità inserite nella Legge di Bilancio 2025, si riducono invece le barriere d’accesso al contributo (che si associa al Bonus nuove nascite) e si allentano i requisiti legati al numero di figli nel nucleo familiare o alla loro età. L’importo massimo è infatti accessibile a tutte le famiglie con figli fino a tre anni, indipendentemente dalla composizione familiare. Da quest’anno non c’è più l’obbligo di avere un fratellino o una sorellina under 10 per i nuovi nati del 2025 che accedono al bonus, mentre resta invariato il requisito ISEE.

Importi del Bonus Nido su base ISEE

Il rimborso del Bonus Nido riguarda sia le rette di frequenza degli asili nido pubblici o privati, sia i servizi di assistenza domiciliare per i bambini fino a tre anni. Il genitore può presentare domanda anche dopo il compimento dei tre anni purché entro l’anno solare.

L’entità del rimborso per il Bonus Nido, di base, è pari ad un contributo legato all’ISEE del nucleo familiare, con importo varia a seconda della soglia dell’attestazione annua:

  • 3.000 euro annui con ISEE fino a 25.000 euro, pari a 272,70 euro al mese (per 11 mensilità);
  • 2.500 euro annui con ISEE fino a 40.000 euro, pari a 227,20 euro mensili;
  • 1.500 euro annui con ISEE oltre i 40.000 euro, pari a 136,30 euro al mese.

L’importo aumentato a 3.600 euro annui per il Bonus Nido per nuclei familiari con ISEE minorenni fino a 40mila euro per i nuovi nati – fino allo scorso anno si applicava solo se c’era almeno un altro figlio con meno di dieci anni. Dunque:

  • per i bambini nati dal 1° gennaio 2024, il contributo ammonta a 3.600 euro annui (con un ISEE fino a 40.000 euro), suddiviso in rate mensili;
  • per i bambini nati prima del 1° gennaio 2024, l’importo varia in base all’ISEE, con un massimo di 3.000 euro per ISEE fino a 25.000 euro.

Per l’accesso al bonus, la Manovra 2025 prevede che l’importo dell’Assegno Unico non sia più considerato nel calcolo dell’ISEE, garantendo così una maggiore equità per le famiglie (lo scorporo è gestito internamente dall’INPS).

Il “contributo asilo nido” (esente da imposizione fiscale) non è cumulabile con le detrazioni fiscali per la frequenza degli asili nido previste dalle leggi 23 dicembre 2005, n. 266 e 22 dicembre 2008, n. 203.

Come accedere al rimborso per nido e assistenza a casa

Possono richiedere il bonus i genitori di bambini sotto i tre anni che soddisfano i seguenti requisiti: cittadinanza italiana o di uno Stato UE, o permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo per cittadini extracomunitari; residenza in Italia.

La domanda può essere presentata anche dal genitore affidatario o dal tutore del minore, e deve essere accompagnata dalla documentazione necessaria, come la copia del permesso di soggiorno per i cittadini extracomunitari. Il servizio è raggiungibile dal portale www.inps.it (“Bonus asilo nido e forme di supporto presso la propria abitazione”).

Le modalità di richiesta e accesso non cambiano: le famiglie possono inoltrare domanda attraverso il portale dell’INPS o attraverso i patronati. È necessario selezionare il tipo di contributo richiesto (asilo nido o supporto a domicilio) e allegare la documentazione comprovante il pagamento delle rette o la necessità del supporto domiciliare.

Il genitore che richiede il contributo asilo nido deve specificare le mensilità di frequenza tra gennaio e dicembre, fino ad un massimo di 11 mensilità.

Il pagamento del contributo avviene mensilmente, a condizione che il genitore richiedente abbia pagato la retta, e sarà erogato fino al raggiungimento del limite massimo annuale. L’IBAN usato dall’INPS sarà quello già eventualmente presente nella banca dati ma al momento della domanda è possibile anche indicarne uno nuovo.

Documentazione e regime transitorio

Per il rimborso del “contributo asilo nido”, la documentazione di pagamento – effettuato dal soggetto che presenta la domanda, che deve essere anche l’intestatario dei documenti di spesa  – deve essere presentata entro il 30 aprile dell’anno successivo (tramite la funzione “Allega documenti di spesa”) e deve includere fatture, ricevute di pagamento tracciabili, e gli estremi della struttura educativa.

Il dettaglio sui documenti di pagamento richiesti per il 2025 è contenuto nel paragrafo 6 della Circolare 60/2025. Per la frequenza di asili nido servono:

  1. fattura mensile con denominazione e dati sociali, estremi fattura (numero e anno), identificativi dell’intestatario, oggetto della fattura con la descrizione del servizio erogato, mese e anno a cui si riferisce, nome e cognome o codice fiscale del minore, importo;
  2. documentazione di pagamento con modalità tracciabile.

Per comprovare il pagamento bisogna allegare alternativamente:

  • copia del bonifico attestante il pagamento mensile, su carta intestata della banca o di Poste, con evidenza di addebito sul conto del richiedente (non sono ammessi ordinativi di bonifico revocabili o documentazione di home banking da cui non risulti l’avvenuta esecuzione del pagamento);
  • assegno bancario non trasferibile;
  • altre forme di pagamento tracciabili e riferibili alla spesa (ad esempio con carta di credito, di debito e bancomat) sostenuta dal richiedente;
  • ricevuta di pagamento tramite PagoPA, comprensivo dell’avviso di pagamento inviato dall’Ente locale e con Identificativo Univoco di Versamento (IUV);
  • per gli asili nido aziendali, attestazione del datore di lavoro dell’avvenuto pagamento della retta o la trattenuta in busta paga.

In sede di prima applicazione, per il solo anno 2025, per i pagamenti effettuati entro il 31 marzo e riferiti alle mensilità da gennaio ad aprile, possono essere allegati anche i documenti ritenuti validi nel 2024 (ricevuta, fattura quietanzata, bollettino bancario o postale oppure attestazione del datore di lavoro per l’asilo aziendale), che devono contenere le seguenti informazioni: denominazione e partita IVA dell’asilo nido; nome, cognome o codice fiscale del minore; mese di riferimento; estremi o quietanza di pagamento; nome, cognome e codice fiscale del genitore che sostiene la spesa.